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Nello spazio nessuno può sentirti imprecare

Dopo Skulls of the Shogun, 17-Bit ci consegna un atto d'amore nei confronti degli shooter e degli anime giapponesi

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   18/08/2015
Galak-Z: The Dimensional
Galak-Z: The Dimensional
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C'è tanto Macross in Galak-Z: The Dimensional, ma anche un pizzico di Leiji Matsumoto e di Yoshiyuki Tomino, oltre naturalmente alle tante citazioni di Skulls of the Shogun, il titolo d'esordio di 17-Bit.

Nello spazio nessuno può sentirti imprecare

Gli sviluppatori hanno voluto raccontare, nell'ottica di cinque "stagioni" (quattro disponibili subito, la quinta in arrivo come aggiornamento gratuito), composte ognuna da altrettante missioni, la trama tipica di un anime giapponese: il protagonista, A-Tak, è un pilota tanto abile quanto spaccone, che viene recuperato alla deriva dello spazio da una ragazza a bordo di un enorme incrociatore. Insieme pianificano una strategia per infliggere il maggior danno possibile alle forze dell'Impero, utilizzando l'unica arma a loro disposizione, vale a dire il caccia stellare Galak-Z. Dotato di capacità sorprendenti, che vengono evidenziate in particolare all'inizio della seconda stagione, quando in una mossa disperata A-Tak tira una misteriosa leva e trasforma la navicella in un potente mech, il Galak-Z è dotato di un cannone laser potenziabile e di missili a ricerca, nonché di un sistema di reattori che consentono di effettuare tutta una serie di spettacolari manovre evasive. Un repertorio che dovremo apprendere il più rapidamente possibile, perché si rivelerà fin da subito fondamentale per sopravvivere e portare a termine le missioni, caratterizzate da un alto grado di difficoltà.

Dinamico, spettacolare e straordinariamente duro, Galak-Z: The Dimensional è uno sparatutto coi fiocchi

Una sfida sempre diversa

Il gameplay di Galak-Z: The Dimensional si ispira a classici come Asteroids, proiettandoci all'interno di un contesto inerziale che valorizza in modo particolare la nostra capacità di pilotare la navicella, alternando l'uso dei reattori standard e di quelli inversi, nonché l'utilissimo boost (il cui funzionamento viene regolato da un indicatore posto nella parte alta dello schermo) e i propulsori per lo scarto laterale, fondamentali per schivare i proiettili.

Nello spazio nessuno può sentirti imprecare

A voler trovare una corrispondenza più recente, tuttavia, il primo nome che viene in mente è quello di PixelJunk Shooter, che con il titolo di 17-Bit condivide l'approccio strategico all'azione e la valutazione del nemico piuttosto che la carica a testa bassa. C'è sicuramente un elemento di ripetitività nella struttura delle missioni, che ci vedono puntualmente attraversare una porzione di spazio aperto, con tanto di asteroidi da disintegrare, per poi accedere a un avamposto presumibilmente abbandonato, ma al cui interno si trovano svariate unità nemiche, veicoli controllati dai pirati spaziali e finanche grossi insetti cosmici che attaccano qualunque intruso, che si tratti della nostra nave o di quelle dei nostri avversari. L'obiettivo varia di volta in volta, andando a pescare in modo random la missione da una selezione di brevi script, e può ruotare attorno al recupero di parti o di un intero dispositivo, alla distruzione di obiettivi specifici o allo scontro con un boss, cosa che generalmente si verifica al termine di ogni stagione. A cambiare però sono anche i livelli, secondo le dinamiche di un sistema procedurale che va a posizionare in modo differente le strutture, i nemici, le risorse e i punti d'interesse.

Double Game

Come già detto, ci troviamo di fronte a uno sparatutto non convenzionale e dall'alto grado di difficoltà, che porta ad approcciare i nemici spesso in maniera cauta, specie quando si tratta di unità avanzate, e ad esplorare gli scenari alla ricerca di qualsiasi cosa possa esserci d'aiuto, che si tratti di potenziamenti per la navicella o di crediti utili per acquistarli nel menu fra una missione e l'altra.

Nello spazio nessuno può sentirti imprecare

Gli avversari possono individuarci attraverso i loro sensori, rappresentati visivamente come in un titolo stealth, il che significa che in determinati frangenti potremo scegliere di evitarli o nasconderci. Sono però tutt'altro che stupidi, specie i caccia imperiali di fascia alta, capaci di inseguirci in velocità e di schivare gli attacchi; oppure i pericolosissimi mech, in grado di disgregare i nostri scudi energetici con un sol colpo di spada, aprendo a un secondo affondo che può essere letale. A partire dalla seconda stagione, come detto, il Galak-Z acquisisce la capacità di trasformarsi in un mech (tramite la pressione del tasto Triangolo) e ciò introduce profonde novità in termini di gameplay, visto che nella forma robotica il veicolo è dotato della medesima rapidità ma può colpire gli avversari con una spada laser (anche caricando il colpo), attivare uno scudo propriamente detto e agganciare qualsiasi cosa usando un rampino, per poi lanciarla contro un bersaglio. Quest'ultima manovra si rivela particolarmente utile a partire dalla terza stagione, quando l'arsenale comincia a soffrire l'aumentata resistenza dei veicoli ostili e diventa dunque importante sfruttare tutto ciò che lo scenario ha da offrire, nella fattispecie container esplosivi o elettrificati, che possiamo gettare addosso ai nemici più coriacei per "ammorbidirli" prima di un affondo tradizionale.

Giusto o no?

