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Nel cuore della dittatura

Tornano i Tale of Tales con tutta la loro voglia di sperimentare

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   21/05/2015
Sunset
Sunset
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L'unico elemento che accomuna le opere dei Tale of Tales è la voglia di sperimentare le possibilità espressive del medium videogioco. Auriea Harvey e Michaël Samyn sono tra i pochi ad aver elaborato una vera e propria poetica in forma ludica, sin dal loro primo titolo, Endless Forest, che concede poco o nulla al videogiocatore inteso in senso tradizionale e conservativo. Il rischio, di cui sono sempre stati coscienti, è l'inevitabile incomprensione.

Nel cuore della dittatura

Dopo il criptico Bientôt l'été e l'epidermico Luxuria Superbia, Sunset segna il ritorno a una narrativa solo apparentemente più canonica: Angela Burnes è una cameriera che lavora per un certo Gabriel Ortega, ricchissimo amante dell'arte dagli affari misteriosi. Il lavoro di Angela consiste nel recarsi un'ora a settimana nell'opulento appartamento di Ortega, che non ha mai incontrato di persona, per svolgere diversi compiti, che di volta in volta le vengono scritti su un post-it. Ogni compito richiede del tempo che viene sottratto dall'ora a disposizione. Nel tempo restante Angela può vagare per l'appartamento ed esplorarlo. Ogni giorno ci sono cose nuove da vedere, nuove opere d'arte esposte che vanno a completare il ricco arredamento della casa, nuovi libri lasciati in giro e, a volte, nuove stanze lasciate aperte con dentro segreti o, semplicemente, pezzi di vita di Ortega. Presto si capisce che non c'è niente di obbligatorio da fare, nemmeno i lavori segnati sul post-it. Sin da subito sullo sfondo di questa strana storia a distanza, fatta di messaggi in codice e amore per l'arte, si palesa una dittatura militare che sta distruggendo il paese, l'immaginario stato di Anchuria. Quello che succederà da quando si mette piede nell'appartamento fino alla fine del gioco sarà in parte inevitabile, in parte frutto delle scelte fatte, alcune solo apparentemente secondarie.

I Tale of Tales saranno riusciti con Sunset a produrre una nuova opera d'arte videoludica?

Racconto sfaccettato

Finito Sunset rimangono in testa diversi interrogativi che riguardano la natura di ciò che si è vissuto. Non è un titolo facile, nonostante offra un livello di fruibilità sicuramente più accessibile rispetto ad altre opere dei Tale of Tales. La difficoltà di comprensione sta tutta nella natura molteplice di ciò che è narrato, cioè dei diversi livelli di lettura possibili, che alterano di molto la percezione della storia se approfonditi come meritano. Come già detto, di base il giocatore è chiamato a compiere una serie di azioni sempre nello stesso ambiente, l'appartamento di Ortega, ma presto si scopre che si sta interpretando un altro ruolo in un quadro più complesso.

Nel cuore della dittatura

In questo i Tale of Tales sono stati dei veri maestri, riuscendo a mettere in scena una storia forte e piena di contasti senza mai mostrare altri personaggi se non Angela, che prende decisioni lungo tutta l'avventura in completa autonomia, cambiando i tratti dell'appartamento e alcuni risvolti narrativi in modo naturale quanto elaborato, se osservato in prospettiva. Sunset racconta quindi di un paese sotto una dittatura militare, di un rapporto tra due individui che non si conoscono che diventa però sempre più intenso, in cui i sentimenti reciproci si esprimono non nella presenza corporea, ma nel riconoscimento delle azioni compiute. È una storia d'amore, d'odio, di disprezzo, di comprensione, di affetto, con anche inaspettati risvolti erotici. È anche il racconto della passione per l'arte e per quanto rappresenti davvero nella cultura di un popolo, al punto che tra i primi atti della dittatura c'è proprio il tentativo di distruggere tutte le opere contrarie al regime (un popolo ignorante è più frammentato, quindi più controllabile). Ma Sunset è anche la metafora del mondo dei videogiochi, con l'occupazione barbara della scena da parte di colossi oppressori che hanno tentato di spazzare via ogni forma di diversità, e con la pretesa che una rappresentazione brutale possa compensare tutte le altre sfumature della vita umana.

Angela

Le settimane passano e ci si finisce per legare profondamente ad Angela, conoscendola meglio di altri protagonisti dei videogiochi con cui si passano ore senza ottenere nulla se non grugniti e qualche battuta.

