Lo scorso fine settimana l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha formalmente riconosciuto la dipendenza da videogiochi come un disturbo mentale. Negli ultimi giorni è intervenuto sul tema anche il CEO di Sony, Kenichiro Yoshida, attraverso un'intervista pubblicata su Kyodo News.
Il dirigente nipponico ha dichiarato che queste problematiche devono essere prese molto seriamente e si devono predisporre contromisure per limitarne l'insorgere. Nel proprio intervento Yoshida ha aggiunto anche che Sony ha già messo a punto alcuni sistemi volti ad affrontare determinate tendenze diffuse soprattutto nell'utenza più giovane.
"Abbiamo già implementato un sistema di classificazione (per limitare i giocatori in base all'età) e abbiamo adottato misure basate sui nostri stessi standard", ha spiegato Yoshida.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha descritto il gaming disorder come "un modello di comportamento di gioco persistente e ricorrente, che può avvenire online o offline". Ora che è stato ufficialmente riconosciuto come malattia, le nazioni aderenti dovranno attrezzarsi per adottare misure di prevenzione e trattamento a partire dal 2022.