Ci sono prodotti che si riciclano di anno in anno, eppure rimangono nel cuore degli appassionati. È il caso di Dynasty Warriors, un franchise che ormai da dodici anni copia sé stesso (dal secondo episodio, considerando che il primo per PSone era un picchiaduro a incontri) e ha prodotto un certo numero di spin-off in cui cambiano fondamentalmente i protagonisti ma non la formula, che è quella degli action game in terza persona e che vede questo gruppo di potenti guerrieri spiccare sulla media dei soldati che popolano il campo di battaglia; condottieri capaci di spazzare via decine di avversari con una singola emissione gassosa, per non parlare di quando imbracciano la spada.
Sullo showfloor dell'ultimo Tokyo Game Show c'era un sacco di gente a fare la fila per provare il nuovo episodio del prodotto Tecmo Koei per PlayStation 3, per non parlare dell'incredibile successo ottenuto da One Piece: Pirate Warriors, anche se in quel caso a vendere è stata la licenza del manga creato da Eiichiro Oda più che altro. Insomma, il gameplay di Dynasty Warriors sembra non aver stufato i videogiocatori giapponesi né i numerosi fan occidentali della serie, entusiasti di cimentarsi ogni volta con la medesima guerra per l'unificazione della Cina imperiale. Per il lancio di PlayStation Vita si è pensato dunque di realizzare una nuova versione portatile del gioco, in grado di sfruttare le capacità tecniche dell'handheld Sony non solo in termini di mera grafica, ma mettendo in campo anche touch screen, touch pad posteriore e giroscopio; dispositivi che vengono chiamati in causa abbastanza di frequente durante i combattimenti, talvolta con ruoli di primo piano.
Il cammino del rimorso
La campagna in single player di Dynasty Warriors Next ci vede vestire i panni di vari guerrieri nel contesto della medesima guerra, anziché farci scegliere solo una fazione e operare con essa fino al confronto finale. La trama di gioco si dipana attraverso una serie di cutscene fra una missione e l'altra, dopodiché sarà solo la furia dei nostri colpi a parlare: potremo scegliere una regione da assaltare con le nostre truppe, decidere eventualmente se attuare uno "stratagemma" (che si traduce nell'attivazione di alcuni potenziamenti per i personaggi) e infine selezionare il condottiero che controlleremo, nonché quelli che saranno i suoi "generali" sul campo. Insomma, come detto, nulla di nuovo sotto il sole.
La mappa di ogni location evidenzia delle postazioni che possiamo fare nostre semplicemente eliminando tutte le unità che le presidiano, postazioni che a seconda della tipologia possono fornirci un aiuto ulteriore (potenziando la nostra capacità offensiva o quella dei nostri alleati, ad esempio). Nella maggior parte dei casi la missione termina con successo quando conquistiamo la base nemica, ma ciò non significa che possiamo buttarci a capofitto verso di essa ignorando tutto il resto. I nostri avversari potrebbero infatti inviare gruppi di soldati a prendere la nostra base, il che si tradurrebbe in un game over. La strategia migliore è dunque quella di prendersi tutto il tempo necessario, conquistare ogni singola postazione e solo allora chiudere i giochi sgominando gli ultimi focolai di resistenza.
I sette colpi del cavaliere della morte
Uno dei limiti storici di Dynasty Warriors sta nel fatto che il nostro personaggio deve affrontare interi eserciti ostili con a disposizione un numero di mosse piuttosto ridotto; il che si traduce, nella maggior parte dei casi, in un'esperienza molto ripetitiva, in cui la possibilità di effettuare mosse speciali viene salutata con particolare entusiasmo non per il valore dell'attacco in sé, bensì per la possibilità di spezzare per un attimo la monotonia delle combo di base.