Nel cuore della dittatura

La vediamo in tutti i riflessi dell'appartamento, la sentiamo nelle risposte che si possono dare ad alcuni messaggi lasciati in giro da Ortega, patiamo per lei quando si mostra preoccupata per le sorti del fratello, impegnato nella resistenza contro il regime, ci preoccupiamo quando qualche agente esterno interviene a disturbare la quiete dell'appartamento, dove regna il silenzio o al massimo i brani suonati da vinili lasciati nelle stanze dal padrone di casa. Nonostante non si esca mai, l'esterno è sempre presente. Per Sunset, come per pochi altri videogiochi, vale la pena contemplare la colonna sonora, usata per descrivere il mondo esterno, ossia per far entrare gli eventi storici in un luogo chiuso, ovattato, ideale, perfetto per la fuga emotiva, atteggiamento tipico dell'uomo medio occidentale di fronte alle tragedie; staccato da una realtà che cerca di fare irruzione per tutta l'avventura. Così mentre svolgiamo le faccende possiamo sentire il suono degli elicotteri che solcano i cieli o delle pallottole sparate dalle fazioni in battaglia. I brani musicali ci ricordano dove ci troviamo, aiutandoci a entrare nei sentimenti del racconto, mentre la radio propaganda l'evoluzione della guerra. Volendo possiamo osservare i profili dei palazzi davanti l'appartamento con un cannocchiale, unico modo per avvicinarli. A volte è Angela stessa che descrive eventi che altrimenti ci sarebbero preclusi.

Dittatura indiretta

La descrizione della presa di potere del dittatore immaginario Miraflores ricorderà a molti il colpo di stato cileno di Augusto Pinochet. Le parti in commedia sono molto simili, con le altre potenze mondiali, anche quelle democratiche, che collaborano con il dittatore per instaurare il loro status quo economico, indifferenti alla distruzione e ai crimini contro l'umanità commessi dalla sua mediocre follia.

Nel cuore della dittatura

Anche gli anni corrispondono, visto che Sunset si svolge tra il 1972 e il 1973 e il colpo di stato in cui fu destituito il presidente cileno Salvador Allende avvenne proprio l'11 settembre del 1973. Riportare questa vicinanza tra i fatti narrati in Sunset e la rivoluzione cilena non è secondario. Solitamente i videogiochi sfruttano i fatti storici come mero contesto per dare sfogo a qualche sparatoria, senza approfondirne le tragiche dinamiche. Quanti sparatutto o titoli di altro genere sulla Seconda Guerra Mondiale sono stati pubblicati? Quanti di questi hanno sfiorato minimamente la complessità dei fatti avvenuti in quegli anni? Ecco, Sunset riesce a far sentire il peso dell'oppressione e l'instabilità sociale di un colpo di stato senza far uscire mai il giocatore da un appartamento. Il gameplay, con tutte le sue sfaccettature, instilla una malinconia profonda pur essendo fatto solo di racconti indiretti. Probabilmente ci troviamo di fronte a uno dei videogiochi più adulti che siano mai stati realizzati, un'opera d'arte nel senso più puro del termine che ragiona continuamente sui limiti della sua rappresentazione, senza mai concedere spazio a derive retoriche e senza scadere nel didascalismo tipico di chi affronta certi argomenti avendone poca coscienza. Se volete è un altro modo per definire un capolavoro.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Multiplayer.it
9.0
Lettori (2)
8.8
Il tuo voto

Usiamo il commento per dire un'ovvietà che dovrebbe essere tale se avete letto l'articolo: Sunset non è e non vuole essere per tutti. Se vogliamo lo stesso si può dire per tutti i titoli dei Tale of Tales, quindi, per chi li conosce, è solo un ribadire qualcosa di scontato. Come capita spesso con le loro opere è difficile riconoscere i contatti con quanto hanno fatto in passato, perché per l'ennesima volta, pur disponendo di mezzi limitatissimi (Sunset è stato finanziato parzialmente con Kickstarter), hanno scelto l'originalità. Ci sentiamo di dire che se avete amato The Path, Bientôt l'été, Luxuria Superbia o anche The Graveyard e Fatale per quello che hanno tentato di essere, più che per ciò che per le dinamiche ludiche (anche qui molto scarne), sicuramente amerete anche Sunset. Gli altri possono tenerlo in considerazione per provare qualcosa di più profondo della solita macelleria di mostri.

PRO

  • Storia profonda e adulta
  • Un'opera d'arte
  • Fa riflettere
  • Non per tutti

CONTRO

  • Un po' lento
  • Serve conoscere l'inglese o un'altra delle lingue supportate per apprezzarlo
  • Non per tutti