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Down in the valley

Dopo Stadium, impostato secondo i canoni della Formula 1, ecco arrivare Valley, il nuovo sottocapitolo in chiave simil rally di TrackMania 2

RECENSIONE di Mattia Armani   —   15/07/2013
TrackMania 2: Valley
TrackMania 2: Valley
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Down in the valley

TrackMania 2: Valley arriva a brevissima distanza da Stadium offrendoci 65 nuove sfide da affrontare con particolare cautela. Questa volta Nadeo ha infatti deciso di esplorare le dinamiche del rally, con un veicolo più pesante lanciato a tutta velocità su tracciati composti da tarmac e fanghiglia. Questo non significa, e chi conosce la serie l'avrà già intuito, che il titolo abbia qualsivoglia velleità simulativa. La formula, difatti, resta quella classica con cinque soli tasti che consentono di controllare interamente il veicolo. Una struttura estremamente semplice ma che si potenzia con l'editor, da questa release benedetto dal pieno supporto Steam Workshop, e che viene esaltata dalla mirabolante infrastruttura online di Nadeo. La navigazione nei menù di ManiaPlanet non è ancora delle più intuitive ma, una volta entrati in gioco, con un paio di click è possibile salvare i replay, cambiare pista e confrontarsi con uno specifico ghost che viene salvato automaticamente nel database online quando un giocatore registra un tempo ufficiale. Ed è proprio il salvataggio dei tempi ufficiali uno degli elementi più peculiari dei nuovi TrackMania, con la possibilità di registrare un tentativo di record ufficiale una sola volta ogni cinque minuti. In questo modo, per quanto la fortuna sia comunque rilevante nei caso dei singoli tempi, solo chi lavora per padroneggiare tutte le piste ha la possibilità di inanellare una serie di tempi eccellenti e di scalare la classifiche basate sul punteggio. Queste, in ManiaPlanet, sono divise per regione, nazione e macroregione e consentono una classificazione minuziosa dei giocatori e generando, implicitamente, decine di classifiche da conquistare lungo la strada verso la notorietà. In ogni caso, tornando al modello di guida, per quanto le modifiche siano limitate hanno un impatto notevole nell'universo fatto di curve di precisione di TrackMania 2.

Down in the valley

Affrontare lo sterrato, ad esempio, è tutto un gioco di scivolate inerziali con il veicolo che si intraversa ad ogni accenno di curva. Queste devono essere ridotte al minimo, per non perdere trazione, con sequenze di traiettorie strette e precise. Un'intera serpentina di deviazioni deve essere calcolata prima ancora che il veicolo la imbocchi ed è molto difficile recuperare gli errori con il classico colpo di freno a mano che, nella fanghiglia, finisce spesso per peggiorare la situazione. Il controllo della vettura, in sostanza, è più complesso anche se come abbiamo anticipato i tempi di risposta dello sterzo restano quelli tipici della serie e la reattività soprannaturale del veicolo consente microcorrezioni che in una simulazione sarebbero assolutamente impossibili. Il tutto è ovviamente funzionale alla componente agonistica che, come abbiamo detto, resta incentrata sulla limatura dei tempi lungo una serie di tracciati di piccola e media dimensione. Ma il maggior numero di variabili aumenta comunque il margine di miglioramento dei tempi rendendo più difficile - di quanto non sia nei capitoli precedenti della serie - seguire il ghost dei campioni per trovare la perfetta sequenza di traiettorie di ogni pista.

