Questo devono aver pensato gli australiani 3 Sprockets quando, poco più di un paio di anni fa, lanciarono per PC e sistemi iOS il primo Cubemen, tower defense abbastanza canonico che, pur con qualche idea originale, tentava di distinguersi nell'ampio panorama del genere su quelle piattaforme soprattutto in virtù di una caratterizzazione grafica, come dire, estremamente "cubettosa", dove i solidi geometrici del titolo andavano a costituire gli elementi non solo dello scenario, ma anche dei soldati che in esso combattevano, palesemente ispirata al grande successo di Minecraft. Col tempo attorno a Cubemen si è venuta a costituire una folta e solida community, tanto da giustificare la nascita di un secondo episodio con tutto il suo carico di novità. Secondo episodio che, presente dalla primavera 2013 sui soliti PC e dispositivi Apple, approda adesso in pompa magna anche su Wii U, come esclusiva eShop.
Il tower defense più cubettoso che ci sia sbarca su Wii U: pronti alla gloria?
Difendi la tua torre
Come il suo prequel, Cubemen 2 non si distanzia in alcun modo dai concetti di base del genere a cui appartiene, declinato varie migliaia di volte dalla sua nascita, come deriva "semplicistica" degli RTS, più o meno alla metà del decennio scorso. Bisogna difendere il proprio quartier generale, che in questo come in molti altri casi è proprio una torre, dall'assalto di varie ondate di nemici provenienti dai quartier generali avversari, avvalendosi delle diverse unità militari disponibili: dal soldato semplice dalle caratteristiche medie a quello che predilige le armi pesanti, devastanti ma che richiedono un lungo tempo di ricarica tra un colpo e l'altro, dal cecchino che colpisce a distanza al milite armato di lanciafiamme che invece è molto efficace da vicino, sino a unità speciali come i genieri che piazzano mine o costruiscono muri tesi a rallentare l'avanzata nemica.
La creazione di un'unità ha un costo in, manco a dirlo, Cubi, praticamente l'unità monetaria del gioco che è recuperabile ogni qual volta si elimina un avversario, così come costa un certo numero di Cubi l'upgrade di un singolo soldato, novità rispetto al passato, effettuabile per due volte. Non è tanto questa mancanza di fantasia (a cui, come vedremo presto, viene posto rimedio con nuove modalità) il difetto maggiore del concept di base di Cubemen 2, quanto il fatto che, a dispetto della notevole varietà tattica che un pur usurato sistema di gioco comunque consente, si finisce, nell'affrontare i trenta livelli delle due campagne più i diversi livelli "singoli" creati dal team di sviluppo, per adottare sempre lo stesso approccio; questo in virtù principalmente di due questioni. La prima riguarda il bilanciamento delle unità: ce n'è una, parliamo del "cecchino", che sembra notevolmente più efficace delle altre potendo coprire una parte molto elevata del livello. In molti casi, perlomeno in tutti gli stage nei quali il cecchino è disponibile (non tutte le tipologie di soldati sono infatti sempre accessibili), basta quindi sfruttare i Cubi che si hanno a disposizione dall'inizio per creare quanti più cecchini possibili e poi piazzarli nei punti più strategici per aver velocemente ragione della CPU. A maggior ragione quando poi i Cubi che si ottengono giocando vengono utilizzati per potenziare i cecchini già creati piuttosto che per costruire unità diverse che darebbero maggiore varietà; l'altro grande problema di bilanciamento infatti, che invero non riguarda solo il cecchino, è che il costo di un avanzamento di livello è molto inferiore rispetto a quello richiesto per la creazione di una nuova unità, e i benefici apportati dall'upgrade lo rendono sempre preferibile. Capirete che una volta afferrati questi due concetti, l'interesse per le pur ben realizzate campagne e livelli singoli in modalità normale tende a calare, nonostante la curva di difficoltà sia, a differenza del primo episodio, ben calibrata. Poco male però, perché a dispetto di una non eccelsa declinazione dei fondamentali del genere, Cubemen 2 aggiunge un po' di carne al fuoco che riesce pure a differenziarlo in qualche modo dalla concorrenza.
La mia torre è differente
La prima modalità alternativa che balza all'occhio è la creazione e condivisione di livelli. L'editor, data la peculiare struttura "a cubi" degli stage, è semplicissimo e intuitivo, tanto che non si sente la mancanza di un tutorial, e i livelli creati dagli utenti, grazie alla struttura online che permette al gioco Wii U di comunicare con le versioni PC e iOS, sono tantissimi e alcuni veramente impressionanti, ad esempio vere e proprie riproduzioni di mappe di giochi storici quali Halo o The Legend of Zelda.
