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Amnesia: A Machine for Pigs spaventerà anche chi sa cosa aspettarsi

O almeno ci proverà

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   29/03/2012
Amnesia: A Machine for Pigs
Amnesia: A Machine for Pigs
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Secondo quanto riferito da Dan Pinchbeck di Thechineseroom a Gamasutra, la difficoltà maggiore nello sviluppo di Amnesia: A Machine for Pigs è cercare di risultare sorprendenti e spaventare anche i giocatori che sanno cosa aspettarsi, avendo giocato il primo capitolo.

Il team di sviluppo è stato contattato da Friction Design proprio per la capacità - dimostrata in Dear Esther - di creare scenari evocativi ed emozionali, solo che in questo caso devono tendere alla paura, in varie forme. "La questione è: se non spaventiamo gli utenti tanto quanto nell'episodio iniziale, allora abbiamo fallito", ha detto Pinchbeck, "ma ora dobbiamo spaventare anche quei giocatori che sanno cosa si possono aspettare. La grande sfida al livello di design è: come possiamo tutelare le cose che rendono Amnesia un grande gioco e come possiamo far evolvere tutto in modo da renderla comunque un'esperienza nuova?"

Una gran parte del lavoro è affidata alla nuova e complessa ambientazione, che scava maggiormente nell'introspezione psicologica come "qualcosa che si inserisce nella testa del giocatore e gratta con le unghie". Una bella immagine.

Fonte: Gamasutra