Recensione di The Sting!
Il punto esclamativo su The Sting! non è stato un fatto voluto, ma è contenuto direttamente nel titolo di questo titolo un po' manageriale, un po' strategico e un po' mafioso proposto da Jowood. Ad occuparsi della recensione di The Sting! Matteo Caccialanza. Ecco un breve estratto del pezzo:
"Catalogare in qualche modo The Sting! in uno specifico genere videoludico è stato più complicato di quanto si possa pensare. La prima impressione è quella di trovarsi davanti a un’avventura grafica, ma a onor del vero, se di avventura vogliamo parlare, non rientrerebbe certo nei canoni cui siamo abituati. Lo scopo del gioco è quello di compiere la nostra brava carriera nel mondo della malavita organizzata, e per riuscirci sarà necessario compiere alcuni “colpi” predefiniti e in ordine sequenziale, in diverse aree della città. Man mano che progrediremo in fama e perizia disporremo di mezzi e “collaboratori” sempre più efficienti, e partiti da un banale furto con scasso tramite piede di porco presso il benzinaio sotto casa, arriveremo a rocambolesche rapine in banca, passando per le classiche rapine a mano armata nei negozi di liquori. Ogni cosa nel gioco deve essere programmata, quindi prima di portare a compimento un colpo dovremo preparare un “piano” adeguato, come insegna ogni sana tradizione criminale."