Borderlands è stato uno di quei successi che non si aspettava nessuno, sviluppatori inclusi. Il Diablo degli FPS, capace di mischiare sparatorie in prima persona, quest e raccolta di bottino a profusione, ha conquistato una grossa fetta di videogiocatori grazie alle sue meccaniche che pescano anche dal mondo degli MMO, perfette per la lunga campagna cooperativa. Borderlands 2 riparte da quell'esperienza, dalla quale si discosta pochissimo, per provare a bissarne il successo. La trama è abbastanza banalotta: dopo l'apertura della Cripta il mondo si è riempito di un nuovo materiale preziosissimo e la solita multinazionale, la Hyperion Corporation, comandata da un tipo affascinante quanto spietato, Jack il Bello, ha deciso di metterci le mani sopra eliminando tutta la concorrenza.
Oltretutto è nato il mito di una seconda Cripta e il pianeta Pandora si è ripopolato di cacciatori che vogliono scoprire se questa volta ci troveranno dentro un tesoro o solo un nemico potentissimo come nel primo episodio. Il giocatore vestirà quindi i panni di un nuovo cacciatore della Cripta sopravvissuto a una trappola. La multinazionale di cui sopra ha messo una taglia sulla nostra testa, ma noi non ci facciamo scoraggiare facilmente. Mai come in questo caso tanti nemici significano tanti cadaveri da lasciare sul campo di battaglia. Grazie all'aiuto di un simpatico Claptrap riusciremo a rimetterci in carreggiata e inizierà la nostra corsa alla Cripta o, meglio, all'accumulo di bottino, con quasi tutta Pandora che vorrà farci la pelle.
Personalizzazione del personaggio
Appena avviata la partita, la prima azione da compiere è la creazione del personaggio. Ossia bisogna semplicemente selezionarne uno, scegliendo tra le quattro classi disponibili. Cinque se si è effettuato un preorder che sbloccherà la Mechromancer, acquistabile altrimenti come primo contenuto scaricabile. Gli unici interventi di personalizzazione riguardano alcuni dettagli dell'aspetto esteriore dell'avatar. Nemmeno moltissimi, in realtà, anche se sarà possibile aumentarne la varietà trovando nuovi oggetti tra il bottino ottenibile svolgendo le varie quest. Anche la crescita delle caratteristiche salendo di livello sarà gestita in automatico, con l'unica eccezione delle skill che andranno assegnate manualmente; dal livello 5 in poi, prima non si ricevono punti. Le quattro classi base sono il Commando, la Sirena, il Gunzerker e l'Assassino. Come nel primo Borderlands ogni classe ha un'abilità caratterizzante, detta Action Skill, da acquistare obbligatoriamente per prima, e una serie di secondarie divise in tre rami. La differenza fondamentale tra i due episodi è il numero di poteri selezionabili, abbondantemente cresciuti in numero nel secondo episodio, al punto da permettere una maggiore personalizzazione e di accrescere la componente ruolistica. Comunque, come in passato ogni abilità ha cinque livelli su cui spendere i punti guadagnati. Una particolarità di questo sistema è il fatto che per accedere ad alcune, a volte bisogna spendere punti su altre che magari piacciono di meno, perché bisogna letteralmente "costruire" il percorso di crescita del personaggio sull'apposito albero. In realtà non c'è niente di drammaticamente complesso e originale. Detto questo ci sono diversi modi per migliorare il nostro eroe, quasi tutti legati al bottino raccolto.
Così abbiamo i moduli per le granate, che le potenziano dandogli anche effetti elementali, i moduli che danno bonus in base alle classe selezionata, i classici scudi e così via. Tra le novità c'è il Badass Ranking, tradotto in italiano in Sfide Duro, che fornisce dei bonus in base al compimento di alcuni obiettivi di gioco (ad esempio colpire in testa un tot numero di volte, uccidere una certa quantità dello stesso nemico e così via). La caratteristica principale dei bonus Duro è che sono fissi, nel senso che si mantengono su tutti i personaggi creati. Così, se dopo aver raggiunto il level cap con un personaggio si ricomincia il gioco con un altro, ci si ritroverà subito con tutti i bonus Duro a disposizione. Ovviamente non mancano i bonus assegnati dalle armi, legati al danno, alla stabilità dell'arma e alla cadenza di fuoco, ma anche al tipo di danno extra, alla velocità di ricarica e così via. Ricapitolando, rispetto al primo episodio la personalizzazione del personaggio è stata migliorata, così da garantire maggiore varietà nella modalità cooperativa e nelle arene online. Inoltre, la grossa differenziazione delle classi allunga enormemente la vita del prodotto, ma solo se si avrà la voglia e la pazienza di rigiocarselo per intero con tutte.
