Sono giorni di rumor per il mondo Xbox che, dopo la chiusura di quattro studios, vede giornalisti e leaker prontissimi a cercare le ultime novità su quanto sta accadendo dietro le quinte. Ad esempio, The Verge ha discusso tra le varie del fatto che Microsoft sta ragionando sul fatto di inserire o meno Call of Duty all'interno di Xbox Game Pass.
In realtà, però, potrebbe essere una scelta molto meno importante del previsto.
Call of Duty attira ogni stagione milioni di giocatori, tra la versione free to play e il più recente gioco premium. Ovviamente la versione free to play non ha alcun legame con Game Pass e può essere rimossa dal discorso.
Ciò che interessa veramente è il gioco premium del prossimo autunno e la sua potenziale aggiunta al lancio. Un arrivo mesi e mesi dopo la pubblicazione sarebbe comunque importante, ma non avrebbe certamente lo stesso peso.
Alla fine cosa cambia se Call of Duty arriva su Game Pass?
Una pubblicazione "D1" su Xbox Game Pass di Call of Duty Black Ops Gulf War (questo il nome secondo i rumor, usiamolo per semplicità) sulla carta ha vantaggi e svantaggi. Parlando di questi ultimi, vi è sempre il dubbio che questo possa portare a una perdita dei guadagni. Tutti quei giocatori che sono abbonati a GP Ultimate potrebbero evitare di investire i canonici 80€ per lo sparatutto e ottenere il gioco all'interno della cifra che già spendono mensilmente. Ovviamente non è per loro che Microsoft inserirebbe CoD sul servizio, ma per quegli utenti non ancora abbonati. Questo è il lato positivo: portare sul servizio nuovi utenti.
La domanda chiaramente è quanti effettivamente sarebbero interessati. Chi gioca a CoD su Xbox deve già ora pagare 6.99€ al mese per Pass Core per avere accesso all'online e, sulla carta, passare a 14.99€ per Ultimate (8€ in più) risulta conveniente, visto anche che si hanno altri vantaggi. In pratica, dieci mesi di abbonamento Ultimate equivalgono all'acquisto al lancio di Gulf War + 10 mesi di Pass Core.
Il problema è che tra quei giocatori ci sono per certo utenti che sono quasi esclusivamente interessati a Call of Duty e a qualche altra manciata di free to play o il classico giocone che arriva ogni molti anni (GTA 6 sarà il prossimo, per dire). Questo tipo di utenti potrebbe storcere il naso all'idea di pagare per mesi e mesi un abbonamento, solo per usare Call of Duty. Pagare un servizio con centinaia di giochi per usarne solo uno è fastidioso e molti potrebbero preferire semplicemente avere il proprio CoD, più la versione meno costosa dell'abbonamento per giocare online. Non è una questione di soldi, spesso, ma solo di "sto usando tutto quello per cui ho pagato e non sto sprecando niente".
Il vero vantaggio sarebbe attirare quella specifica fetta di giocatori interessati a comprare Call of Duty così come altri giochi, ma che tendenzialmente attendono sconti per non investire grosse cifre in un colpo solo. Questo target d'utenti sarebbe il migliore per Microsoft, perché sarebbe attirato verso la spesa non eccessiva di Game Pass Ultimate grazie alla presenza di Call of Duty. Dare loro accesso a Black Ops Gulf War al lancio non comporterebbe quindi una perdita di guadagni ma al contrario un aumento e un potenziale nuovo cliente a lungo termine sul servizio. Quanti sono questi giocatori? Più o meno di quelli che sono già abbonati e che potrebbero evitare di pagare CoD a prezzo pieno? I guadagni aumentano o diminuiscono? Noi non abbiamo questi dati e probabilmente nemmeno Microsoft ha cifre così precise per poter arrivare a una risposta definitiva.
Abbiamo però il sospetto che, nel mezzo del totale dei giocatori di Call of Duty su tutte le piattaforme, sia un numero non poi così rilevante, né in positivo né in negativo. Call of Duty può infatti contare anche su PlayStation, sulle piattaforme PC non Microsoft (Steam in primis) e in futuro su Nintendo (ricordate che Call of Duty dovrebbe arrivare sulle console Nintendo, sì?).
La verità è che l'aggiunta di Call of Duty su Game Pass avrebbe pesato molto di più prima dell'acquisizione di Activision da parte di Microsoft. In tal caso Xbox avrebbe ottenuto anche il potenziale vantaggio di spostare alcuni utenti da altre piattaforme a Xbox. In questo momento, però, Microsoft è l'editore del gioco su tutte le piattaforme e, pur dovendo pagare la propria fetta a Sony, Valve e in futuro a Nintendo, non ha poi tutto questo interesse nello spostare tali utenti.
I guadagni ci sono in ogni caso e ora come ora Call of Duty potrebbe essere una piccola montagna d'oro che trasforma i report fiscali da migliorabili a positivi (è già successo) e permette una crescita della divisione Xbox indipendentemente dal risultato a breve termine di Game Pass, il quale non sta crescendo e - volendo pensare positivo - ha bisogno di più tempo per farlo. Gli enormi guadagni di Call of Duty possono essere ciò che dona questo tempo e la sua introduzione su Game Pass potrebbe essere secondaria, più una scelta di immagine e una scelta pensata per fare contenti gli investitori e il mercato.