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L'ascesa degli arcieri

Dopo aver conquistato i possessori di OUYA per quasi un anno, Towerfall arriva anche su PC e PS4 nella sua versione definitiva

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   24/03/2014
TowerFall Ascension
TowerFall Ascension
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Quando lo scorso anno Towerfall debuttò su OUYA, ci sembrava impossibile che una perla così divertente e così apprezzata dalla critica sarebbe rimasta a lungo esclusiva per una piattaforma così poco diffusa. Ebbene, come volevasi dimostrare, dopo neanche un anno dall'uscita della versione originale ci troviamo a scrivere di Towerfall Ascension, edizione per PC e PlayStation 4 del frenetico gioco multiplayer di Matt Thorson (RunMan, An Untitled Story). Il gioco resta sostanzialmente lo stesso uscito su OUYA, ma per l'occasione lo sviluppatore canadese lo ha arricchito con un'opzione single-player e tutta una serie di altre novità più o meno rilevanti, fermo restando che il cuore dell'esperienza batte senza alcun dubbio nelle esilaranti e imprevedibili sfide in locale. Ultimamente, con giochi come Nidhogg e Samurai Gunn, chi ama passare una piacevole serata invitando qualche amico a casa deve alla scena indie ore e ore di divertimento, insulti e risate. Ma, fidatevi, Towerfall Ascension è destinato a conquistare il vostro salotto per un bel po' di tempo.

Il segreto di Towerfall Ascension sta nella cura per il design e nel perfetto bilanciamento

Un arco per domarli...

In maniera non troppo diversa dal già citato Samurai Gunn, Towerfall Ascension è un gioco competitivo in cui fino a quattro amici si sfidano all'interno di piccole arene 2D, saltando rapidamente da una piattaforma all'altra e cercando di eliminare gli avversari senza lasciarci le penne. A differenza del brawler di Teknopants, in Towerfall non ci si batte a colpi di katana, ma come dei provetti Robin Hood si utilizza l'arco a disposizione per scoccare le poche frecce nella propria faretra contro gli altri giocatori. Colpire (e poter essere colpiti) dalla distanza dà vita a dinamiche completamente nuove, con un ritmo serrato e situazioni assolutamente imprevedibili.

L'ascesa degli arcieri

Non esistono punti dello scenario in cui si è al sicuro, e così ogni arciere deve tenere sott'occhio quello che avviene in ogni angolo dell'arena. Capita spesso di concentrarsi unicamente su due nemici, senza accorgersi che nel frattempo il terzo si trova alle nostre spalle, intento a prendere la mira infilzarci come un puntaspilli. La meccanica di base è effettivamente molto semplice, ma abbastanza articolata da creare situazioni spettacolari o a dir poco comiche, dando a chi gioca la possibilità di effettuare una rapida schivata, aggrapparsi a una piattaforma o schiacciare un avversario saltandogli in testa. Si può intercettare una freccia in arrivo e rispedirla al mittente un attimo prima di eseguire un salto a muro, atterrare su un avversario e scoccare una terza freccia verso l'ultimo disgraziato arciere. Tutto nell'arco di pochi secondi. Ogni scontro è reso ancora più esilarante quando entrano in gioco power-up e frecce alternative, tra cui dardi che esplodono o che trapassano il terreno attraversando il livello da un capo all'altro. Bisogna però stare attenti, perché ogni giocatore comincia con appena tre frecce a sua disposizione, e una volta terminate si diventa una preda vulnerabile e un bersaglio allettante, anche se i ribaltoni sono all'ordine del giorno: i dardi scoccati possono comunque essere raccolte da qualsiasi giocatore, cosa che crea simpatiche dinamiche, tra chi si lancia cercando di raccoglierne il più possibile, chi le usa come esca e chi cerca di non mancare il bersaglio per non dare agli avversari una ghiotta occasione per ricaricare la propria faretra.