Siamo soli...
Dal punto di vista del gameplay Borderlands 2 si presenta come una fotocopia del primo episodio. Quasi sarebbe possibile copiare e incollare la recensione di quello per avere un quadro comunque preciso delle meccaniche di gioco. Purtroppo non si può fare, che vita amara. Pandora è divisa in grosse mappe dal design vario che contengono nemici di diversa natura (i soliti predoni, fauna feroce e, più avanti, gruppi organizzati più potenti della media, bestioni meccanici e così via) e quest da svolgere.
Gli obiettivi vengono assegnati da personaggi non giocanti o dalle classiche bacheche elettroniche e solitamente richiedono di andare a raccogliere un certo numero di oggetti, di uccidere un nemico in particolare, di eliminare una banda, di consegnare qualcosa e, sì, avete capito, niente di eccezionalmente complesso o articolato. Di base le missioni principali mandano avanti la trama, mentre quelle secondarie favoriscono l'esplorazione. Ci sono intere aree dedicate alle sole missioni secondarie. In realtà è inutile andare avanti nella missione principale se non si svolgono quelle collaterali, un po' perché serve crescere di livello per affrontare le sfide più difficili, e un po' perché svolgendo missioni secondarie si ottiene del bottino spesso migliore rispetto a quello che si trova nelle casse o addosso ai nemici. Ad esempio nella prima parte del gioco se si vuole avere un fucile di precisione, veramente molto utile, bisogna per forza svolgere una missione secondaria di raccolta.
All'inizio le quest secondarie non saranno moltissime, ma andando avanti nell'avventura si moltiplicheranno costringendo il giocatore a fare avanti e indietro nelle mappe. Ovviamente tutto questo andirivieni serve a una sola cosa: raccogliere più bottino possibile, che poi è il vero fulcro di Borderlands 2 (come lo era del primo episodio).
Il bottino
Sparsi in giro per le mappe di Borderlands 2 si trovano una miriade di contenitori di bottino. Ce ne sono di piccoli, che contengono delle munizioni, e ce ne sono di più grandi, che possono fornire nuove armi, moduli e cotillon vari. Gli oggetti migliori si trovano nei contenitori più rari, ossia nelle grosse casse che c'erano anche nel primo episodio. L'unica novità di Borderlands 2 da questo punto di vista è la presenza delle casse del tesoro, ossia dei bagni chimici che possono contenere anche oggetti molto rari e che vale sempre la pena aprire (nonostante la puzza). Come succede da tempo immemore, gli oggetti possono avere cinque diversi colori che ne indicano il diverso grado di rarità. Gli oggetti più rari sono anche quelli più potenti. A parte i ninnoli descritti prima, i premi più ambiti sono sicuramente le armi.
All'inizio si possono equipaggiare un massimo di due armi per volta, ma salendo di livello si sbloccheranno nuovi slot e ben presto ci si potrà portare dietro un discreto arsenale. L'idea è quella di far vincere la varietà, per essere pronti in tutte le situazioni. Ad esempio vale la pena avere una buona arma elementale per uccidere i nemici di carne, ma anche un'arma con danni corrosivi per abbattere più velocemente i nemici meccanici e i veicoli. Sempre sulla varietà delle armi va considerato il fattore "mirino"; ce ne sono di moltissimi tipi e tutti sono capaci di cambiare enormemente il potenziale di un fucile o di una pistola. In definitiva, dal punto di vista dell'arsenale, Borderlands 2 è imbattibile. Come già detto, per ottenere bottino migliore bisogna svolgere le missioni secondarie. In realtà per avere il massimo bisogna giocare in modalità cooperativa, con i nemici che diventano molto più tosti e assegnano oggetti di maggior valore. Purtroppo in quest'ultimo caso il bottino è condiviso e, se non si sta in una squadra affiatata e comunicativa, ci si ritrova a dover correre per arraffare prima degli altri gli oggetti più ambiti. Insomma, se si è troppo lenti o si tergiversa, si rimane a bocca asciutta. Dura la vita su Pandora.
