Dopo Indiana Jones, Harry Potter, Star Wars, Batman e i supereroi DC, TT Games si cimenta con un altro brand di culto e lo fa, per ovvi motivi, in concomitanza con l'uscita de "Lo Hobbit" nelle sale cinematografiche. LEGO Il Signore degli Anelli rappresenta per forza di cose un progetto ampio e complesso, che condensa in un unico videogame i tre film diretti da Peter Jackson ma non solo, concedendo agli appassionati dell'opera di Tolkien più di un gradito extra rispetto alla vicenda che è stata raccontata sul grande schermo.
Caratterizzata da lunghe sequenze cinematiche, una novità per i giochi della serie LEGO, la parte ludica del prodotto si apre con l'ascesa di Sauron e la spettacolare battaglia fra l'esercito di quest'ultimo e le forze a esso contrapposte, che culmina con la sconfitta dell'Oscuro Signore di Mordor e il conseguente tradimento di Isildur, che decide di tenere per sé l'Unico Anello anziché gettarlo tra le fiamme del Monte Fato. Questa fase si pone un po' come un tutorial, illustrando alcune delle meccaniche che andranno a caratterizzare l'intera esperienza ma che non differiscono rispetto a quanto già visto nei giochi targati TT Games: si può passare istantaneamente da un personaggio all'altro del party per sfruttare le abilità di ognuno, bisogna fronteggiare un certo numero di nemici all'interno di duelli ancora ben poco attraenti dal punto di vista del gameplay (permangono infatti la solita "scivolosità" e la mancanza di una appropriata sensazione di impatto) e soprattutto esplorare gli scenari alla ricerca di oggetti interagibili di qualsiasi tipo, perché potrebbero nascondere tesori e/o risorse utili per accedere all'ampia lista di elementi sbloccabili inseriti in questa produzione.
La Compagnia dell'Anello
Qualche millennio dopo la battaglia di Mordor, l'anello viene ritrovato per caso dall'hobbit Bilbo Baggins e finisce infine fra le mani di suo nipote Frodo, che viene investito da Gandalf il Grigio della grande responsabilità di custodirlo fino alla sua distruzione. È a questo punto che LEGO Il Signore degli Anelli apre ufficialmente le danze, proiettandoci in una Terra di Mezzo dettagliata e "sostanziosa", che riprende l'ottimo lavoro svolto con LEGO Batman 2: DC Super Heroes per proporci ancora una volta un sandbox da cui partire alla volta dei vari luoghi in cui la nostra presenza verrà richiesta, con la possibilità però di tornare indietro all'occorrenza e accedere alle quest che nel frattempo saranno diventate disponibili.
Anche una vaga conoscenza degli eventi narrati nella trilogia filmica può far intuire quante ore di intrattenimento sia in grado di offrire il gioco, alternando azione standard e sezioni speciali in un mix molto ben assortito, che riesce a rimanere fedele all'opera originale senza mai scadere in soluzioni frettolose o evidentemente abbozzate. Esattamente come nell'ultimo LEGO Batman, anche qui le cutscene sono parlate e i dialoghi sono proprio quelli dei film, purtroppo in inglese (con sottotitoli in italiano), come ormai da tradizione per il franchise. La comicità è dunque soltanto visiva e risiede nell'assurdità di ciò che fanno i personaggi mentre recitano determinate frasi, come ad esempio Gandalf che nel congedarsi da Frodo durante il loro incontro a casa di Bilbo non fa che sbattere contro i lampadari, oppure l'atteggiamento ridicolo di Aragorn ogni volta che entra in scena Arwen, o ancora la fissazione di Pipino e Merry per il cibo anche durante le situazioni più concitate.
Gameplay e comparto tecnico
Se sul fronte dei numeri non ci sono dubbi circa la qualità di LEGO Il Signore degli Anelli, allo stesso modo bisogna dire che quest'ultima fatica di TT Games non introduce particolari novità sul fronte del gameplay. Al di là dell'interpretazione della Terra di Mezzo come un enorme hub per accedere ai vari livelli, soluzione - come già detto - introdotta con la Gotham City di LEGO Batman 2: DC Super Heroes, c'è infatti ben poco che si distacchi dalle meccaniche a cui siamo stati abituati per anni.
Si è puntato forte sull'esplorazione e sull'interazione con l'ambiente, fattore che anche qui esercita un fascino indiscutibile e regge la baracca, ma allo stesso modo manca del tutto la sfida (il nostro personaggio muore e torna in vita in un istante, neanche si giocasse con il cheat delle vite infinite) e non è stato fatto nulla per rendere i combattimenti più interessanti. Passando all'analisi tecnica, la versione Wii paga ovviamente dazio rispetto a quanto visto su PlayStation 3 e Xbox 360 (anche per quanto riguarda il numero di stage presenti), visto che non può vantare il medesimo livello di dettaglio né la stessa fluidità e ciò si traduce in ambientazioni spesso "sporche" e prive di definizione, con il frame rate che fa fatica quando decidiamo di muovere la visuale all'interno di scenari densamente popolati. Il sistema di controllo con Wii-mote e Nunchuk funziona bene, del resto è ampiamente collaudato, mentre nulla si può dire sulla colonna sonora, che è quella firmata da Howard Shore per i film.
Conclusioni
LEGO Il Signore degli Anelli è un gioco semplice e immediato, come da tradizione per la serie, che ripercorre gli eventi della trilogia filmica di Peter Jackson in modo appassionato e fedele, offrendo anche qualche gradito extra per i fan di Tolkien. Il gioco parte dall'esperienza sandbox fatta con LEGO Batman 2: DC Super Heroes per offrirci una Terra di Mezzo liberamente esplorabile, da cui accedere alle varie missioni man mano che gli eventi lo richiedono, ma con la possibilità di tornare indietro per cimentarci con quest che nel frattempo sono diventate disponibili. Il gameplay è quello di sempre, e ogni personaggio dispone di capacità specifiche da utilizzare per la risoluzione di enigmi basati sugli elementi dello scenario. Si pone particolare enfasi sull'esplorazione, ma come al solito non c'è sfida e i combattimenti lasciano molto a desiderare. A quando qualche novità anche su tale fronte?
PRO
- Campagna corposa e con tanti sbloccabili
- Molto fedele alla trilogia filmica
- Il gameplay funziona come al solito...
CONTRO
- ...ma sarebbe anche ora di cambiare qualcosa
- L'umorismo "visivo" delle cutscene funziona fino a un certo punto
- Su Wii la grafica è piuttosto sporca e poco definita