Bobby Kotick, il CEO di Activision Blizzard, avrebbe confidato ad alcuni suoi colleghi che lascerà la compagnia nel caso non riesca a sistemare velocemente la situazione che si è venuta a creare. La dichiarazione sarebbe stata fatta durante una riunione tra i vertici di Activision, tenutasi venerdì scorso. Naturalmente il riferimento è ai fatti emersi negli ultimi mesi, con pesanti accuse di discriminazioni, maltrattamenti e violenze sulle dipendenti.
Kotick deve andare a smantellare una cultura lavorativa da confraternita che secondo le cronache lui stesso ha contribuito a creare e ha comunque tollerato per anni. Del resto dirige Activision Blizzard da tre decenni, quindi non può certo girarsi dall'altra parte quando si parla di attribuzioni di responsabilità.
Attualmente Activision Blizzard non naviga in buonissime acque. Da quando il Wall Street Journal ha pubblicato il suo ultimo resoconto, le azioni della compagnia sono scese del 16%, mentre da quando sono iniziate a piovere le accuse la perdita di valore è stata di ben il 30%. Le pressioni per far sì che Kotick faccia un passo indietro stanno arrivando da tutte le parti, a partire da un ristretto numero di piccoli azionisti, passando per centinaia di dipendenti di Activision Blizzard, fino ad arrivare ai vertici di altri grandi attori dell'industria dei videogiochi, che evidentemente provano un certo disagio a fare affari con Kotick, come Jim Ryan di Sony e Phil Spencer di Xbox.