EA rischia un'azione legale per le accuse dei suoi dipendenti
Ha scatenato veramente un putiferio un diario personale anonimo apparso in rete ieri notte, dove un dipedente di una software house controllata da Electronic Arts, accusava l'enorme publisher americano per una lunga serie di pratiche lavorative adottate, in primis a causa degli orari di lavoro. Nella lunga lettera d'accusa infatti, l'anonimo descriveva l'ambiente in cui si era trovato una volta assunto ed il totale disinteresse del dipartimento di gestione delle risorse umane verso i problemi dei dipendenti. Con parole molto caustiche il dipendente accusa che lavorare in EA è un crunch time permanente con ore e ore di straordinari non retribuiti ogni settimana (il crunch time è il breve periodo, solitamente entro un mese, che precede il gold del gioco e dove tutti i programmatori sono costretti a lavorare 10-12 ore al giorno per pulire e raffinare al massimo il gameplay).
In seguito a questo incredibile atto di denuncia, è apparsa quest'oggi notizia su GameSpot che uno studio legale di San Francisco ha avviato la procedura per un'azione legale di classe contro Electronic Arts e le sue pratiche lavorative.
A quanto pare non c'è un gran divertimento a lavorare nel mondo dei videogiochi. Anzi...