The Elder Scrolls 6 e Starfield proseguono il loro processo di sviluppo che richiederà probabilmente ancora un bel po' di tempo, anche perché a quanto pare si basa sulla "più grande evoluzione di engine" mai effettuata da Bethesda dai tempi di Oblivion a oggi.
Questo è quanto ha riferito Todd Howard di Bethesda, che in un'interessante lettera pubblicata proprio ieri in occasione dell'acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft, ha anche menzionato lo sviluppo dei due nuovi pezzi da 90 all'interno della propria compagnia, spiegando perché stanno impiegando così tanto tempo ad essere ultimati.
The Elder Scrolls 6 e Starfield sono costruiti su una tecnologia che sfrutterà appieno le piattaforme next gen, ha spiegato Howard: "ottimizzata per gli ampi mondi che vogliamo creare, con un salto generazionale non solo per quanto riguarda la grafica, ma anche sulla gestione della CPU e dello streaming di dati", ha riferito il designer capo di Bethesda.
"Questo ha portato alla nostra più grande evoluzione di engine dai tempi di Oblivion, con tecnologie completamente nuove che spingono le nostre nuove IP effettuando il maggiore salto da 25 anni a questa parte, sia per quanto riguarda Starfield che The Elder Scrolls 6".
Nonostante la clamorosa acquisizione in blocco da parte di Microsoft, Bethesda è comunque destinata a proseguire i propri lavori tranquillamente, anche perché la casa di Redmond non ha intenzione di fare tagli e vuole lasciare il publisher e i team liberi di lavorare come fanno di solito.
Per quanto riguarda Starfield, in particolare, è emerso il particolare retroscena - non confermato in via ufficiale - di Sony che stava contrattando un'esclusiva temporale per PS5 prima dell'acquisizione di Microsoft.