Quella di The Denpa Men è una storia un po' strana che vale la pena raccontare. Lo sviluppatore in questione è Genius Sorority, un nome che ai più non dirà nulla, ma che qualche fan dovrebbe riconoscere. Negli ultimi anni questi ragazzi hanno firmato alcuni spin-off di Pokémon, in particolare Coliseum e XD: Gale of Darkness per GameCube, e di recente li abbiamo rivisti in Impara con Pokémon: Avventura tra i Tasti.
Genius Sorority però, è una società fondata dagli ex impiegati di Heartbeat, una software house giapponese che tra gli anni '80 e '90 ha firmato titoli del calibro di Dragon Quest VI e Dragon Quest VII, più qualche remake della famosissima serie Enix. Questo spiegherebbe dunque il sapore così vintage di The Denpa Men: They Came by Wave, un RPG che farà sicuramente gola a chi ricorda con un pizzico di nostalgia quegli anni d'oro...
Il potere del wi-fi
La prima cosa da fare quando si inizia a giocare The Denpa Men è attivare la connessione wi-fi del Nintendo 3DS: la famigerata levetta succhia-batteria è un prerequisito fondamentale, perché è nelle onde radio che si nascondono i Denpa Men. Ce lo spiegherà proprio uno di loro, che nel nostro caso si chiama Richie: è disperato perché "qualcuno di molto speciale" è stato rapito dal Re del Male, e ha bisogno del nostro aiuto per salvarlo. Da soli però, non basteremo: dovremo infatti costruirci un piccolo esercito di Denpa Men, e il primo passo consiste nel "catturarli" rilevando un segnale wi-fi e utilizzando la fotocamera della console per scovarli in una specie di mini-gioco basato sulla realtà aumentata.
Proprio come il primo Denpa Men che incontreremo, gli altri sono generati casualmente sulla base del segnale wi-fi che stiamo ricevendo: questo significa che è virtualmente impossibile trovare due Denpa Men uguali per nome o caratteristiche fisiche. È comunque importante comprendere le basi: alcuni Denpa Men sono più grandi di altri, e questo li rende anche più coriacei; altri indossano tute di colore diverso che contraddistinguono gli elementi naturali a loro affini; altri scintillano, e questo significa che conoscono una magia, assegnata casualmente anch'essa. All'inizio dell'avventura potremo catturare più di una dozzina di Denpa Men, ma il nostro party sarà composto da soltanto quattro di essi, scelti con cura sulla base delle loro statistiche e abilità. Compiuto questo passo, inizia il gioco vero e proprio: a catturare i Denpa Men ci torneremo più e più volte, ma il cuore di questo strambo RPG è l'esplorazione dei vari dungeon e la crescita dei personaggi. È in questo momento, al primo combattimento con i nemici ripresi in prima persona, che ci si rende conto di quanto simile a Dragon Quest appaia l'ultima fatica dei Genius Sorority. In questo caso, però, ci troviamo di fronte a una specie di clone di stampo antico, e questo tuffo nel passato diventa ben presto il principale problema di tutto il pacchetto.
L'effetto 3D
Le capacità stereoscopiche della console si esprimono sopratutto nel mini-gioco basato sulla realtà aumentata che ci permette di catturare i Denpa Men. In quel caso l'effetto è convincente, e sembra quasi che questi bizzarri Teletubby stiano davvero svolazzando nelle nostre stanze. Senza infamia né lode invece, l'effetto di profondità applicato al resto del gioco.
Un gioco da ragazzi?
In certi momenti The Denpa Men sembra quasi voler fare il passo più lungo della gamba, mettendo fin troppa carne al fuoco senza però cuocerla a puntino. Per essere un semplice gioco scaricabile a prezzo ridotto, la mole di contenuti è impressionante: tralasciando la casualità della planimetria dei dungeon o della varietà di Denpa Men, il titolo di Genius Sorority vanta una quantità di ambientazioni, nemici, abilità e oggetti che non sarebbe fuori luogo in un jRPG a prezzo intero. D'altra parte, però, ci si rende presto conto che la maggior parte di questi elementi è riciclata un po' troppo spesso: moltissimi nemici si rincontrano di dungeon in dungeon, soltanto in cromie differenti; molte abilità si assomigliano fino a essere identiche, eccezion fatta per il nome; perfino i boss di fine zona si ripetono con delle leggerissime varianti tra l'uno e l'altro.
Tuttavia, per finire il gioco ci vorrà una dozzina di ore abbondante e parecchia pazienza, proprio perché lo spirito vintage che lo contraddistingue caratterizza anche il livello di difficoltà, decisamente alto fin dalle primissime battute. Dicevamo infatti, che scegliere i Denpa Men giusti per il nostro party è molto importante. Vogliamo correggerci: è fondamentale. Man mano che si procede nell'avventura, ci troveremo ad esplorare i dungeon in compagnia di sempre più Denpa Men, fino a un massimo di otto. E basterà un minor numero di nemici per farci fuori in un batter d'occhio, se non si presta attenzione al rapporto di forza tra gli elementi naturali o all'equipaggiamento indossato dai nostri personaggi.
Il ritrovamento e il consumo di oggetti curativi diventa ben presto imperativo, anche perché i Denpa Men defunti alla conclusione di un dungeon tornano nell'etere e possono essere rigenerati soltanto spendendo elevate somme di denaro. In alternativa si possono catturare nuovi Denpa Men e crescerli da capo, ma ad un certo punto lo sforzo infuso nel miglioramento di quelli perduti rende questa alternativa poco praticabile. Contribuisce ad elevare la difficoltà anche l'arsenale limitato dei Denpa Men, sostanzialmente riconducibile a un'unica magia per personaggio, e la scarsa intelligenza artificiale del gruppo nel caso in cui si voglia approfittare del sistema di combattimento automatico, un po' troppo semplicistico e poco personalizzabile: molto meglio assegnare le azioni manualmente, a meno che non si stiano affrontando nemici di basso livello per i quali non è necessario impegnarsi più di tanto.
Conclusioni
Nell'essenziale ma coloratissima cosmesi e nella vena vagamente hardcore di The Denpa Men: They Came by Wave ci si rispecchieranno sicuramente i più nostalgici fan di Pokémon o Dragon Quest, ma per tutti gli altri questa severità potrebbe rappresentare un ostacolo non indifferente. Bisogna però apprezzare lo sforzo dei ragazzi di Genius Sorority, che hanno infarcito il gioco di contenuti, pur ripetitivi che siano. Non è un RPG low-budget che si completa in pochissime ore senza impegnarsi: sopratutto ai livelli avanzati c'è davvero da sudare e questo tipo di sfida potrebbe fare al caso di chi cerca un passatempo vecchio stampo, impegnativo ma piacevole.
PRO
- Decisamente longevo
- Alcune idee molto originali
- Impegnativo
CONTRO
- Molto ripetitivo
- Un po' troppo difficile
- Dedicato sopratutto ai nostalgici