La classe che tutti aspettavano e la professione in più
Il Convention Center di Anaheim è quasi caduto, tanto è stato il baccano provocato dai fan festanti all'annuncio della prima hero class di World of WarCraft. Grande accoglienza, quindi, per il Death Knight, i suoi poteri e l'inusuale modo attraverso il quale può essere utilizzato.
Per averlo, infatti, dovrà essere completata una speciale catena di quest, terminata la quale si sbloccherà l'opzione per la sua creazione, che avverrà ad un livello già elevato per quanto non ancora esattamente annunciato (probabilmente intorno al 55°). Le sue caratteristiche sono rivolte alla versatilità, unendo la magia nera all'abile conoscenza delle arti di combattimento corpo a corpo, mentre le tecniche sono legate alla combinazione di tre differenti rune – Blood, Frost e Unholy – lasciando che sia il giocatore stesso a decidere come bilanciarle, in base all'occasione ed ai propri gusti. La classe sarà sperimentabile sia dall'Orda che dall'Alleanza ma, al momento, non ci è dato sapere con quali e quante razze.
Come immaginabile una tale introduzione è destinata a smuovere gli animi dei giocatori e, purtroppo, una fiera come il BlizzCon non si può certamente rivelare valida per giudicarla approfonditamente. Seppure sia una semplice speculazione, è doveroso notare come l'espressione “la prima hero class”, sia esattamente la stessa usata in sede di annuncio, lasciando intendere come ce ne siano altre in programma o, quantomeno, abbozzate nelle menti degli sviluppatori.
Più in sordina ma comunque dalle grandi aspettative è anche la nuova professione, l'unica inedita al momento pianificata per Wrath of the Lich King, lo Inscriptor. Nello specifico possiederà la facoltà di saper modificare le magie e le abilità degli alter ego altrui, elevandolo a supporto di primaria importanza in ogni team degno di questo nome.
Poche ma buone entrate senza necessariamente dover stravolgere nulla, questo il leitmotiv scelto per le nuove feature dedicate a classi e professioni. In fondo, di carne al fuoco ne era già stata messa tanta in passato.
Il solito PvE ed un nuovo PvP
Cuore dell'esperienza rimarrà l'esplorazione di una moltitudine di nuovi dungeon, abitati da creature inedite e pensati esclusivamente per l'occasione. Il primo, Utgarde Keep, è ideato specificatamente per team di cinque personaggi che dovranno affrontare i Vrykul, una razza che ricorda i Vichinghi e che vuole dimostrare la propria forza al Lich King.
Come in The Burning Crusade, i raid rappresenteranno una sfida da affrontare in 25 avventurieri, un modello che, evidentemente, è piaciuto e riesce a dare il giusto equilibrio, scendendo a compromessi tra la necessità di dover proporre grandi istanze e quella di rendere più snello e meno dispersivo il grouping. Ad ulteriore conferma della bontà di quanto precedentemente sviluppato, verranno nuovamente inserite le versioni eroiche delle avventure, più impegnative ma dalle maggiori soddisfazioni, sia personali che in termini di ricompensa.
Ottime novità sono in sviluppo anche per il player versus player, con ogni probabilità l'aspetto che più è stato criticato nei precedenti due anni. Durante la conferenza tenuta per la stampa europea, Jeff Kaplan, designer capo, ha sottolineato come il progetto preveda di avvicinare la competizione tra utenti ad un livello simile a quello visto nei vari StarCraft e WarCraft, premendo sempre più l'acceleratore sui tornei.
Per raggiungere questi risultati non si può prescindere da un rinnovato bilanciamento e qualche opzione inedita. Warth of the Lich King, a proposito, porterà in dote le armi d'assedio e, le due cose sono in strettissimo collegamento, permetterà di distruggere determinati edifici dentro i quali si trovano barricati i nemici. Tutto ciò avverrà in due nuovi ambienti: un battlegroud e l'area della mappa denominata Lake Wintersgrap, per entrambi, però, non resta che rimanere in attesa di ulteriori dettagli.
