Normalmente fanno più rumore una manciata di insuccessi, di una carrettata di successi. Lo stesso sta avvenendo su Kickstarter, il più noto sito di crowdfunding al mondo, dove casi incresciosi come quello di Yogsventure e Clang (che comunque potevano essere prevenuti con un po' di intelligenza collettiva) hanno oscurato i risultati conseguiti con Wasteland 2, Broken Sword 5, Pillars of Eternity, Broken Age, Giana Sisters e molti altri.
Più per evitare problemi legali che per rassicurare l'utenza, Kickstarter ha aggiornato alcune linee guida dei suoi termini di utilizzo, in modo da chiarire una volta per tutte che la responsabilità dei progetti finanziati e non conclusi è nelle mani degli autori, non del portale.
"Nella stragrande maggioranza dei casi i creatori finiscono il lavoro come pianificato, i backer sono felici e nessuno ha da lamentarsi. Ma ci sono delle eccezioni. A volte emergono dei problemi, i progetti non procedono secondo i piani e le persone vengono tenute all'oscuro su ciò che accadrà. Per questo vogliamo chiarire cosa ci si aspetta dai backer, cosa ci si aspetta dai creatori e cosa dovrebbe succedere in caso di problemi."
Kickstarter consiglia quindi agli autori di fare tutto il possibile per trovare il modo di dare comunque vita al progetto, spiegando senza inganni, magari con un aggiornamento, quanto lavoro è stato fatto, quanto lavoro manca, come sono stati spesi i fondi e cosa gli impedisce di andare avanti secondo i piani. Se possibile, il creatore dovrebbe offrire ai backer il rimborso delle ricompense ancora non ricevute, in proporzione all'offerta fatta.
Kickstarter ribadisce anche che il creatore è l'unico responsabile di un progetto e che, nel caso non riuscisse a realizzarlo, è l'unico che ne subirà le possibili conseguenze legali.
Fonte: eurogamer.net