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Un Lancillotto irreale

Gameloft sceglie una reinterpretazione in chiave action della leggenda di Lancillotto per il suo debutto con l'Unreal Engine

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   12/09/2012
Wild Blood
Wild Blood
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Se c'è una cosa che Gameloft non ha davvero bisogno di dimostrare è la sua capacità in termini tecnici, vera e propria punta di diamante di molte delle sue produzioni e sempre veicolata tramite motori grafici proprietari. Nonostante questo primato, la software house transalpina non ha resistito alla tentazione di cimentarsi con l'Unreal Engine, ed il risultato è il qui presente Wild Blood che sotto ad una presentazione patinatissima cela in realtà il "solito" action game in terza persona...

Sangue misto

Gameloft pesca dal mazzo un setting fantasy per la sua ultima fatica, mettendo in scena una rilettura invero non troppo convincente della storia di Lancillotto, protagonista assoluto dell'avventura: di ritorno ad Albion, il nostro eroe ritrova la sua terra invasa dai demoni, invocati dalla malvagia Morgana la quale ha circuito re Artù sfruttando il suo risentimento per la tresca fra il suo primo cavaliere e la regina Ginevra.

Un Lancillotto irreale

Niente più di un pretesto per giustificare una sequenza di livelli impregnati di azione derivata da God of War e conditi da un sistema di potenziamento del personaggio che ricorda alla lontana quello di Infinity Blade. Difficile scorgere qualcosa di nuovo nell'orizzonte ludico di Wild Blood: il progresso è scandito da continui combattimenti coi nemici, occasionalmente inframmezzati da banali enigmi, sezioni al comando di postazioni fisse e dalla raccolta di oro ed oggetti lasciati dai cadaveri o dai forzieri sparsi in giro per Albion. Un'impostazione classica che purtroppo non trova conforto in un sistema di controllo del tutto adeguato: i movimenti di Lancillotto tramite stick analogico virtuale appaiono poco reattivi, così come le funzioni di base (attacco, colpo speciale e schivata) delegate ai tasti on-screen disposti sulla parte destra del display. Aggiungiamo al tutto una gestione della telecamera a dir poco approssimativa, con la visuale che non riesce mai a seguire bene l'azione e richiede costantemente di essere aggiustata tramite tocchi manuali, e si capisce come Wild Blood non parta esattamente con il piede giusto. A metterci una pezza interviene la considerevole quantità di contenuti inserita da Gameloft all'interno del prodotto: al di là della buona durata della campagna (completabile in poco meno di dieci ore), va sottolineata la versatilità di Lancillotto nell'utilizzare tre diversi tipi di armi - spadone, doppie asce ed arco - con relativo set di mosse per ognuna di esse, nonché la vasta gamma di abilità da acquistare e potenziare spendendo l'oro raccolto durante l'avventura. Peccato che queste ottime intuizioni finiscano per perdersi in un'azione di gioco troppo banale e ripetitiva per riuscire ad appassionare, penalizzata da un level design piatto e monocorde e da nemici che vanno a pescare fra gli stilemi più abusati del genere.

Un Lancillotto irreale

Anche in questo caso, sembra proprio che gli sviluppatori abbiano preferito la quantità alla qualità, abbinando alla già corposa componente single player una modalità multigiocatore online che sembra esser stata buttata nel mucchio tanto per fare numero, considerando quanto è confusionaria e poco divertente. Alla fine dei conti, Wild Blood si rivela essere ciò che si temeva fin dal suo annuncio, ovvero un prodotto che trova ragione di esistere quasi esclusivamente in funzione della sua sontuosa realizzazione grafica. Sotto questo profilo, non si può che encomiare il lavoro di Gameloft, capace di sfruttare in maniera ottima l'Unreal Engine offrendo alla vista scenari vasti e dettagliati, ricoperti da texture definite ed impreziositi da effetti di luce davvero eccellenti, il tutto riuscendo a mantenere un frame rate assolutamente stabile: non si tratta di un lavoro esente da difetti (i modelli poligonali dei personaggi sono un po' spigolosi e le animazioni non entusiasmanti), ma è davvero difficile non rimanere affascinati dalla cosmesi del prodotto, specialmente se visualizzato sull'ultimo modello di iPad.

Conclusioni

Versione testata: iPad (1.0.0)
Prezzo: 5,49 €
Multiplayer.it
6.5
Lettori (6)
4.8
Il tuo voto

Wild Blood rispecchia alla perfezione quello che in molti - e non sempre a ragione - considerano lo standard Gameloft, rappresentato da prodotti tecnicamente ottimi ma derivativi dal punto di vista ludico: l'avventura di Lancillotto è dunque un vero e proprio spettacolo per gli occhi, ma il gameplay denota banalità ed ingenuità tali da renderlo sostanzialmente insipido, nonostante la considerevole quantità di contenuti inseriti dagli sviluppatori.

PRO

  • Graficamente ottimo
  • Tanti contenuti
  • Longevità elevata

CONTRO

  • Gameplay banale e ripetitivo
  • Controlli e telecamera da dimenticare
  • Multiplayer poco interessante