E così arrivò il quinto. L'uscita di iPhone 5 non è stata certo una sorpresa, avendo rispettato perfettamente la cadenza annuale con cui Apple ha sempre scelto di aggiornare il proprio smartphone. Ciò nonostante il grado di interesse, le speculazioni, i rumor e le fughe di notizie hanno raggiunto un livello tale che la conferenza condotta da Tim Cook il 12 settembre scorso è stata quasi una liberazione, la conclusione di quel rito pagano che è ormai diventata la presentazione di un nuovo iPhone. Il 5, al di là delle considerazioni puramente tecniche e tecnologiche, ha portato con sé anche il peso di essere di fatto il primo iPhone del "dopo Steve Jobs", e quindi quello che avrebbe dovuto mettersi sulle spalle il non certo semplice compito di slegare definitivamente la casa di Cupertino dal suo padre-padrone scomparso il 5 ottobre 2011.
5 è il numero perfetto?
Si è molto parlato del fatto che iPhone 5 non sia in realtà un salto generazionale rispetto al predecessore, ma un semplice aggiornamento minore privo di novità concrete. Niente NFC, niente carica wireless né nuove tecnologie d'effetto. Dopo 10 giorni di test approfonditi possiamo affermare che questa affermazione sia in realtà solo in parte condivisibile; il nuovo smartphone di Apple non sorprende dal primo istante come fece magari il 4 grazie al design innovativo e al Retina Display, ma conquista e convince lentamente svelando le proprie qualità nell'uso quotidiano.
La prima cosa che salta immediatamente all'occhio è inevitabilmente lo schermo, cresciuto di dimensioni dai 3.5 pollici che hanno finora da sempre contraddistinto la linea di prodotto ai 4 pollici di iPhone 5; a differenza delle offerte dei concorrenti però, Apple ha scelto di sviluppare in verticale il display mantenendo inalterata la larghezza, per una risoluzione di 1136 x 640 con la stessa densità di pixel (326 ppi) del Retina Display di iPhone 4 e 4S. Una decisione giustificata per garantire l'usabilità e l'accessibilità di ogni parte dello schermo col pollice, impugnando quindi lo smartphone con una sola mano (fattore su cui Apple ha sempre puntato), e in secondo luogo per favorire la compatibilità e la semplicità di adattamento dei milioni di applicazioni che popolano l'App Store. Infatti nel caso di app non ottimizzate, iPhone 5 si limita a porre due barre nere in alto e in basso riducendo quindi le dimensioni a quelle dei predecessori. Quelle invece che sfruttano lo spazio a disposizione solitamente permettono di fornire più informazioni su una singola schermata: più mail, messaggi, appuntamenti o contenuti vari; in maniera analoga i giochi garantiscono una superiore area visibile. Oltre alle distinzioni nelle misure appena descritte, che tra l'altro hanno permesso di aggiungere una ulteriore riga di applicazioni, lo schermo di iPhone 5 riesce a restituire colori più vivi e neri più profondi; nel confronto diretto con un iPhone 4S messi uno di fianco all'altro si possono effettivamente notare le differenze, anche se ovviamente non si tratta di nulla di trascendentale per un pannello che si conferma di altissima qualità. Il fatto che sia stato eletto il miglior display su smartphone (dal sito DisplayMate), al di là di classifiche e confronti, è certamente un fatto notevole.
La novità dello schermo ha quindi modificato necessariamente anche le proporzioni del terminale rispetto al passato, ora più lungo di 8,6 millimetri (123,8 contro i 115,2 del 4S); una distinzione che si nota subito ma che dal nostro punto di vista non toglie equilibrio all'aspetto complessivo del terminale, e soprattutto a cui ci si abitua molto in fretta.
