Cliff Bleszinski non è solitamente uno che le manda a dire, e infatti si è dimostrato particolarmente genuino anche con Kotaku, parlando di Project Scorpio.
Come ha detto lui stesso, ha molti amici in Microsoft e non muoverebbe critiche se non fossero costruttive, ma d'altra parte non si tirerebbe comunque indietro: "Se Phil Spencer fosse qui gli direi in faccia che hanno chiaramente fatto marcia indietro sulle loro intenzioni iniziali", ha riferito CliffyB, "e lui mi direbbe: sei uno str***o, ma hai ragione!". Ecco dunque cosa ne pensa della strategia di mantenere più piattaforme contemporaneamente sul mercato e con hardware diversi: "Microsoft ora ha intenzione di seguire la strada di Sega con il 32X e il Mega CD? Penso sia bizzarro. Il modo in cui stanno trattando il brand ricorda il sistema usato da Mercedes per le sue auto in USA, avete presente: la classe S! La SOK! La SK! Quale diamine è questa? Gli utenti non hanno tempo da perdere per stare attenti a queste cose. Voglio dire, state trasformando Xbox in un PC? Che succede ora?"
Su Scorpio, Bleszinski ha la netta impressione che si tratti di una mossa per porre rimedio al gap di potenza che separa Xbox One da PlayStation 4, ora devono inseguire e tutto può essere fatto risalire a quell'idea iniziale di creare una console bilanciata e con Kinect collegato. Poco convinto anche dalla realtà virtuale su console, il game designer pensa che queste debbano essere più semplici possibili da installare e usare, cosa che con i visori a realtà virtuale diventa complesso.
Per quanto riguarda le differenze prestazionali tra le piattaforme che si rifletterebbero in differenti livelli qualitativi degli stessi giochi, Bleszinski sostiene che la scalabilità in questi termini è solitamente molto limitata, si possono avere texture a risoluzione maggiore ma si tratta di trucchi per mascherare degli asset che sono comunque progettati per funzionare su tutte le piattaforme, comprese le più scarse. Infine, secondo il creatore di Gears of War tutto questo potrebbe avere degli effetti nefasti sul multiplayer, perché si metterebbero insieme giocatori che fruiscono di uno stesso titolo a 30 e a 60 frame al secondo, per esempio, con effetti diversi sulla giocabilità e sui risultati in multiplayer. Per questo motivo Bleszinksi sostiene di non essere un fan del Cross-Play.
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