Cos'hanno in comune Black Ops II, Medal of Honor: Rising Sun e il primo Splinter Cell? Sono tutti giochi che per qualche motivo ci fanno visitare un luogo abbastanza inusuale: la Birmania anzi, il Myanmar. Uno stato del sud est asiatico governato da una giunta militare che solo di recente ha timidamente scoperto le gioie del libero pensiero. La Birmania non è solo un luogo in cui sparare a tutto ciò che si muove o infiltrarsi silenziosamente, con le sue giungle piene di, ipotizziamo, culti misteriosi è l'ambientazione ideale per un gioco che voglia puntare tutto sulla paura. Questo è proprio l'obiettivo di The Falling Sun, titolo indie disponibile su Steam Greenlight che racconta le sfortunate vicende di un ufficiale inglese durante il secondo conflitto mondiale, la cui missione è svelare il mistero di un battaglione scomparso.
The Falling Sun ci porta in una giungla piena di zombie e misteri
Salti sulla sedia
Il titolo è ancora in fase di accesso anticipato, anzi, a giudicare dallo stato attuale, parecchio anticipato, visto che la resa audio e video del gioco è decisamente rozza. Talmente rozza che fin dai primi minuti di gioco si ha come la sensazione di giocare a un titolo di molti anni fa, giunto fino a noi grazie a una misterioso portale magico.
Un'esperienza tra l'amarcord e il "ma sono tornato indietro nel tempo?" che potrebbe disorientare i giocatori meno esperti. Paradossalmente, la più grande paura che The Falling Sun riesce a instillare nel cuore di un trentenne è che gli ultimi 15 anni non siano passati, è tornato nel 2000 è deve ancora fare gli esami di maturità. Scherzi a parte, nonostante una veste grafica "semplice" che rischia di farvi sentire poco partecipi dell'ambientazione, The Falling Sun riesce comunque a spaventare, ma di solito lo fa nel modo più banale possibile: con urli e apparizioni improvvise di mosti appostati dietro l'angolo. Grande merito dell'atmosfera va al comparto sonoro, la cui qualità è pero altalenante. Da una parte i rumori ambientali, gli urli e i grugniti improvvisi delle creature riescono davvero a far gelare il sangue nelle vene, dall'altra la recitazione amatoriale del protagonista (soffia persino contro il microfono, e dai!) e una qualità media dell'audio decisamente bassa, sia come resa sonora che come programmazione, ci ricordano che siamo di fronte a un videogioco decisamente modesto. The Falling Sun è spezzettato in piccole sezioni molto ristrette, fatte di corridoi, sotterranei e alcune sessioni all'aperto (ovvero corridoi mascherati dalla vegetazione) in cui si deve andare dal punto A al punto B senza farsi toccare da ciò che si nasconde nell'ombra, ovvero degli zombi mezzi scarnificati che corrono malissimo, pena la morte istantanea.
Ebbene sì, anche questa volta i nazisti hanno tentato di vincere la guerra mescolando esoterismo e cadaveri, maledetti! Dopo i primi livelli, in cui le minacce arrivano quasi sempre frontali e facendosi ampiamente annunciare da un urlo, capiterà sempre più spesso di trovare mostri nascosti dietro l'angolo, pronti a saltarci addosso alla minima distrazione. Purtroppo il fatto che questi stiano sempre nella stessa posizione rende il gioco molto "trial & error".
Una volta capita la posizione della bestiaccia di turno ci vuole un attimo per eliminarla e passare a quella successiva. Fortunatamente ad aiutarci ci sarà una pistola con cui far capire ai non morti che forse non è il caso di disturbare un ufficiale inglese nell'esercizio delle sue funzioni. Peccato che l'interfaccia minimalista non presenti alcun tipo d'indicazione sulle munizioni, sugli obiettivi o su qualunque altro tipo d'informazione utile. Magari è un modo per rendere il gioco più realistico e difficile, peccato che dia al tutto un'ulteriore sensazione di incompleto. Per il momento The Falling Sun è un titolo graficamente povero che può risultare accattivante per gli amanti del brivido facile. Nel corso delle due sezioni disponibili qualche salto sulla sedia è senza dubbio assicurato, a patto di sorvolare sopra la grafica a dir poco datata e una struttura molto semplice dei livelli e delle missioni. Il suo più grande difetto forse però è quello di svelare fin da subito la sua unica carta: i mostri. Una volta capito come sono fatti, dove sono e come si muovono il gioco perde rapidamente interesse e diventa una semplice spostarsi lungo ambienti molto spogli fino al checkpoint successivo. Per ottenere un vero survival horror c'è ancora molto da lavorare molto.
Conclusioni
Multiplayer.it
Lettori
ND
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PRO
- Ci si spaventa...
CONTRO
- ...nel modo più facile e banale possibile
- Tecnicamente obsoleto