Fin dagli albori del gaming su smartphone, la maggior parte delle critiche dei detrattori si sono rivolte principalmente all'assenza di tasti fisici, causa della sindrome di inferiorità che ha contraddistinto parte dei generi di videogiochi adattati alla piattaforma mobile.
Benché l'abilità e la creatività degli sviluppatori abbiano permesso spesso di trovare vie alternative, modificando l'approccio o addirittura adattando il gameplay stesso al differente metodo di input, è oramai chiaro come in determinati casi il touch screen sia semplicemente inadatto ad offrire esperienze del tutto soddisfacenti. Dopo anni di apparente disinteresse, con iOS 7 la stessa Apple ha fatto un passo importante per offrire una soluzione a questo problema, offrendo delle API ufficiali da sfruttare per creare dei controller finalmente destinati ad essere auspicabilmente diffusi in maniera ampia e uniforme. Nonostante infatti già in passato ci siano stati produttori che hanno provato ad offrire periferiche con analogo scopo, in questi casi era sempre necessario che lo sviluppatore del singolo gioco decidesse di rendere il suo prodotto compatibile: un limite decisamente importante che ha di fatto tagliato le gambe a tutti questi tentativi relegandoli a una nicchia ridottissima. Ora la differenza sostanziale sta nel fatto che le librerie sono offerte dalla stessa Apple, che ha quindi standardizzato la "formula" del controller-tipo che gli sviluppatori possono quindi adottare per i propri giochi senza troppi grattacapi. All'atto pratico, questo significa che nei prossimi mesi sul mercato compariranno molto realisticamente numerose periferiche realizzate da diverse compagnie, ma che ognuna di queste sarà compatibile con tali standard e quindi etichettati MFi (made for iPhone). L'utente finale potrà quindi sentirsi libero di scegliere sulla base di gusti, estetica e qualità costruttiva, con la certezza che un prodotto marchiato MFi sarà pienamente compatibile coi giochi che supportano le librerie in questione.
Tasti a volontà
Quello dei controller MFi è quindi un mercato che sta muovendo i primi passi, eppure le premesse per un futuro promettente sembrano esserci tutte. I primi a salire sul carrozzone sono stati i ragazzi di Moga, azienda già da tempo attiva nel settore dei controller per smartphone Android che è partita quindi a razzo grazie ad un know-how di un certo spessore.
Il risultato di questo sforzo prende il nome di Moga Ace Power, che appunto è una periferica certificata MFi e quindi rispondente proprio agli standard indicati da Apple. In buona sostanza la soluzione scelta a livello di design è quella di una periferica divisa in due parti, tra le quali è presente un alloggio in cui porre il proprio iPhone o iPod Touch, rigorosamente "nudo" e senza cover o custodie; va poi tenuto ben presente che, dal momento che il collegamento avviene tramite un connettore lightning, la compatibilità è limitata agli iPhone 5, 5s e 5c e agli iPod Touch di 5a generazione. Il device si collega in maniera molto robusta al controller attraverso un apposito meccanismo di sicurezza, fattore fondamentale per evitare il legittimo timore di deleterie fuoriuscite durante le sessioni di gioco. La parte sinistra del Moga Ace Power offre quindi una levetta analogica e una croce digitale, mentre la parte destra dispone di un secondo analogico e 4 tasti frontali colorati. Nella zona dorsale si posizionano infine 4 grilletti. Si tratta quindi della configurazione "Extended" prevista da Apple, che contemporaneamente ha anche definito le caratteristiche "Standard" (in cui in pratica mancano i due analogici e due grilletti); la formula scelta da Moga sulla carta quindi garantisce una estrema completezza per quanto riguarda gli input disponibili, tale da poter assecondare qualsiasi tipo di gameplay tradizionale. Da segnalare il fatto che, privo dell'iPhone al suo interno, il controller possa richiudersi tramite un meccanismo a slitta, riducendone di molto l'ingombro.
