Un equipe di scienziati dell'Università di Tokyo, guidata dal professor Shoji Takeuchi, è riuscita a ricoprire il dito di un robot di pelle umana viva, realizzata da una coltura di cellule umane. L'epoca di Terminator si fa sempre più prossima.
La pelle è spessa circa 1,5 millimetri ed è costituita da strati di epidermide e derma e si collega al telaio metallico del robot usando degli elementi di fissaggio a forma di fungo. Poiché la pelle è composta da cellule viventi, può guarire se stessa, con l'aiuto di un particolare foglio di collagene da porre sulla zona ferita.
L'obiettivo della scoperta non è ovviamente solo quello di realizzare dei robot più realistici, ma anche di migliorare i trapianti di pelle negli esseri umani, nonché di creare dei modelli 3D per i test di farmaci e cosmetici, da usare al posto degli animali. La pelle può essere usata anche per coprire delle protesi, in modo da renderle più realistiche.
Naturalmente all'annuncio dell'impresa dell'Università di Tokyo, i social giapponesi sono esplosi e sono iniziati a piovere consigli sui vari possibili usi alternativi, nonché battute di ogni genere, tipo "Sicuri che fosse un dito?" o "L'Università di Tokyo ha avviato una nuova era di giocattoli per adulti," o, ancora, "Gli Stati Uniti fanno robot da combattimento, ma il Giappone fa robot che ti tengono compagnia durante la notte."
Battute a parte, si tratta di un grande traguardo, che si spera possa portare benefici un po' a tutti.