Riempita l'apposita barra, dunque, potremo produrci in una devastante supermossa che cambia da personaggio a personaggio e chiama in causa il touch screen o il touch pad posteriore per la sua esecuzione pratica: nel primo caso ci viene chiesto di "disegnare" con le dita dei mega-fendenti in grado di spazzare via decine di avversari oppure di comporre dei "cerchi" che consentono al nostro guerriero di ruotare vorticosamente spada alla mano, nel secondo caso di "tamburellare" la parte bassa di PlayStation Vita per provocare potenti sussulti nel terreno. L'idea è carina e funziona bene, ma gli sviluppatori di Omega Force hanno voluto fare di più, inserendo anche una serie di minigame che si verificano durante le missioni e che ci vedono colpire a mezz'aria i nemici che tentano un'imboscata (toccandoli sullo schermo dopo averli inquadrati muovendo la console), deflettere le frecce di arcieri appostati per infilzarci a tradimento (sempre agendo sul touch screen) e ancora cimentarci con una sorta di corsa a ostacoli a cavallo, probabilmente la variazione sul tema meno riuscita per via dei controlli non abbastanza precisi e reattivi. Quando il nostro personaggio entra in contatto con un generale delle truppe nemiche, inoltre, parte automaticamente un duello in stile Infinity Blade che però è regolato da dinamiche meno sofisticate rispetto al mobile game targato Chair. Nella fattispecie non è possibile parare i fendenti dell'avversario e l'unico modo per difendersi è quello di azzeccare il timing di determinate mosse, per poi affondare una serie di stoccate senza pietà.
Trofei PSVita
Sono quarantanove i Trofei contenuti in Dynasty Warriors Next, e anche in questo caso il loro ottenimento è subordinato a un mix di compiti più o meno complicati. I Trofei che si sbloccano semplicemente completando i livelli sono i più facili da aggiungere alla propria collezione, ma ce ne sono altri decisamente più ostici, come quelli che prevedono l'eliminazione di mille o più nemici in una singola battaglia, il completamento di combo da cinquecento colpi o la raccolta di tutti gli oggetti disponibili.
Onda della mano violenta!
I minigame basati sul touch screen e sul giroscopio possono essere giocati singolarmente accedendo a un'apposita modalità dalla schermata principale, ma per fortuna non rappresentano l'unico extra offerto da Dynasty Warriors Next oltre alla campagna in single player. È infatti possibile giocare in quattro delle missioni cooperative (purtroppo solo in locale), nonché affrontare una sorta di versione "sintetica" della già citata campagna, in cui è possibile scegliere in partenza la propria fazione e muovere guerra alle altre.
Sul fronte tecnico, il gioco deriva dagli ultimi episodi usciti su PlayStation 3 e vanta dunque una grafica dettagliata, con un buon design e un buon set di animazioni per i personaggi, sequenze spettacolari per quanto concerne le mosse speciali e scenari che riescono nell'ardua impresa di non risultare particolarmente desolati, vista peraltro l'assenza di un qualsivoglia elemento interagibile. Purtroppo ci sono anche dei grossi difetti, su tutti lo spaventoso effetto "pop-up" che renderizza le truppe nemiche sullo schermo solo quando ci troviamo a brevissima distanza da esse. Si verifica spesso, in pratica, una situazione in cui sembra che attorno al nostro personaggio non ci sia assolutamente nessuno, ma facendo qualche passo in avanti le cose cambiano drasticamente. Il sonoro è discreto, con interpretazioni intense e sentite (in inglese) ma pochi acuti quando si parla di musiche ed effetti.
Conclusioni
Al di là dei molteplici richiami al touch screen, al touch pad posteriore e al giroscopio, simpatici quando si tratta di effettuare le mosse speciali ma decisamente bruttini se prendiamo in considerazione i "duelli" e i vari minigame, Dynasty Warriors Next non apporta modifiche sostanziali al gameplay e alla struttura tipici della serie: bisogna conquistare le postazioni nemiche ed evitare di perdere le proprie, portando a termine questo compito con una manciata di combo che però non producono particolare soddisfazione. Il gioco si pone dunque come un acquisto consigliato per chi ha un debole per il prodotto Tecmo Koei, vista la presenza di un paio di modalità piuttosto corpose e impegnative, ma al contempo si rivela del tutto incapace di attrarre nuovi giocatori per via dei limiti di una formula ormai vetusta.
PRO
- Modalità corpose
- Simpatiche le mosse speciali touch
- Grafica ben disegnata e dettagliata...
CONTRO
- ...ma l'effetto pop-up è davvero evidente
- Duelli e minigame bruttini
- Ripetitivo e privo di particolare mordente