Dave Perry, fondatore del servizio cloud gaming Gaikai, ha affermato che il gioco in streaming ha un grosso problema ed è la latenza. Nulla di nuovo ovviamente d'altronde il ritardo nella risposta dei comandi è capace già di falsare esperienza disegnate appositamente per aggirare l'ostacolo. Ma secondo Perry nonostante lo scetticismo circa questo tipo di servizio ci sono diversi modi per limitare il problema. Il team di Gaikai infatti lavora alacremente sulla compressione dei dati e sulla distribuzione delle centraline dati per garantire performance uniformi e flussi di informazioni costanti.
Ma se la latenza è risolvibile c'è un problema che non viene quasi mai considerato. In un mondo pieno di temporali, terremoti e quant'altro, come è possibile pensare di mantenere sempre acceso un servizio online? Cosa succederà quando al primo black out o hacking i giocatori saranno letteralmente "sconnessi" dai loro passatempo? Chi lo sa, magari ci abitueremo anche alla cultura "gestita" da terzi. Se non altro i libri, digitali o meno, non saranno mai in streaming e saranno li a farci da cuscino.
Fonte: Edge