Ambientazioni e la nuova sub-profession: il coiffeur
Le poche ore di prova concesse hanno lasciato un'impressione più che positiva riguardo il lavoro artistico compiuto dai BlizzGuys. A partire dalla nave sulla quale iniziava la demo fino alle prime coste incontrate sulla terra ferma, gli ambienti sono ricchi di dettagli e mantengono piacevole, per la terza volta, la vista di personaggi e strutture in stile fumettoso.
Tecnicamente invece, è arduo trovare migliorie al motore che, almeno ad una prima occhiata, non sembra aver subito cambiamenti sostanziali, se non forse in alcuni effetti riguardanti le fiamme e le esplosioni.
Particolarmente reclamizzato ma decisamente poco pesante nell'economia del prodotto finito, è un nuovo tool dedicato alla personalizzazione delle capigliature dei personaggi, tanto nel colore quanto nell'acconciatura.
Non ci sono indicazioni di massima riguardo la possibile data di uscita di Wrath of the Lich King ed anzi – in attesa di essere clamorosamente smentiti – la percezione è che si parli di ancora molti mesi di sviluppo e beta testing. Proprio quest'ultimo avverrà, come sempre, sui server dedicati e prevederà una sessione di test pubblico. D'altra parte, rimanendo in qualche modo legati alle dichiarazioni fatte da Blizzard ai tempi dell'uscita di Burning Crusade, l'obiettivo era di pubblicare una espansione all'anno, quindi un'uscita nei primi mesi del 2008, rispetterebbe in pieno questa previsione.
Eventi collaterali
Gli oltre diecimila appassionati giunti al BlizzCon da ogni parte del mondo, hanno potuto assistere ad una due giorni assolutamente esaltante, specialmente se il loro maggior motivo di interesse era legato a World of WarCraft.
Oltre alle conferenze di presentazione e celebrazione, il programma ha previsto la discussione di ogni tipo di argomento, vedendo schierate in più riprese praticamente tutte le menti che si celano dietro all'MMORPG più popolare del mondo. Ci sono quindi state tavole rotonde a proposito di argomenti di primaria rilevanza, come le classi, il PvP e la creazione di dungeon, mentre altre, secondarie, si sono tenute nella fantomatica Room 204: un piccolo auditorium che, nelle fantasie degli organizzatori, avrebbe dovuto accogliere gruppi di super-appassionati, interessati a discussioni ultra specializzate come la creazione degli artwork, della colonna sonora, dei mod o l'esposizione delle attuali offerte di lavoro in Blizzard. In realtà, come mostrato in foto, il tutto esaurito ha spesso costretto molti a restare in piedi.
La notizia era nell'aria da qualche giorno oramai, vederlo con i propri occhi però, ha fatto tutto un altro effetto. Si parla ovviamente di Wrath of the Lich King, nuova espansione dedicata al più celebre gioco di ruolo online mai creato, lo stesso che, all'uscita del suo primo seguito, ha venduto in 24 ore più di quanto qualsiasi altro titolo per PC abbia fatto nel primo mese sugli scaffali.
L'ambientazione è quella delle fredde terre di Northrend, rese famose nell'espansione Frozen Throne di WarCraft III: qui, infatti, Arthas Menethil si fuse con lo spirito di Ner'Zhul, andando a creare il Lich King del titolo, un essere dagli enormi poteri, lungamente atteso da tutti i fan ed ora affrontabile, seppure nell'ultima parte dell'avventura.
Una svolta ambientale prevista ma apprezzata, che oltre a rievocare una delle aree più suggestive della saga warcraftiana, propone una molteplicità di zone riccamente caratterizzate: a partire dalle scoscese coste di Howling Fjord fino a Dragonblith, con il suo immenso scheletro di un'antica creatura, passando per la inospitale e brulla Borean Tundra.
La prima grande novità, quella che forse più immediatamente riesce a stuzzicare la fantasia dei giocatori riguarda il cap dei personaggi, che potranno giungere fino all'ottantesimo livello. Blizzard ha dichiarato come, nelle sue intenzioni, questo risultato potrà essere raggiunto con un dispendio di energie e tempo, simile a quello richiesto per agguantare il settantesimo in The Burning Crusade. Tutti i contenuti sono invece pensati per coloro siano già giunti al sesantottesimo giro di boa, lasciando una cortina di mistero su come potranno progredire coloro che arrivano direttamente dall'originale.