La nostra esperienza con il Moga Ace Power è durata grossomodo una settimana, durante la quale abbiamo giocato con Limbo, Dead Trigger 2, Bike Baron, Oceanhorn e Respawnables. Il più grande punto interrogativo, l'incognita allo stato attuale delle cose sta ovviamente nella lista dei titoli compatibili con i controller MFi: come abbiamo già detto, benché ci siano già una manciata di aziende che hanno presentato i propri prodotti analoghi al Moga Ace Power, quella su cui poggiano è una tecnologia definita solo recentemente (appunto con iOS 7) e la cui diffusione è ancora tutta in divenire. Tra l'altro capire quali siano i giochi effettivamente compatibili nel momento in cui scriviamo è stata una impresa non semplicissima: una indicazione di massima con un breve elenco di titoli è presente nello stesso sito ufficiale di Moga, ma siamo comunque molto lontani dalle "centinaia" di app di cui si parla. L'App Store non è certamente più esaustivo in tal senso, e quindi non resta che cercare in giro per internet, tra forum e siti di appassionati. Di conseguenza chi compra un controller compatibile MFi oggi per forza di cose fa un atto di fede, con una prospettiva futura di ampia adozione probabile ma non assolutamente certa. Se vogliamo mettere da parte questo fattore grazie a un grande ottimismo, quello che rimane è senza dubbio una periferica in grado di migliorare decisamente l'esperienza per quel determinato tipo di giochi che solitamente soffrono se costretti tra i limiti del touch screen. Limbo per esempio, nato per essere giocato con un pad, diventa pienamente godibile esattamente come nell'originale; allo stesso tempo Dead Trigger 2, pur poggiando su un sistema di fuoco automatico pensato proprio per aggirare alcune debolezze del touch screen, guadagna molto in precisione e reattività. Ma ci immaginiamo anche roba come Fifa 14, Street Fighter IV o Grand Theft Auto III che potrebbe godere enormemente del supporto a un controller MFi, qualora venisse aggiunto; l'imminente GTA San Andreas, invece, è già stato confermato compatibile. Altri ancora, come i racing game, potrebbero unire la funzionalità dello sterzo con accelerometro assieme alla concretezza di acceleratore e freno sui grilletti posteriori.
È tempo di provare con mano uno dei primi controller MFi per iPhone, il Moga Ace Power
Potenzialità
Abbiamo anche voluto fare delle prove sfruttando la funzione Air Play tramite Apple TV, con una configurazione che potrebbe rendere l'iPhone + un controller MFi una soluzione sulla carta molto interessante proprio in ottica gaming; purtroppo però il percepibile lag persistente in questo caso rende l'eventualità praticabile solo con giochi che non richiedono riflessi e tempi di reazione fulminei.
Se quindi sulle potenzialità c'è poco da discutere, le critiche al Moga Ace Power riguardano altri fattori, e uno in particolare: il rapporto qualità prezzo. Per una cifra che sfiora i 100 € sarebbe stato lecito attendersi una qualità costruttiva impeccabile, mentre al contrario la periferica è sotto questo punto di vista l'opposto esatto dei valori offerti dai prodotti Apple: plasticosa, scricchiolante, un po' goffa e non molto bella esteticamente. L'ergonomia è decente ma non certo al top, e discorso analogo si può fare per tasti e stick analogici che svolgono la loro funzione senza però brillare. A giustificare almeno in parte la cifra richiesta ci pensa però la batteria integrata da 1800 mAh che, attraverso un semplice interruttore, può limitarsi a alimentare il controller o piuttosto ricaricare anche l'iPhone, scongiurando il rischio di trovarsi lo smartphone a secco dopo una sessione di gioco troppo lunga. Per ridare energia al controller basta infine collegarlo tramite la presa micro USB.
In definitiva il Moga Ace Power appare quindi come un primo passo nella giusta direzione, che dà l'idea della bontà dello standard indicato da Apple attraverso il quale gli utenti iPhone e iPod Touch potranno apprezzare maggiormente quelle tipologie di giochi che meno si adattano all'interfaccia touch. Detto questo, i limiti nella qualità costruttiva e il prezzo elevato dell'offerta di Moga suggeriscono perlomeno di attendere le imminenti analoghe offerte di Logitech e Razer, anche se l'Ace Power rimane comunque l'unico del lotto dotato di doppio analogico e di 4 dorsali.