L'ascesa degli arcieri

È proprio per questo che Towerfall funziona molto meglio se giocato in quattro, visto che le arene sono pensate per offrire un ritmo serrato e creare situazioni difficili da prevedere, sia che si affronti tutti contro tutti sia che ci si divida in due coppie. A proposito dei livelli, rispetto all'originale per OUYA, in Ascension sono state introdotte decine e decine di nuove arene, ognuna delle quali è unica per caratteristiche ed estetica. Come se non bastasse, ad aggiungere altro pepe ci pensano le numerose variabili con cui personalizzare o addirittura stravolgere i propri match in Versus. Si può ad esempio decidere che ogni giocatore cominci con una sola freccia o solo con frecce speciali, o ancora che il suo cadavere esploda dopo pochi istanti, dando vita a fuggi fuggi fuori di testa. Se Towerfall è stato da molti definito uno dei migliori giochi multiplayer dello scorso anno, il motivo sta tutto nella cura per il design e nel perfetto lavoro di bilanciamento di Thorson. Un esempio sono i controlli semplici e immediati: ogni giocatore può mirare solo in otto direzioni, ma la traiettoria della freccia viene leggermente aggiustata da una sorta di puntamento automatico; in questo modo si evita che la maggior parte dei colpi vadano a vuoto, permettendo al giocatore di focalizzarsi più sul tempismo che non sulla precisione del colpo. Anche una decisione apparentemente di natura estetica come l'utilizzo del formato 4:3 è in realtà strettamente legata al gameplay del gioco: in widescreen le arene sarebbero state troppo larghe, andando ad alterare profondamente il ritmo e l'equilibrio che si ha invece con scenari più compressi.

...e al divano incatenarli

La novità più evidente di Towerfall Ascension sta però nell'aggiunta di una modalità Quest, opzione inedita pensata per uno o due giocatori. Si tratta di una serie di arene precostruite in cui affrontare ondate di nemici, fino ad arrivare allo scontro finale con un boss. Ogni scenario ha degli avversari unici creati per l'occasione, tra cui serafini che svolazzano per lo schermo lanciando fastidiosi turbini, fantasmi capaci di diventare immuni alle frecce oppure talpe in grado di scavare nel terreno o rotolare verso l'avversario.

L'ascesa degli arcieri

È un'opzione sicuramente divertente e anche parecchio ostica (specialmente se giocata a difficoltà Hardcore), ma che non regge minimamente il confronto con l'esperienza in Versus. Assieme alle nuove sfide a tempo, si tratta di un contorno poverello con cui passare il tempo quando si è da soli, magari nel tentativo di sbloccare uno degli arcieri segreti: di sicuro, eliminare un nemico controllato dall'intelligenza artificiale non dà minimamente lo stesso grado di soddisfazione e rivalsa che si prova sbeffeggiando un amico o un parente seduto accanto. Ed è qui che arriviamo all'aspetto più controverso di Ascension, poiché nonostante l'esperienza multigiocatore sia senza dubbio il fulcro del gioco, l'autore ha preferito non inserire alcuna opzione online, limitando la modalità Versus alle semplici sfide in locale. Insomma, brutte notizie per chi raramente può invitare amici a casa, ma nonostante tutto la scelta dello sviluppatore di Vancouver è più che comprensibile: in un brawler come Towerfall la presenza anche minima di lag finirebbe per compromettere irrimediabilmente il divertimento, con frecce che andrebbero a vuoto a causa di un microscopico ritardo della connessione. Per questo motivo Thorson si è già beccato un gran numero di critiche, ma se avesse fatto altrimenti ci saremmo trovati probabilmente davanti a un nuovo Nidhogg, un gioco perfetto in locale ma frustrante online. In chiusura una menzione va alla vivace e gradevole estetica in pixel art, che oltre a nascondere tutta una serie di finezze grafiche (personaggi che perdono il cappello, frecce che si incendiano e così via) si sposa alla perfezione con le musiche in pieno stile medieval-fantasy composte da Alec Holowka.

Conclusioni

Versione testata: PC
Digital Delivery: Steam, PlayStation Network
Prezzo: 13,99
Multiplayer.it
8.8
Lettori (7)
8.7
Il tuo voto

Prevedibilmente, le novità che più abbiamo apprezzato di Towerfall Ascension non sono quelle riguardanti la componente single player, bensì le rifiniture, le opzioni inedite e le arene aggiunte al buon vecchio Versus. Infatti, per quanto divertenti e curate, la modalità Quest e le sfide a tempo non sono che un piccolo passatempo rispetto a quello che è e resta il cuore pulsante dell'esperienza. Qualcuno avrà sicuramente da ridire sulla mancanza del supporto all'online, ma fidatevi: quella sera che avrete invitato amici a casa vorrete avere il gioco installato sul vostro PC o sulla vostra PlayStation 4.

PRO

  • Gameplay esilarante e bilanciato alla perfezione
  • Piacevole stile retrò
  • In compagnia di tre amici è assolutamente perfetto

CONTRO

  • La mancanza di modalità online lascia a bocca asciutta i giocatori più solitari