Tempesta blu!!!
Previsto il 14 Settembre, Wave Race Blue Storm accompagnerà Luigi’s Mansion come line up di lancio del 128 bit Nintendo. Subito un appunto o, a seconda dei punti di vista, un respiro di sollievo: a parte l’inevitabile incremento di dettaglio e fluidità, poche sono le differenze dal prequel; a testimonianza di ciò, non credo di essere stato l’unico nel riconoscere nel primo filmato mostrato all’E3 lo stesso identico primo livello affrontato nel prequel a 64 bit!!
Per quanto un fan sfegatato come me non può fare a meno di esaltarsi nel ritrovare la stessa vincente struttura di gioco, è altresì vero che qualche feature extra non avrebbe di certo creato disappunto, Ok, c’è la modalità per 4 giocatori ma non è certo una manna dal cielo, soprattutto se non presenta un frame rate costante! Wave Race Blue Storm alterna fondali davvero epici e degni di essere ricordati a lungo (come il già summenzionato primo livello di Wave Race 64) ma altri sono troppo spogli! Se poi a tutto questo si sommano alcune indecisioni nel motore grafico dal punto di vista della fluidità, ecco che l’entusiasmo, già di per sé notevole, scema un attimino (non più di tanto perché ovviamente si spera che tutto venga sistemato per la release settembrina).
Ma l’edizione a 128 bit del classico supervisionato da Shigeru Miyamoto non ha solo difetti, tutt’altro: chi ha avuto la cartuccia del prequel su Nintendo 64 già pregusta emozionantissime sfide all’ultima onda con rivali dall’intelligenza artificiale…credibile, già è pronto per urlare nel vedere la più incredibile rappresentazione del mare, delle onde, degli spruzzi nonché un enviroment bump mapping applicato alle superfici liquide da far sbavare all’istante (guardate gli screenshot, uomini di poca fede!!!). Ovviamente i miglioramenti hanno interessato anche i movimenti dei jet-sky e dei piloti (soprattuto quando si esibiscono in ardite acrobazie), oltremodo migliorati e resi ancora più credibili.
Chiude la rassegna delle mirabilie tecniche, l’effetto pioggia, la rappresentazione della neve (pollice in alto per le lande innevate) e la furia del temporale.
Conclusioni
A differenza di Wave Race 64, divertentissimo e dotato di una realizzazione delle superfici marine imbattute per quasi 5 anni, la situazione è cambiata molto adesso: Wave Race Blue Storm è di sicuro un titolo che fa sbavare già cosi com’è (senza che si sappiano le varie modalità di gioco accluse nel dvd proprietario Nintendo) gli aficionados ma gli altri? Se poi si aggiunge che Splash Down, promettentissimo titolo per Playstation 2, sembra tranquillamente rivaleggiare in realizzazione tecnica e divertimento col titolo Nintendo, ecco che tutti noi speriamo in un miglioramento globale di Wave Race Blue Storm atto a dare giusta importanza al titolo che affiancherà Luigi’s Mansion nel lancio del Gamecube il 14 Settembre in Giappone! Can’t wait!
Estate 1996..
Sono trascorsi oramai ben 5 anni dall’uscita del Nintendo 64 in Giappone. All’attenzione del sottoscritto, da sempre appassionato della grande “N” del mondo videoludico, non poteva esimersi a soli 2 giorni del lancio in terra orientale, la prova del fuoco con Super Mario 64, prima killer application di detta console e nuova testimonianza dell’estro creativo di Shigeru Miyamoto. Purtroppo però, primo capitolo tridimensionale della saga di Mario a parte, le altre 2 cartucce nere uscite con il 64 bit Nintendo non ebbero egual fortuna: se il poco fluido e divertente PilotWings 64 programmato da Paradigm ebbe un discreto successo di vendite (in virtù dell’illustre prequel che per primo utilizzò il chip Dsp reso famoso da Super Mario Kart), diversa fu l’accoglienza per il gioco di Shogi, mai visto in occidente. Solo dopo un mesetto abbondante, Nintendo rilasciò il secondo must have game di Nintendo 64, Wave Race 64!
Torniamo indietro nel tempo (oltre ad un breve cenno per Wave Race, divertente gioco per Game Boy che nessuno o quasi conosce), un anno prima del lancio giapponese del N64, quando Nintendo per la prima volta mostrò la console (ancora col nome di Ultra64), il rivoluzionario joypad e i primi giochi: già tra questi spiccava Wave Race 64 ma in una forma decisamente diversa, un altro videogame in pratica: al posto di spericolatissimi truzzi a bordo di moto d’acqua, c’erano delle veloci imbarcazioni a mò di hovercraft intente a darsi battaglia su stages che, per la presenza di corsi d’acqua, ponti e via di seguito, ricordavano molto Venezia, tanto per citare un illustre città di mare. Come già accennato però, quello che sembrava per la critica specializzata un “F-Zero sulle onde”, fu profondamente cambiato (per motivi che ignoriamo) ed è diventato quello spassosissimo videogame dove a bordo di pratiche moto d’acqua, dovevate dare la birra ai vostri avversari in una manciata di livelli davvero ben congegnati. Nonostante le piste fossero poche, la possibilità di cambiare l’altezza della marea, la forza delle onde o la disposizione delle boe aumentava decisamente la longevità, già di per sé buona grazie alla modalità per giocare con un amico (nonostante causasse un degrado di circa il 35% del dettaglio).
Divertente come pochi e semplicissimo nel concept (passare dal lato indicato su delle boe e nel contempo vincere gli avversari), Wave Race non ha ancora oggi un concorrente con una così accurata realizzazione tecnica delle onde e del mare in generale, nonostante la presenza di hardware decisamente più massiccio (casalingo, arcade o per computer che sia) rispetto all’oramai anzianotta console a 64 bit. Questo, almeno fino all’uscita del sequel, Wave Race Blue Storm, in formato Gamecube.