Sempre all'infrastruttura online sono poi legate le modalità alternative che completano il multiplayer fino a sei giocatori: Skirmish, Capture The Flag e King Of The Hill sono abbastanza simili tra loro, e richiedono di conquistare le basi nemiche oltre che difendere la propria, Rescue (giocabile anche in single player) inserisce nel contesto delle unità indifese da scortare in un punto sicuro della mappa, Defector elimina la "moneta" e quindi rende le unità non più virtualmente illimitate, e infine Territory, che ci è sembrata la più interessante, nella quale ogni casella dove passa un'unità viene colorata del colore della fazione di quella unità, e alla fine del tempo dato si calcola quanta parte del livello appartenga a questo o quel giocatore. Sono tutte modalità nelle quali, a differenza che nel gioco base, viene data una certa importanza al movimento delle unità, andando così ad eliminare, o perlomeno a limitare fortemente, quei problemi di bilanciamento e di mancanza di varietà tattica dei quali parlavamo nel paragrafo precedente. Sono anche modalità molto divertenti: immaginate quanto possa essere frenetica una schermaglia con sei giocatori coinvolti, in un gioco che, come tutti i tower defense, non prevede che il tempo possa essere fermato per pianificare con calma le proprie mosse.
Teoricamente queste modalità multiplayer alternative sarebbero il fiore all'occhiello di Cubemen 2, non fosse che, durante i giorni di prova, abbiamo faticato parecchio a fare una partita online come si deve, attendendo a volte anche più di un'ora; non ci sembra che l'infrastruttura online funzioni meno che bene, semplicemente, nonostante come dicevamo ci sia il cross-play tra Wii U, PC e iPad, spesso e volentieri sono presenti pochissimi giocatori. È un vero peccato perché così il gioco non può esprimere al massimo i suoi punti di forza, ed in effetti su questo i programmatori non possono farci molto: forse dipende dal fatto che le versioni PC e iOS hanno già più di un anno sul groppone, e si deve sperare nella costruzione in tempi brevi di una solida comunità su Wii U. Ma si vede lo sforzo profuso dal team, così come è visibile nel reparto estetico: la semplice struttura a cubi di stage e personaggi permette la personalizzazione grazie a numerose skin diverse, qua gratuite invece che legate ai soliti acquisti in-app. Volete dei cowboy sfidarsi in scenari ispirati alla Cina? Potete averli. Cavalieri medievali (armati di bazooka e lanciafiamme) che si combattono in stage simil-Minecraft? Presto serviti. O avveniristici robot in eleganti e scarni stage a-la Tron? Anche questo è possibile, nel contesto di un comparto grafico (e sonoro) efficace ma che non fa gridare al miracolo, come pure è giusto che sia, per complessità e dettagli. Non che, se pure fosse il gioco più visivamente bello della storia, si potrebbe apprezzare più di tanto, visto che data la sua natura e i controlli per forza di cose touch screen (vi immaginate a gestire un gioco che non permette pause coi classici pulsanti?) giocare sul GamePad è un imperativo, con la visualizzazione sul televisore ridotta a semplice orpello. Altra serie di problemi qui, perlomeno nei primi approcci: lo schermo tutto sommato piccolino del pad Nintendo costringe a ricorrere spesso alla telecamera, completamente personalizzabile, dando un'incombenza in più al giocatore. Niente che non si possa gestire in scioltezza con un po' d'abitudine, ma non è certo il massimo dell'immediatezza.
Conclusioni
La concorrenza non è tanta su Wii U, il prezzo, 8 Euro, è accessibile e giustificabile, c'è il multiplayer, le modalità alternative, l'editor e la customizzazione. Eppure non ci sentiamo di consigliare Cubemen 2 senza alcuna riserva se non ai più grandi appassionati del genere. Questo in virtù di una circostanza sfortunata effettivamente non imputabile a 3 Sprockets, ovvero la mancanza di giocatori in multiplayer, che non permette al titolo di esprimere al massimo tutte le sue potenzialità. I livelli in single player soffrono di problemi di bilanciamento che tendono a ridurre l'interesse, solo parzialmente recuperato dalla possibilità di creare e scaricare stage sempre diversi; dovrebbero essere solo un antipasto, un tutorial per la ricchissima offerta multiplayer che però, al momento, non è godibile come si deve. C'è da sperare in un rapido aumento della comunità, in quel caso Cubemen 2 diverrebbe subito consigliatissimo per tutti.
PRO
- Possibilità di creare e scaricare tantissimi livelli
- Esteticamente simpatico e personalizzabile
- Tante modalità multiplayer, alcune eccellenti...
CONTRO
- ...ma al momento sfruttate da ben pochi giocatori
- Problemi di bilanciamento contro la CPU
- Gestione della telecamera non immediatissima