In una sede nuova di zecca e fresca di imbiancatura, Iain Riches, produttore del gioco, ci ha subito portati nel vivo di questo "universo", mostrandoci tutte le sue peculiarità e rendendosi disponibile per qualche domanda extra.
Caratteristica di spicco del titolo è senza dubbio la scelta di mixare, per la prima volta, diversi mondi ispirati alla produzione Disney e Disney Pixar (per un totale di 6) con oltre 40 personaggi diversi.
I setting sono tra i più celebri, come la fabbrica di Monsters & Co. o la Caverna delle Meraviglie di Aladino, e rappresentano indubbiamente la parte migliore, per lo meno per un pubblico adulto. Disney Universe, con la sua estrema semplicità di gioco, è infatti creato squisitamente per i giovanissimi (tra gli 8 e i 12 anni) e per le serate in famiglia, anche se è bene ammettere che cimentarsi in prima persona nell'avventura disneyana ha saputo strappare non poche risate.
Se i più piccoli ameranno sicuramente la fase di customizzazione, con la scelta del personaggio (ops, del travestimento) più amato, i più grandi troveranno molto più divertente "rompere le uova nel paniere" degli altri concorrenti, scaraventandoli con un po' di sano sadismo giù da un dirupo o riempiendoli si mazzate... e quasi quasi la classifica di fine livello potrebbe diventare da mero diversivo a vero obiettivo del gioco.
Alla vista di queste rocambolesche avventure, permangono purtroppo i dubbi sorti durante l'E3: combattimenti contro i cattivi di turno (o contro gli altri giocatori) molto caotici, tanto da perdere di vista il proprio personaggio, ci lasciano un po' perplessi, così come la scelta di non differenziare le abilità dei diversi personaggi (non v'è differenza - se non a livello di gusto personale - tra il temibile Jafar o il piccolo scarafaggio che vagava qua e là in Wall-E...). Ma con gli occhi di un bambino, forse il bello è proprio questo.