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Gioco di ombre

Uno sparatutto vecchia scuola sui dispositivi mobile? Senza neanche un in-app purchase? No, non stiamo scherzando

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   28/11/2013
Neon Shadow
Neon Shadow
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"Si... può... fare!", esclamava Gene Wilder nel classico Frankenstein Junior, ed è più o meno la stessa reazione che abbiamo avuto durante la nostra prima partita con Neon Shadow.

Gioco di ombre

Il tema è chiaramente quello della fruibilità dei first person shooter in ambito mobile, e per "fruibilità" non intendiamo semplicemente che ci siano e riscuotano anche un certo successo (lo provano i vari N.O.V.A. e Modern Combat targati Gameloft), bensì che possano proporre un approccio al genere "adulto", se vogliamo; un'interpretazione hardcore che ponga al centro l'azione ed eviti l'ormai consolidato trend dell'accompagnamento, quando ci si muove in gruppo ma sono i nostri compagni a dettare il passo e indicare la via. Intendiamoci, in questo FPS sviluppato da Tasty Poison Games e prodotto da Crescent Moon Games non c'è un level design "da mal di testa", non serve aprire una mappa e spesso c'è un indicatore a mostrarci la direzione che dobbiamo prendere, in una sequenza standard che prevede il raggiungimento e la distruzione di un nodo energetico per poi raggiungere il passaggio verso lo stage successivo. Quello che però abbiamo trovato nel gioco è stato un approccio alla Doom, che spinge a girare l'angolo, trovarci dieci nemici diversi e quindi indietreggiare, attenderne l'arrivo magari dietro un riparo ed eliminarli uno alla volta per non soccombere sotto i loro colpi. Anche perché il game over in Neon Shadow fa particolarmente male, visto che bisogna ricominciare la missione da capo e non ci sono checkpoint.

Neon Shadow è una bella sorpresa, un FPS molto impegnativo e coinvolgente, anche se con qualche magagna

Divertimento multiplo

Neon Shadow non solo offre un'impegnativa campagna in single player, ma anche diverse modalità multiplayer di pregio. Su tablet è possibile giocare insieme a un amico utilizzando un unico dispositivo, ma è presente anche un comparto online competitivo con frenetici deathmatch per quattro giocatori. Peccato solo che al momento la presenza di sfidanti in rete sia scarsina...

Lotta dura con molta paura

Le scelte messe in campo dagli sviluppatori sono piuttosto precise e influenzano in particolare la gestione delle armi, che non prevedono reload. Il fucile a pompa di default gode infatti di munizioni infinite e si ricarica automaticamente, mettendoci in difficoltà quando gli otto colpi sono stati sparati, cosa che fa diminuire sensibilmente la frequenza d'attacco.

Gioco di ombre

Le armi extra durano invece finché ci sono proiettili, il che porta a utilizzarle solo quando necessario perché effettivamente offrono qualcosa di nuovo e diverso rispetto al fucile: la mitragliatrice raggiunge bersagli più lontani con una maggiore precisione, il lanciagranate ha un'alta potenza distruttiva, e così via. L'interpretazione di Tasty Poison Games continua con il sistema di controllo touch, preciso e puntuale, dotato di un'assistenza alla mira (disattivabile) e versatile anche nelle situazioni più concitate. È però davvero un peccato che non sia stata presa in considerazione la possibilità di implementare il fuoco automatico, che nei FPS touch può fare tutta la differenza del mondo e offrire un'azione più fluida e coinvolgente anziché frammentaria (vedi il recente Dead Trigger 2). Cerchiamo di spiegarci meglio: l'approccio che va per la maggiore, con pulsante di fuoco separato, implica che il nostro personaggio debba inquadrare un bersaglio utilizzando gli stick virtuali, quindi aprire il fuoco agendo su di un comando separato.

Gioco di ombre

Se il nemico di turno è dotato di una minima intelligenza artificiale, in quel lasso di tempo avrà modo di spostarsi, vanificando l'attacco o comunque costringendoci a sprecare munizioni nel tentativo di colpirlo. Con una funzione di fuoco automatico, invece, la semplice azione di mirare a un nemico azionerebbe il grilletto, consentendo peraltro una maggiore libertà nel miscelare movimento e attacco all'interno della medesima manovra. È inspiegabile il fatto che molti sviluppatori non siano arrivati a questa stessa conclusione, del resto in uno sparatutto inquadrare il nemico senza contestualmente aprire il fuoco non avrebbe alcun senso. Il secondo problema di Neon Shadow - se vogliamo passare sopra l'inevitabile frustrazione di un game over a pochi secondi dal completamento di un livello - sta nella presenza di marcati cali nel frame rate sul dispositivo di prova (un iPhone 5s, dunque un terminale di ultima generazione) durante le situazioni concitate, il che si ripercuote negativamente sui controlli e sulla godibilità dell'esperienza in generale. Speriamo in un aggiornamento che sistemi la cosa, anche perché su iPad sembra che il gioco non incorra nel medesimo inconveniente. Per quanto concerne l'aspetto tecnico, si può certamente parlare di una grafica non al top, di ambientazioni molto simili fra di loro e modelli poligonali abbastanza semplici (il robot-cinghiale è in effetti piuttosto triste da vedere), elementi sicuramente non centrali ma che impediscono alla produzione targata Crescent Moon Games di ambire a punteggi più alti. Bello infine l'accompagnamento musicale, meno gli effetti: una mitragliatrice dovrebbe emettere il suono di una mitragliatrice, non di un registratore a cassette che fa il rewind.

Conclusioni

Versione testata: iOS (1.1)
Terminale utilizzato: iPhone 5s
Prezzo: 1,79€ (iOS), 1,48€ (Android)
Multiplayer.it
7.9
Lettori (2)
5.5
Il tuo voto

Neon Shadow è una bella sorpresa, uno sparatutto senza compromessi (e senza in-app purchase!) in cui bisogna esplorare i livelli con attenzione, pur nella semplicità di un design pensato per missioni a base lineare, e porsi nei confronti dei nemici adottando un approccio strategico, specie quando disponiamo di munizioni per la sola arma di default e i robot da eliminare sono parecchi. L'esperienza è indubbiamente hardcore, e questo ci è piaciuto molto, a costo di sopportare la frustrazione del game over senza checkpoint. I controlli touch funzionano bene (peccato per la mancanza del fuoco automatico, che avrebbe potuto rendere tutto ancora migliore), la gestione delle armi convince e la grafica, pur non essendo al top, risulta molto fluida e piacevole, anche se su iPhone 5s si notano vistosi cali nel frame rate nelle situazioni più concitate. Se vi piacciono i FPS, acquistatelo senza indugio.

PRO

  • Apprezzabile l'approccio "vecchia scuola"
  • Armi ben valorizzate, bello il gameplay strategico
  • Grafica fluida e funzionale...

CONTRO

  • ...ma anche discretamente monotona e talvolta anonima
  • Controlli touch precisi, peccato per la mancanza del fuoco automatico
  • Su iPhone 5s si verificano rallentamenti inaccettabili