Le meraviglie della vallata

Down in the valley

Tra le novità di TrackMania 2: Valley non ci sono solo feature accessorie e nuovi blocchi di terreno per l'editor ma anche qualche miglioramento sul piano visivo. Niente di eclatante, tanto più che in relazione al gameplay quanto fatto da Nadeo è già più che sufficiente. D'altronde a 200 all'ora le texture si fanno sfocate, la morfologia dei tracciati cambia rapidamente e la necessità di guardare il manto stradale tiene l'attenzione del giocatore lontano da eventuali difetti. In questo tipo di impostazione lo sfondo e i colori sono più importanti del dettaglio e nella formula di TrackMania diventa più appetibile poter caricare rapidamente la mappa successiva per sfidarne i record, riavviando istantaneamente la gara per ogni tentativo andato male, che avere una resa mostruosa e dover aspettare diversi minuti per caricare il tracciato e diversi secondi per resettare la corsa dopo uno scontro. In ogni caso le migliorie sono benvenute e producono cambiamenti che pur non essendo rivoluzionari sono indubbiamente tangibili. Valley ci regala una vegetazione rigogliosa, qualche elemento animato in più ad arricchire la scena, riflessi in tempo reale sulla carrozzeria del veicolo e un sistema di illuminazione meno piatto, già visto in TrackMania 2: Stadium, capace di aumentare la profondità della scena. Piccoli tocchi, non certo paragonabili alle mirabolanti giostre di Daytona USA, ma capaci di aumentare la vivacità dello scenario, rendendo il tutto più coinvolgente senza particolari appesantimenti per il motore. D'altronde alcuni degli elementi grafici introdotti da Nadeo mostrano, quando la telecamera indugia sui dettagli, una qualità tutt'altro che esaltante. La vegetazione, per esempio, è florida ma in quanto a definizione lascia alquanto a desiderare e lo stesso può essere affermato per il terreno e per le rocce. Risulta ottima invece la resa dell'acqua, per quanto questa sia assolutamente immobile e priva di qualsivoglia schizzo o effetto quando il nostro veicolo la attraversa.

Down in the valley

Ma il risultato globale, come abbiamo anticipato, è da ammirare a 200 all'ora, con gli occhi immobili sul tracciato, re unico e assoluto dei TrackMania, sfrecciando tra decine di ghost in un server multiplayer o puntando a superarne uno solo, scaricato spulciando tra i record de campioni. Il lavoro fatto, in definitiva, è buono ed evidenzia ancora una volta la capacità degli sviluppatori di alterare il gameplay quel tanto da regalarci un'esperienza sensibilmente diversa, mantenendo però intatto il nocciolo competitivo della serie. Ma la valutazione non può non risentire del prezzo che risulta doppio rispetto a quello di Stadium. Una scelta poco comprensibile visto che anche quest'ultimo, rilasciato qualche giorno fa, offre uno stile di quida peculiare e include il medesimo numero di gare. E non basta certo il supporto del sistema Steam Workshop per l'editor, offerto gratuitamente nel caso di molti altri titoli, per giustificare uno stacco di prezzo così corposo. E, tra l'altro, dopo tre uscite, viene lecito chiedersi perchè Nadeo non introduca qualche nuova modalità per rendere l'esperienza ancora più varia conferendo, nel frattempo, un maggior peso ai nuovi sottocapitoli.

TrackMania 2: Valley è come una bella donna, curve pericolose e rischio continuo di scivoloni

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 7
  • CPU: Intel Core i7 920
  • RAM: 6GB
  • Scheda video: GeForce GTX 570

Requisiti minimi

  • Sistema operativo :Windows XP, Vista, 7, 8
  • CPU: 1.5Ghz
  • RAM: 1GB
  • Scheda video: 256MB, Pixel Shader 2.0 / Intel HD 2000 / Nvidia ION / AMD HD 6310
  • Spazio su disco: 1.5GB

Conclusioni

Digital delivery: Sito ufficiale e Steam
Prezzo: 19,99€
Multiplayer.it
8.0
Lettori (8)
8.7
Il tuo voto

TrackMania 2: Valley è l'ennesima conferma per una formula azzeccata che è capace di mutare in modo tangibile grazie ad alterazioni minime. Precisione, reattività e semplicità sono le tre parole chiave della ricetta, tre elementi capaci di esaltare una pista disegnata bene e per questo in grado anche di dare un peso unico all'editor della serie. Peccato per la mancanza di novità corpose e peccato per il prezzo che appare ingiustificato in relazione a un'offerta leggermente superiore ma non certo raddoppiata rispetto a quella di Stadium.

PRO

  • Una formula rodata e ancora avvincente
  • Le migliorie estetiche sono benvenute
  • Il supporto online è invidiabile

CONTRO

  • Prezzo doppio rispetto a Stadium
  • Introdurre nuove modalità, anche offline, non dovrebbe essere troppo complesso