Le misteriose rune che compaiono sullo sfondo del sito ufficiale di Assassin's Creed: Valhalla provengono da un celebre poema attribuito a Odino. Lo ha scoperto un fan attraverso lunghe ricerche che lo hanno portato a rovistare tra i miti e la letteratura nordica.
L'annuncio di Assassin's Creed: Valhalla ha scatenato in fan: c'è chi dibatte che lo stile di lotta sfrontato e diretto dei vichinghi sia molto poco da assassino e chi si è messo a confrontare il trailer con altre opere con le stesse "fonti" come Vikings e The Last Kingdoms.
Un fan, invece, si è messo in testa di tradurre le rune che sono comparse sullo sfondo del sito ufficiale. Se all'apparenza potevano sembrare semplicemente un elemento estetico, Cristophorus si è messo a cercare tra i miti nordici e i testi letterari se c'era una qualche corrispondenza tra quello scritto da Ubisoft e la letteratura ufficiale.
Alla fine ha scoperto che le rune nascoste sullo sfondo del sito sono state prese dall'Hávamál, conosciuta anche come La canzone di Harr, l'eccelso. Si tratta di un lungo monologo nel quale a parlare è Odino, qui chiamato con l'epiteto di Hár (l'Alto o l'Eccelso), da cui anche gli altri titoli con i quali il poema è conosciuto: Canzone dell'Alto o Canzone dell'Eccelso.
Più precisamente la frase è stata presa dal verso 77, che recita:
Muoiono le mandrie,
muoiono i parenti,
morirai tu stesso allo stesso modo.
Una cosa conosco
che mai muore:
la reputazione di chi è morto.
Sembrerebbe un incitamento per fare cose grandi in vita, per far prosperare il proprio popolo, in modo da avere il rispetto di chi resta, una volta che si sarà morti. Un po' il motivo che spingerà il protagonista Eivor a muoversi verso l'Inghilterra, ovvero far prosperare il proprio popolo e guadagnare il rispetto della propria gente.
Per maggiori informazioni sull'Hávamál' consultate Wikipedia e BiFrost Biblioteca, per tutte le informazioni su Assassin's Creed: Valhalla siete, invece, nel posto giusto.
