Siamo ormai abituati a vedere sui nostri schermi le gesta della scientifica di tutto il mondo, passando attraverso serie TV (la più celebre è senz'altro C.S.I.), documentari e perfino videogiochi. Sembra ora che assisteremo però ad un inconsueto "effetto boomerang", con i videogiochi che per la prima volta andranno a supporto degli scienziati impegnati nell'analisi delle scene del crimine. La tecnologia solitamente utilizzata per intrattenimento videoludico verrà infatti impiegata per ricostruire gli eventi del crimine, operazione supportata da 1,4 milioni di dollari ricevuti dallo stato del North Carolina dalla National Science Foundation's Cyber-Enabled Discovery and Innovation per sviluppare e promuovere la piattaforma chiamata IC-CRIME (interdisciplinary, cyber-enabled crime reconstruction through innovative methodology and engagement). Si tratta di un sistema sfruttante le più recenti tecnologie di scansione laser in 3D e poggiante sul motore Unity game che viene sfruttato da una cinquantina di videogiochi minori. Il tutto permetterà di effettuare scansioni degli ambienti in cui si sia consumato un crimine per poi ricreare l'ambiente virtuale che potrà infine essere inserito in una pagina web attraverso la quale, grazie ad un'interfaccia utente accessibile e semplificata, tutti coloro che lavorino al caso possano lavorare.
I videogiochi in aiuto della scientifica
Dalla scientifica ai videogiochi e ritorno