L'evoluzione della specie

È incredibile come talvolta sfuggano ai designer, ai producer e finanche agli addetti al controllo qualità, ma ci sono dei punti fermi che uno sviluppatore di videogame dovrebbe tenere sempre presente, con cui dovrebbe confrontarsi prima, durante e dopo la realizzazione del proprio progetto. Nel caso di Geometry Wars 3: Dimensions abbiamo un prodotto incardinato proprio su tali fondamenta: un gameplay facile da imparare ma difficile da padroneggiare, una struttura che premia gli sforzi e la rigiocabilità, un grado di sfida tutt'altro che banale e una quantità di contenuti divenuta particolarmente ricca con il passaggio all'edizione Evolved. Rilasciata come aggiornamento gratuito su console e PC (infatti il nuovo titolo del gioco, su tutti gli store, è ora appunto "Geometry Wars 3: Dimensions Evolved"), la versione definitiva dello sparatutto targato Lucid Games ha fatto il proprio debutto su PlayStation Vita pochi giorni fa, chiudendo il cerchio delle piattaforme supportate e approfittando del PlayStation Plus per godere di una ulteriore spinta promozionale, che porterà senz'altro tantissimi nuovi utenti a confrontarsi con questa coinvolgente esperienza.

Geometry Wars 3: Dimensions Evolved è un twin analog shooter impegnativo, coinvolgente e corposo

Le dimensioni contano

Il pacchetto, che potete scaricare gratuitamente da PlayStation Store (o pagare 14,99 euro nel caso non siate abbonati), include tutti i livelli e le modalità originali più quaranta stage completamente nuovi, quattro tipologie di missioni inedite, un drone extra e un comparto online costituito da modalità cooperative e competitive. Tagliamo subito la testa al toro: evidentemente il grosso dell'utenza si è buttato sulla campagna in single player prima ancora di vedere in cosa consista il multiplayer, ed è per questo che durante i nostri test non siamo stati granché fortunati nel trovare compagni o avversari per fare qualche partita.

Confidiamo tuttavia che la faccenda cambierà nel giro di pochi giorni, del resto i download saranno certamente numerosi. Torniamo dunque al single player, che a questo punto conta la bellezza di cento livelli, nell'ottica di due percorsi principali ("Avventura" e "Definitiva"), oltre a un paio di interessanti alternative, nella fattispecie la modalità "Gioco classico" con il suo set di missioni peculiari, quella "Estrema" per una sfida ancora maggiore (diciamo pure impossibile) e alcuni altri livelli bonus. Il fulcro del gioco risiede naturalmente nelle prime due opzioni, che dopo un rapidissimo tutorial ci butteranno nella mischia chiedendoci di completare differenti obiettivi: raggiungere un determinato punteggio entro il tempo limite, potendo contare su vite infinite; distruggere tutti i nemici con una sola vita; attraversare dei portali senza la possibilità di aprire il fuoco; ricaricare costantemente le armi raccogliendo munizioni in giro per il livello; passare da una "cupola" all'altra per poter usare le armi, pur rimanendo temporaneamente protetti una volta raggiunta la "zona franca"; e infine affrontare boss pericolosi e dai pattern offensivi sempre più elaborati.

Questione di feeling

Geometry Wars 3: Dimensions era un twin analog shooter eccellente, e la versione Evolved non fa che rendere l'esperienza più corposa e duratura. Stiamo parlando di un titolo che mette in pratica nel migliore dei modi i principi a cui abbiamo accennato in apertura, e che punta forte sul valorizzare le performance per distribuire stelle che consentiranno, poi, di accedere a ulteriori modalità o sbloccare i droni.

Questi ultimi permettono di cambiare stile di gioco, privilegiando l'azione offensiva oppure la raccolta dei cristalli moltiplicatori, assolutamente essenziali per raggiungere i punteggi che in più di un'occasione rappresentano il limite minimo per completare uno stage. Insomma, tutto perfetto anche stavolta? Purtroppo no, perché ci sono due problemi che impediscono alla versione PlayStation Vita di rendere appieno giustizia allo sparatutto di Lucid Games. Il primo è un difetto di poco conto, che supponiamo verrà risolto tramite un aggiornamento, e consiste in lievi cali nel frame rate che però diventano massicci in uno dei primi livelli della campagna "Definitiva", con rallentamenti vistosi (che ci hanno ricordato un po' Thunderforce IV). Il secondo difetto riguarda invece il fulcro del gameplay, nello specifico la resa dei piccoli stick analogici della console portatile Sony. Purtroppo la differenza con la precisione e l'affidabilità garantiti dai controller di Xbox e dal DualShock è enorme e si sente non poco durante le partite, rendendo ancora più complesse situazioni che già di per sé non sono affatto semplici, quando scansare i nemici diventa vitale e allo stesso modo è importante mettere a segno i propri colpi. La rotazione degli stick è priva di "appoggio" e si notano diverse zone morte, a tutto svantaggio della godibilità del gunplay.