Sub Command, la nostra recensione
Si contano veramente con una mano le simulazioni sottomarine valide uscite negli ultimi anni e trovarci, nel 2001, di fronte a due validi titoli quali Silent Hunter 2 (di cui abbiamo già parlato in modo approfondito) e questo Sub Command, non può che essere un vero piacere, specie per gli amanti del genere. Il nostro Matteo 'ArchaOn' Caccialanza si è quindi messo al timone dei più potenti veicoli nucleari odierni, per scrivere questa dettagliata recensione.
"Cominciamo col dire che l'arco temporale in cui si colloca Sub Command non è lo stesso del titolo della Ultimation (Seconda Guerra Mondiale), ma si inserisce ai giorni nostri, con tutte le conseguenze del caso. Al posto di rumorose "bagnarole" diesel lunghe poche decine di metri infatti, in SC abbiamo la possibilità di pilotare i più avanzati (e armati) sommergibili nucleari lanciamissili che le marine americana e sovietica abbiano partorito negli ultimi decenni, dalla Guerra Fredda in poi. Stiamo parlando del sottomarino russo Akula classe Tifone (ricordate l' Ottobre Rosso?) e dei corrispondenti yankee classe 688(I)-Los Angeles e Seawolf."#I1#