Inutile dire che ovviamente per questo motivo tutte le custodie e le cover dei modelli precedenti non siano più compatibili. Ma le differenze non si fermano qui, dal momento che il lavoro del team capitanato da Jony Ive ha voluto andare a toccare molti altri aspetti tra cui la scelta dei materiali. Se la parte anteriore è infatti ancora in vetro, creando un margine però minore rispetto alla cornice, quella posteriore è divisa tra una ampia parte centrale in alluminio anodizzato e due fasce alle estremità in vetro; una soluzione estetica estremamente gradevole ed elegante, che trova continuità cromatica anche nella cornice esterna. Tutto ciò, assieme all'utilizzo di un display con tecnologia touch integrata, ha consentito di ridurre sia lo spessore dello smartphone (7,6 mm contro i 9,3 del 4S) che il peso (112 grammi contro 140). Impugnarlo per la prima volta è addirittura spiazzante tanta è la differenza di peso, al punto da apparire quasi vuoto. Eccezionale poi la cura nell'assemblaggio, da sempre caratteristica distintiva dei prodotti Apple ma che trova in iPhone 5 un picco qualitativo che si riesce ad apprezzare in ogni dettaglio. Al di là di ogni considerazione su prezzo, oltre ogni simpatia o antipatia per la compagnia di Cupertino, la qualità costruttiva di iPhone 5 è un qualcosa che porta con sé valori oggettivi francamente indiscutibili, e che andrebbero semplicemente apprezzati per il semplice fatto di caratterizzare quello che è a tutti gli effetti un prodotto consumer. Ma le scelte di designer e ingegneri hanno coinvolto anche elementi un po' meno facili da digerire; se lo spostamento del jack delle cuffie sul lato inferiore è probabilmente solo un fattore di abitudine, la sostituzione del vecchio connettore a 30 pin con il nuovo Lightning è un aspetto destinato a creare qualche discussione in più. In primo luogo per la naturale incompatibilità con tutti i cavi, dock e accessori che finora hanno popolato l'ecosistema dei prodotti Apple; solo per alcuni sarà possibile porre rimedio con uno dei costosi adattatori realizzati per la bisogna. Il secondo motivo del contendere è invece senza dubbio legato alla scelta di un connettore proprietario anziché del mini o micro USB; una decisione legata anche alle maggiori possibilità offerte dalla soluzione in-house (pur con una velocità di trasferimento sempre legata agli standard USB 2), ma che sicuramente coinvolge anche motivazioni che includono il mantenimento del controllo dell'ecosistema e del "mondo" degli accessori. Nuovo è anche il formato della nano SIM adottato, più piccolo del 44% rispetto alla micro SIM; che questi millimetri siano stati effettivamente fondamentali per la riduzione delle dimensioni del terminale ci sembra però piuttosto improbabile.
Sotto al cofano
Ma passiamo al "cuore" di iPhone 5, ovvero quel chip A6 dual-core in grado sulla carta di raddoppiare le prestazioni del precedente A5. Questo grazie ad una serie di ottimizzazioni nella progettazione che essenzialmente permettono al processore di overclockarsi e di viaggiare a velocità inferiori o superiori al GHz a seconda delle necessità. I benchmark condotti dalle fonti più diverse hanno di fatto confermato come iPhone 5 offra prestazioni ben superiori a quelle che ci si può attendere sulla carta, andando distaccare notevolmente non solo il precedente iPhone 4S, ma anche il nuovo iPad e il suo A5X. Nel "mondo reale" questo si traduce in una velocità nell'esecuzione dei comandi e nel lancio delle applicazioni straordinaria, senza alcun tentennamento. Sul fronte dei videogiochi invece, sarà necessario attendere alcune settimane prima che si affaccino sull'App Store i titoli ottimizzati per sfruttare le prestazioni del nuovo terminale in maniera più profonda rispetto al semplice aumento o maggiore stabilità del frame rate; nell'attesa ci si può fare un'idea con alcuni pareri illustri, come quello di Rob Murray di Firemonkeys che con Real Racing 3 sembra essere in grado di fissare nuovi standard per il gaming mobile.
