La console war pare essersi spostata dal piano dei giochi e delle esclusive a quello dei servizi. Ci si accorge che qualcosa sta cambiando nel panorama videoludico quando invece che accapigliarsi per la potenza bruta degli hardware si passa a parlare di diritti e della tutela delle libertà personali.
Dal punto di vista dei DRM, ad esempio, Sony ha puntato molto sul fatto di presentare una console priva di sistemi oppressivi di controllo e gestione delle licenze, lasciando maggiore libertà agli utenti, rispetto alla concorrenza, per quanto riguarda la gestione degli usati, i prestiti e le connessioni online. Tuttavia, c'è anche chi pensa che questo possa essere un atteggiamento di facciata: in un articolo pubblicato da Edge si parla di "varie fonti tra gli sviluppatori", tutte ovviamente anonime, che considerano queste dichiarazioni di Sony sulla totale assenza di DRM delle semplici posizioni promozionali, dei "giochi da PR" di facciata.
Secondo queste fonti non identificate, sia Microsoft che Sony avrebbero cambiato più volte posizione nei confronti dei sistemi di sicurezza sui giochi, con le decisioni semi-definitive prese a pochi giorni dalle conferenze. Tuttavia, anche la posizione di Sony non escluderebbe l'utilizzo di sistemi simili a quelli di Xbox One, perché - sempre secondo questi sviluppatori - misure forti di controllo sugli usati sarebbero ormai essenziali per la sopravvivenza del mercato stesso delle console. Gli accordi ufficiali di publishing per le due piattaforme non sarebbero inoltre stati definiti in maniera chiara ancora, e potrebbero dunque subire ulteriori cambiamenti dell'ultimo minuto. Teorie cospirazioniste? Staremo a vedere, la next gen intanto si profila battagliera su diversi fronti.
Fonte: Edge Online