Contemporaneamente all'uscita del gioco, Multiplayer.it Edizioni lancerà la guida strategica ufficiale di Borderlands 2. "La guida strategica di Borderlands 2 include i dettagli ed i retroscena del gioco attraverso Pandora. I capitoli comprendono una didascalia dei vari personaggi del gioco. In più, i consigli degli sviluppatori attraverso tutta la guida. Una completa descrizione della personalità, della storia, e delle specifiche evoluzioni delle abilità di ogni personaggio. Una copertura esaustiva per lo svolgimento del gioco." Sarà disponibile dal 21 settembre a 19.90 € per 400 pagine.
Giocatelo con qualcuno
Parliamoci chiaramente: Borderlands 2 esiste solo in virtù della modalità cooperativa. Il voto che vedete in fondo alla recensione è determinato in buona parte da questo, perché se fosse per il gioco solitario sarebbe più basso. Avere a disposizione qualche amico con cui giocare e, magari, chiacchierare in cuffia, dona al titolo Gearbox quella marcia in più. Non per niente le più grosse novità introdotte dagli sviluppatori riguardano tutte il gioco multiplayer, come ad esempio i raid che richiedono di essere in gruppo per affrontare dei potentissimi boss di livello 50.
Si tratta di nemici impossibili da battere da soli, che una volta uccisi lasciano cadere del bottino di valore eccezionale. Detta fuori dai denti, giocare da soli può trasformarsi in un'esperienza abbastanza asfissiante, che poi era il difetto maggiore anche del primo episodio. La trama non ha quel mordente che serve per tenere incollati allo schermo, nonostante i dialoghi siano molto divertenti, mentre la struttura di gioco, con mappe da percorrere in lungo e in largo, magari anche più volte, stanca presto, anche per colpa del sistema di checkpoint. Paradossalmente è proprio quando ci sono più cose da fare che iniziano i problemi maggiori e i veicoli, anch'essi ereditati dal primo episodio, aiutano relativamente. Certo, Gearbox ha pensato a un sistema di trasporto rapido per cercare di accorciare il più possibile i tempi di spostamento, ma il problema rimane e l'aver dilatato tutti gli elementi portanti del primo capitolo ha comportato il dilatamento anche di questo problema non da poco. Ad esempio in una missione secondaria di circa metà gioco ci verrà chiesto di tornare in una mappa già visitata ore prima dove un altro personaggio ci darà una serie di missioni da svolgere (non vi riveliamo dettagli per non rovinarvi sorprese).
Bene, tutta la catena di missioni legate a questo personaggio si svolgerà in mappe già ampiamente sviscerate, tra le quali la prima, oltretutto da ripercorrere nella sua interezza, quindi contro nemici molto deboli e con bottini inutili perché di livello sicuramente inferiore a quello del personaggio. Sembra la classica quest-line messa in piedi per allungare il brodo: impegna più di un'ora, ma è un'ora buttata. Comunque non è detto che non vi divertiate giocando da soli (chi siamo noi per giudicare cosa diverta o non diverta un individuo?), ma vi dobbiamo avvertire che giocato solo in single player Borderlands 2 perde gran parte del suo appeal e non consente di sperimentare il meglio che Pandora ha da offrire.
Cooperativo dentro
Come avveniva nel primo Borderlands, anche nel secondo l'esperienza di gioco cambia dal giorno alla notte in modalità cooperativa. È vero che avere un buon amico con cui giocare ha da sempre rappresentato un vantaggio per qualsiasi videogioco, ma per il titolo di Gearbox questo diventa un vero e proprio must. Che il gioco sia incentrato sulla possibilità di giocare in multiplayer è chiaro sin da subito. Come già detto, le novità introdotte riguardano tutte il gioco online e quelle piccolezze che in single player hanno poco senso, in cooperativa assumono un valore completamente differente.