Il supporto LTE, ovvero alle reti mobili ultraveloci di ultima generazione, è invece per noi italiani soltanto una promessa (si spera) a breve termine dal momento che, eccezion fatta per le sperimentazioni, i nostri operatori inizieranno la copertura tra fine ottobre (Vodafone a Milano e Roma) e inizio 2013. Per una diffusione capillare in tutta Italia di certo sarà necessario attendere. Ottima invece ricezione e qualità del suono, entrambe superiori ai precedenti iPhone; per garantire quest'ultima Apple ha inserito ben tre microfoni con funzioni di riduzione del rumore, e il risultato è effettivamente apprezzabile. Anche la batteria si assesta su valori di durata superiori rispetto al 4S; tra il 15 e il 20% circa in più secondo la nostra esperienza diretta, non una rivoluzione ma comunque la sicurezza di arrivare a fine giornata anche con un uso intenso dello terminale. Straordinaria la qualità della fotocamera iSight, tra le migliori in assoluto disponibili su cellulari e probabilmente inferiore solo ai nuovi modelli di punta di Nokia; il fatto che ormai il settore delle fotocamere punta e clicca sia stato eroso, per non dire ucciso, dagli smartphone è più che comprensibile di fronte al livello raggiunto in questo ambito da sensori grandi come un'unghia. I megapixel sono rimasti 8 come sul 4S, ma una superiore riproduzione dei colori e nella gestione delle situazioni in condizioni di scarsa illuminazione offrono comunque un miglioramento sensibile, ancor più interessante visto il minor spessore del device. La videocamera FaceTime, ovvero quella frontale, fa invece un salto in avanti passando dalla vetusta risoluzione VGA a una da 1,2 MegaPixel con possibilità di registrazione a 720p.
Eredità e futuro
Capitolo relativo ai prezzi, nota dolente non solo per gli aumenti rispetto agli iPhone precedenti, ma soprattutto per lo sgradevole primato che vede applicate in Italia cifre tra le più alte a livello europeo e mondiale, solo in parte giustificate da IVA, SIAE e tasse varie: 729€ per il 16GB, 839€ per il 32GB e 949€ per il 64GB sono davvero tanti soldi, e malgrado la nostra ferma convinzione che il denaro guadagnato possa essere speso da ognuno nella maniera che ritiene più opportuna, è chiaro che si stanno raggiungendo numeri capaci di mettere perlomeno in soggezione.
Va altresì sottolineata la possibilità, offerta da tutti gli operatori ormai da anni e non solo per gli smartphone Apple, di scegliere formule di acquisto con contratti che abbattono o azzerano il prezzo in cambio di un esborso mensile, pur vincolando per 30 mesi; e allo stesso modo è importante sottolineare come gli iPhone non siano soggetti a cali di prezzo durante l'intero anno prima dell'uscita del modello successivo, garantendo quindi all'acquirente un mantenimento del valore del prodotto che non presa il fianco a spiacevoli sorprese da una settimana all'altra. In conclusione, iPhone 5 è senza dubbio il migliore e il più potente iPhone mai prodotto, ma francamente sarebbe stato strano il contrario vista la naturale evoluzione del settore. Il design è certamente familiare, nonostante questo le differenze rispetto al 4S sono notevoli e si possono avvertire istantaneamente semplicemente impugnandolo; si tratta di un prodotto dalla qualità costruttiva eccezionale, che impone nuovi standard nel settore. Il sistema operativo di converso è solo un raffinamento di iOS5, e praticamente non esistono feature esclusive del nuovo modello che non siano disponibili anche su iPhone 4S, grazie ad una ottimizzazione eccellente di IOS6. In un mercato sempre più competitivo forse ci si sarebbe aspettati una proposta più coraggiosa e innovativa da parte della casa di Cupertino, ma la sfida più impegnativa della "nuova" Apple del dopo Jobs sarà proprio quella di riuscire a mantenere la stessa capacità di comprendere gusti e desideri del pubblico così come era in grado di fare il suo fondatore. Se la strada intrapresa sia quella giusta, lo scopriremo molto presto.