Monica Harrington di Valve, ha raccontato molti fatti interessanti relativi alla compagnia, nel corso del suo intervento alla GDC 2025. Tra questi la difficoltà avuta a vendere Half-Life, a causa della diffidenza dei negozi. La situazione si era fatta così critica da costringere la compagnia a ricorrere a un trucco: piazzare sulla scatola il bollino di "Gioco dell'anno".
Potenziale incompreso
I negozi non compresero subito il potenziale del gioco e non diedero molto peso alle critiche positive che aveva ricevuto, quindi non ne ordinavano quantità sufficienti, limitandone la disponibilità sugli scaffali e le vendite iniziali.
Di fronte a questo problema, Valve adottò una strategia di marketing semplice ma geniale: fu creata un'edizione "Game of the Year" (GOTY) del gioco, completa di adesivo sulla scatola, con la compiacenza di Sierra, che lo pubblicava. Sebbene Half-Life avesse effettivamente vinto numerosi premi, alcuni dei quali davvero prestigiosi, assegnati da diverse pubblicazioni, tecnicamente non esisteva ancora un premio GOTY "ufficiale". In realtà non esiste nemmeno oggi, ma il riferimento nel caso è al riconoscimento assegnato dai The Game Awards a dicembre.
L'etichetta "GOTY" era qualcosa che anche i negozianti potevano capire a occhio, perché indicava qualità e successo. Di conseguenza, gli ordini di Half-Life aumentarono e il gioco ottenne una maggiore esposizione nei negozi. Nemmeno a dirlo, la strategia di Valve si rivelò vincente: gli ordini aumentarono vertiginosamente, le vendite decollarono e Half-Life divenne l'enorme successo commerciale che conosciamo oggi, consolidando la posizione di Valve nell'industria. Il resto, come si suol dire, è storia.