Di Dishonored è uscita oggi la recensione su queste pagine in cui il gioco viene descritto in ogni suo aspetto dal buon Pierpaolo Greco. In generale, in pochi hanno contestato le indubbie qualità del gioco, ma qualche voce stonata si sta facendo avanti.
Quale sarebbe la colpa del titolo di Arkane Studios? Di durare poco se giocato come un normale FPS. Ossia, la promessa delle più di venti ore di gioco fatta dagli sviluppatori non varrebbe con tutti gli stili di gioco.
Rock, Paper, Shotgun ha dedicato un lungo articolo all'argomento, ben riflettendo sul fatto che giocare Dishonored come uno sparatutto significa sprecarne le potenzialità cercandoci dentro il solito videogioco d'azione che potete trovare anche altrove. L'articolo è molto lungo e interessante e vi invitiamo a cliccare sulla fonte per leggerlo.
Di nostro possiamo aggiungere una cosa sola: ma non era ovvio? Lasciamo Dishonored e pensiamo a Thief: quanto sarebbe durato se fosse stato possibile superare i livelli sparando come invasati? In stealth dentro ogni mappa si potevano passare anche un paio d'ore, ma in generale, correndo, si potevano percorrere tutti gli ambienti in pochi minuti. Semplicemente non aveva senso farlo se si voleva godere appieno del gioco.
Purtroppo per le menti semplici, è normale che una stessa mappa affrontata muovendosi furtivamente duri di più rispetto all'affrontarla con le armi spianate: c'è una grossa differenza di tempo tra il dover osservare i movimenti di un nemico per riuscire a scivolargli alle spalle e il guardarlo un attimo premendo subito il grilletto per abbatterlo. Dove sarebbe l'inganno?
Fonte: Rock, Paper, Shotgun