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Un famoso produttore di videogame aveva rapito la sorella di uno sviluppatore perché non collaborasse con Nintendo

Una brutta storia di vent'anni fa emerge dalle pagine del libro "The Untold History of Japanese Game Developers Volume 2"

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   12/11/2015

A quanto pare le storie viste nella serie Yakuza sono tutt'altro che distanti dalla realtà quotidiana delle sale giochi nipponiche. Nel libro "The Untold History of Japanese Game Developers Volume 2", l'autore John Szczepaniak ha pubblicato l'intervista a uno sviluppatore giapponese che circa vent'anni fa si è trovato in mezzo a una brutta storia.

In pratica un famoso produttore di videogame, che chiaramente non è possibile nominare, aveva assoldato dei criminali perché rapissero la sorella dello sviluppatore, così da costringerlo a non collaborare con Nintendo in un'epoca in cui fondamentalmente si stavano stabilendo le gerarchie di importanza nell'ottica delle sale giochi.

L'uomo ha denunciato la presenza della malavita nel giro d'affari degli arcade, che in Giappone viene regolamentato come le sale slot e la cui frequentazione si pone culturalmente all'opposto del concetto di "duro lavoro", il che apre appunto a tutta una serie di contaminazioni da parte della Yakuza.

Questo produttore in particolare sembra aver condotto in quegli anni politiche davvero discutibili, utilizzando metodi intimidatori sia con le aziende rivali che con i propri stessi dipendenti, ad esempio quando desiderava che qualcuno si licenziasse senza creare problemi, trasferendogli l'ufficio in una stanza vuota e non dandogli alcun compito finché non se ne andavano per disperazione.

Quanto allo sviluppatore, dopo l'episodio con la sorella ha deciso di rispondere a modo, acquistando un cabinato del produttore in questione, facendolo issare da una gru e lasciando che si schiantasse davanti agli uffici dell'azienda. Un messaggio che i dirigenti sembrano aver recepito.

Un famoso produttore di videogame aveva rapito la sorella di uno sviluppatore perché non collaborasse con Nintendo