Secondo Tim Sweeney di Epic Games, la realtà virtuale non farà la fine del 3D ed è anzi destinata a un futuro roseo. "Le TV 3D si basavano su di un concetto che non avrebbe mai potuto funzionare davvero", ha detto. "Hai uno schermo in una determinata posizione e c'è solo un punto da dove è possibile guardare perfettamente l'immagine. Se ci si sposta da quel punto, gli occhi convergono verso una zona sbagliata. Ciò significa che tutto il concetto dei film in 3D è errato, a meno che non si rimanga in una posizione magica e perfetta, il che però rappresenta un abominio che l'industria non ha mai compreso nella sua interezza, procedendo invece a promuovere quella tecnologia in modo da creare aspettative che non sarebbero state soddisfatte. Nel momento in cui si va oltre una semplice immagine in due dimensioni su di uno schermo, il cervello assume che si tratti della realtà, e se la cosa non viene rappresentata perfettamente è un bel problema."
Le limitazioni tecniche rappresentano uno dei motivi dell'inversione di tendenza nei riguardi del 3D che si è verificata negli ultimi cinque anni, anche in ambito videoludico. La nuova "big thing" è senz'altro la realtà virtuale, e secondo Sweeney non sarà destinata alla stessa sorte. "Con la realtà virtuale ci si trova in quella posizione magica di cui parlavo prima, gli occhi sono fissi sullo schermo e dunque si ha il controllo di ogni fotogramma della sequenza per ogni utente che vi assiste, non come la platea di un cinema." Il boss di Epic Games ha quindi aggiunto: "L'unica barriera a una resa perfetta della realtà virtuale è rappresentata dalla latenza dell'hardware, dalla risoluzione dello schermo e dalla qualità degli oggetti. Tutti parametri realizzati dall'uomo, che potranno essere migliorati nel corso del tempo. Penso arriveremo a un punto, da qui a dieci anni, in cui la qualità dell'hardware e la pulizia ottenuta saranno così alti che diventerà impossibile distinguere la realtà virtuale dalla realtà."
Fonte: Game Informer