Combattere in forma di mech si trasforma ben presto in una spettacolare danza, fatta di scatti veloci e colpi caricati, ricordandosi magari di attivare lo scudo per deflettere qualche colpo oppure usare i reattori per evitare di subire danni prima di colpire di spada. Un approccio molto diverso rispetto all'uso di laser e missili, che però rimangono un'opzione importante contro determinati avversari, specie quelli che si rivelano letali dalla breve distanza e che dunque potremmo voler tenere lontani mentre cerchiamo di colpirli.

Nello spazio nessuno può sentirti imprecare

È tutto dannatamente bello e coinvolgente, ed è grande il senso di soddisfazione che si prova dopo aver portato a termine uno scontro apparentemente impossibile; a maggior ragione considerando le soluzioni spiccatamente hardcore adottate da 17-Bit per quanto concerne la progressione nella campagna e la gestione dei potenziamenti. Incorrere nel game over durante una missione significa dover ricominciare l'intera stagione da capo, e ciò ovviamente può generare un mastodontico senso di frustrazione, solitamente accompagnato da esclamazioni irripetibili. Si tratta di una scelta che ci può stare, a maggior ragione se serve per non banalizzare una campagna che altrimenti sarebbe troppo facile completare in due o tre ore. Il problema, a nostro avviso, sta nella gestione dei potenziamenti, che si resettano a ogni stagione, e va bene, ma che ruotano anch'essi in modo random fra una missione e l'altra, privandoci talvolta della possibilità di riparare parzialmente la navicella. Se considerate che la barra dell'energia vitale rimane la stessa per cinque livelli, sarà facile comprendere come un vincolo del genere possa apparire ingiusto. Questo al di là degli altri upgrade, che da un certo punto in poi tenderete a ignorare, nella speranza di poterveli procurare durante la missione. Il possesso di una certa quantità di monete speciali consente infine di continuare dall'ultimo stage dopo il game over, ma anche in questo caso si tratta di un'opzione controversa, visto che ci ritroveremo privati persino della possibilità di trasformarci e dovremo recuperare tutti i potenziamenti andando a scovare una cassa all'interno della mappa.

Trofei PlayStation 4

Gli undici Trofei di Galak-Z: The Dimensional si dividono in due branche: quelli normali si ottengono eliminando un certo numero di nemici e completando una missione senza mai essere colpiti, laddove invece gli achievement nascosti sono collegati al completamento di obiettivi specifici, che però fanno parte delle normali dinamiche della campagna.

Anime-style

In questi ultimi tempi tiene banco una discussione sui sistemi procedurali e sulla bontà di tale soluzione rispetto a un level design classico. È indubbio che la generazione casuale delle mappe porti con sé un certo grado di varietà, ma allo stesso tempo capita di imbattersi in situazioni inspiegabili (una barriera che, una volta distrutta, rivela una stanza completamente vuota, ad esempio) e, in generale, viene a mancare la mano dello sviluppatore.

Nello spazio nessuno può sentirti imprecare
Nello spazio nessuno può sentirti imprecare

Nel caso di Galak-Z: The Dimensional, ciò si riflette anche sulla qualità visiva dell'esperienza, visto che appunto gli scenari si ripetono nei propri elementi e non si assiste mai a una vera variazione sul tema. Per fortuna tutto il resto funziona a meraviglia, dalla spettacolare introduzione in stile anime alle cutscene, passando per la modellazione dei veicoli e l'elegante applicazione di un cel shading mai troppo pesante. Nelle situazioni più caotiche, quando ad esempio spingiamo truppe imperiali e pirati spaziali a scontrarsi mentre cerchiamo una via di fuga, si osservano dei rallentamenti piuttosto evidenti, ma è una cosa che capita abbastanza di rado. Il sonoro è ottimo, sia per quanto riguarda i dialoghi (in inglese, divertenti e bene interpretati) che le musiche, seppure queste ultime siano un po' al di sotto delle aspettative. Eccellenti i controlli, con un uso elegante dei dorsali analogici e una reattività che ben si sposa con le esigenze dei frenetici combattimenti spaziali. Peccato solo per la presenza di zone morte nella rotazione degli stick, che vanno a creare la classica situazione da twin analog shooter, in cui bisogna muovere l'unità per mettere a segno un colpo anziché semplicemente indirizzarne la mira.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.4
Lettori (7)
7.5
Il tuo voto

Galak-Z: The Dimensional è un gioco strepitoso, dannatamente difficile ma al tempo stesso piuttosto sfaccettato nelle sue dinamiche, grazie al duplice gameplay garantito dalle peculiarità della navicella e dall'approccio strategico, quasi stealth, ai combattimenti. La scelta di inserire un elemento di morte permanente nell'ottica delle "stagioni" risulta certamente punitiva, ma si tratta di una mossa sensata per evitare di banalizzare una campagna non lunghissima. Spiace invece per la gestione casuale anche degli upgrade acquistabili, nonché per la generale ripetitività della struttura, benché di fatto le missioni siano sempre differenti grazie al sistema procedurale. Se cercate uno sparatutto diverso dal solito, frenetico e spietato, il nuovo titolo di 17-Bit è esattamente ciò che fa per voi.

PRO

  • Frenetico, spettacolare e coinvolgente
  • Impegnativo a dir poco, spietato in alcune scelte
  • Scenari sempre diversi...

CONTRO

  • ...ma la struttura delle missioni appare ripetitiva
  • Randomizzare anche la disponibilità degli upgrade è un colpo basso
  • Va giocato da soli, in un ambiente insonorizzato