Il capo della divisione EA Games Frank Gibeau si scaglia improvvisamente contro il sistema di catalogazione dei videogiochi vigente in Australia, proprio mentre il governo del medesimo paese sta iniziando a prendere in considerazione una riforma di tale sistema in grado di garantire la distribuzione a una range più esteso di prodotti.
Mancando la fascia dedicata al pubblico sopra i 18 anni, di fatto il mercato australiano, com'è noto, taglia fuori tutti quei prodotti che rientrerebbero in tale categoria in quanto ritenuti inadatti alla fascia più bassa (16 anni o più) e mancanti di una propria catalogazione.
"La condotta del governo che non permette la catalogazione di contenuti maturi per i videogiochi in effetti risulta in una censura delle scelte di intrattenimento effettuabili dal pubblico adulto", afferma giustamente Gibeau in un editoriale pubblicato su GamesIndustry, "gli australiani adulti dovrebbero poter scegliere a quale gioco dedicarsi, inclusi quelli con tematiche adulte". Per questo EA attende con impazienza la votazione sull'introduzione della categoria "18+" che dovrebbe essere discussa dall'Attorneys General australiana nei prossimi giorni.