Per me l'anno della svolta è stato il 2002, il primo E3 a Los Angeles al quale andai, di tasca mia, per coronare un sogno: quello di mettere il naso dove i giochi li facevano, dove batteva il cuore di una passione che mi faceva rimandare esami all'università o ignorare possibili appuntamenti con le ragazze e che, poi, mi ha fatto decidere di non andare a lavorare in banca per fare altro. Ci andai grazie a Mauro Fanelli e Gianni Selleri, fondatori di una realtà chiamata Alternative-Reality, in cui già scrivevamo di videogiochi, e fui abbastanza fortunato da esordire intervistando Miyamoto, cosa che ai più non succede nemmeno dopo una vita che fanno questo lavoro. Ecco, ho usato la parola lavoro. Non lo era, nemmeno di lontano, ma lo è diventato, e un lavoro invidiabile, grazie soprattutto ad Andrea Pucci e Luca Persichetti che qui in Multiplayer.it credettero in noi e ci chiesero di venire a collaborare per portare avanti questo progetto, a cui un gruppo di amici ha dato tutto per creare il primo sito di videogiochi in Italia e fra i primi in Europa. Sono stati anni meravigliosi, pieni di avventure in giro per il mondo e in cui ho avuto la fortuna di incontrare persone e vivere esperienze, che mi hanno formato e che mi hanno reso quello che sono, nel bene e nel male. Una passione che ha generato affetti e stima che vanno da chi in questa azienda gestisce i server, fa il marketing, l'amministrazione, stampa libri o manda avanti lo shopping tra customer care e magazzino. C'è la redazione, prima di tutto, una grande famiglia che per me è arrivato il momento di continuare a seguire nelle sue nuove e mille sfide, ma dall'esterno, visto che dopo 13 anni lascio NetAddiction (che è la mamma di Multiplayer.it, anche se tanti di voi neanche lo sanno) per intraprendere un nuovo cammino. Rimanere in contatto, grazie a Zuckerberg e Facebook, sarà facile; farvi capire quanto sia importante quello che mi date ogni giorno quando mi chiedete in così tanti di un videogioco o di come fare per risolvere una situazione sentimentale (negli anni mi avete preso per una sorta di fratello maggiore, cosa che mi fa sempre sorridere) è molto più complicato.
Ci provo ringraziandovi di cuore, davvero, perché tutto quello che abbiamo fatto, senza di voi, non avrebbe avuto senso.
Fatevi vivi, io risponderò come sempre.
Antonio (Il Barone)
P.S. Vi lascio un video, uno dei primi videodiari dalle fiere. Eravamo alla GDC di San Francisco ed era il 2005. Andrea (Pucci) mi disse di pubblicarlo anche se c'era una canzone sotto e all'epoca con la SIAE ancora non si capiva bene come funzionassero le cose su internet. In questo collage di momenti imbarazzanti ci sono i motivi che mi hanno portato sino a qua (oltre che le persone che hanno fatto sì che accadesse).