Insomma, per farla breve le sparatorie diventano molto più dure, con i nemici che si moltiplicano e che vanno giù solo dopo molti colpi, il bottino diventa migliore, si cominciano a valutare i veicoli anche in base alla loro capienza, si può prendere parte ai già citati raid e così via. Pure il giudizio sulle singole abilità delle varie classi diventana più importante: se giocando da soli si tende ad assegnare punti sulle skill che più aiutano a sopravvivere, giocando in cooperativa si deve valutare l'impatto di ogni punto assegnato sugli equilibri della squadra. Aggiungiamo che percorrere le lunghe distese di Pandora insieme ad altre persone allevia il tedio e rende sopportabile anche il processo di ritornare più volte sui propri passi. Insomma, la modalità cooperativa è la caratteristica che fa sbocciare Borderlands 2 e ne mostra tutte le potenzialità, svelando realmente il raffinato lavoro compiuto in fase di sviluppo. Purtroppo com'è ovvio i giochi con una forte componente cooperativa pagano lo scotto di avere un single player debole e, di fatto, dimenticabile.
Pandora si veste
Borderlands 2 mantiene l'aspetto del primo episodio, ossia punta tutto il suo appeal su un stile cartoon garantito dall'uso massiccio del cel shading. Graficamente sono stati apportati diversi miglioramenti, soprattutto in termini di varietà degli ambienti e di dettagli dei modelli tridimensionali dei personaggi. I boss sono meglio caratterizzati rispetto al passato e quelli della parte avanzata del gioco sono particolarmente grossi e spettacolari (per non parlare di quelli dei raid).
In generale, quindi, è stato fatto un buon lavoro di miglioramento che si riflette anche nei modelli delle armi, in alcuni effetti speciali e nella costruzione dei veicoli. Certo, stiamo parlando di miglioramenti, non di rivoluzioni copernicane, quindi complessivamente aspettatevi un feeling simile a quello del primo episodio, che comunque non era affatto male. A mancare, come del resto nel primo capitolo, è una visione unitaria di fondo, fattore cui si può essere tranquillamente indifferenti. Ossia, nei livelli di Borderlands 2 c'è molta funzionalità e poco spazio per il design estetico, nonostante la bellezza dei singoli elementi. Non è un male comunque, visto che il gioco è incentrato sulla raccolta del bottino e sui combattimenti, non certo sul racconto. Quindi città, villaggi e vallate varie sono solo grosse arene o hub costruiti per ospitare i quest giver, i negozi e nulla più. I bei paesaggi non mancano, ma non hanno grossa influenza sulla valutazione complessiva.Dal punto di vista audio si segnala una colonna sonora ricca di effetti, con testi ben doppiati (anche in italiano fortunatamente) e moltissimi suoni ad arricchire l'azione. I brani musicali riprendono il tono scanzonato dell'avventura, con pieghe più drammatiche quando la situazione lo richiede, ma in generale sono solo un buon accompagnamento dell'azione e nulla più.
Conclusioni
Niente trucchi: Borderlands 2 è un gioco pensato per la modalità cooperativa. Tutto gira intorno a essa e l'unico modo per vedere la parte migliore del lavoro di Gearbox è prendere degli amici e lanciarsi all'avventura. In single player non ha moltissimo da offrire, se non in termini di longevità, con momenti veramente al limite del tollerabile in quanto a ripetitività. La trama è una copia di quella del primo episodio, anche se il livello di scrittura dei dialoghi è superiore e alcuni personaggi sono utilizzati in modo più accorto. In fondo può anche piacere, ma non vi aspettate che sia questo il motore invisibile che vi spingerà a giocare. Insomma, considerate l'acquisto soprattutto se avete intenzione di giocarlo online, dove potrà durarvi anche parecchie decine di ore, secondo che scegliate di iniziarlo nuovamente o meno con le altre classi. Valutate anche il fatto che presto usciranno dei DLC che lo espanderanno e che, quindi, se vi lascerete prendere dalle sue spire potrete ampliare la durata del gioco con una spesa aggiuntiva contenuta.
PRO
- Ricco di contenuti per la modalità cooperativa
- Molte possibilità di personalizzazione del personaggio
- Longevità garantita
CONTRO
- Giocato in single player perde buona parte del suo appeal
- Alcune missioni sono messe lì solo per allungare il brodo
- La trama non è niente di eccezionale
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows XP (con Service Pack 3)
- Processore: 2.4GHz dual core o superiore
- RAM: 2 GB
- Scheda video: NVIDIA GeForce 8500 /ATI Radeon HD 2600 con almeno 256MB di memoria video
- Spazio su disco: 13 GB
- DirectX: 9.0c
Requisiti consigliati
- Sistema operativo: Vista/Seven
- Processore: 2.3GHz quad core
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 560 / ATI Radeon HD 5850 con almeno 512MB di memoria video
- Spazio su disco: 20 GB