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Saranno shinobi

Torna il conturbante picchiaduro tutto al femminile che ha fatto discutere critica e pubblico

RECENSIONE di Christian Colli   —   27/08/2015
Senran Kagura 2: Deep Crimson
Senran Kagura 2: Deep Crimson
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Saranno shinobi

Il primo Senran Kagura fece molto discutere. Forse in Giappone era perfettamente normale che delle ragazze si picchiassero a vicenda, spogliandosi tra un cazzotto e l'altro mentre vivevano avventure a metà tra il soprannaturale e il demenziale, ma il pubblico occidentale - specie quello meno avvezzo ai cliché dell'animazione nipponica - si spaccò in due ancor prima che il gioco arrivasse sui nostri scaffali, indeciso sulla sua reale identità: una porcata fotonica o un buon picchiaduro camuffato da giochino per erotomani? Fu una sorpresa scoprire che, sotto la patina vagamente hentai, si nascondeva effettivamente un titolo più che discreto, afflitto da qualche problema ma decisamente divertente. Il buon successo di Senran Kagura: Burst ha convinto Marvelous Entertainment a pubblicare in Europa anche il secondo episodio ad appena un annetto di distanza dalla release nipponica, e ora che l'abbiamo giocato siamo pronti a dirvi se lo sviluppatore Tamsoft ha fatto tesoro delle critiche e ingrandito... ehm, migliorato il concept.

Senran Kagura 2 è più ammiccante che mai, ma dietro tutte quelle curve si nasconde un buon picchiaduro

Tanti seni, tanta gloria

La bionda Katsuragi adora i seni prosperosi delle sue compagne di scuola e non perde occasione per metterci le mani sopra. Yomi va in estasi ogni volta che parla di fagioli. Homura vuole superare a tutti i costi la sua rivale Asuka, per la quale prova sentimenti contrastanti. Forse, in un'altra vita, sarebbero state amiche... se non qualcosa di più.

Saranno shinobi
Saranno shinobi

Haruka è un po' sadica, Mirai si veste come una goth-loli per nascondere la sua insicurezza, Yagyu è la voce della ragione ma nutre un affetto smodato per l'ingenua Hibari. Le eroine di Senran Kagura, shinobi appartenenti alle due accademie rivali Hanzo ed Hebijo, sono il trionfo dello stereotipo giapponese, e perciò irresistibili. Se non conoscete l'inglese, non temete: potrete godervi il gioco lo stesso - le illustrazioni e le sequenze non interattive parlano chiaro, in fondo - ma non riuscirete a cogliere le sfumature di una trama che, tra dialoghi interminabili e lunghissimi "wall of text" da visual novel, ha comunque qualcosa di interessante da dire. La campagna è divisa in cinque capitoli, a loro volta composti da svariate missioni, e ciascuno di essi funziona quasi come la stagione di una serie televisiva, descrivendo un arco narrativo abbastanza lungo e complesso in cui le ragazze della Hebijo, bollate inizialmente come traditrici, sono costrette a darsi alla macchia e cercare un modo per riscattare il loro onore ninja. Le loro vicende si intrecciano con quelle delle shinobi della scuola Hanzo, ovviamente, e con l'invasione dei demoniaci yoma: ogni missione è preceduta e seguita da una serie di dialoghi e di illustrazioni che la contestualizzano, ma bisogna ammettere che la varietà è piuttosto deludente. Nella maggior parte dei casi dovremo affrontare le nostre stesse compagne di squadra per allenamento o le nostre rivali in sfide che si concludono a tarallucci e vino, magari dopo aver combattuto e sconfitto decine di nemici che ricoprono il meraviglioso ruolo della carne da cannone, prolungando un po' troppo la durata dei vari stage. Le missioni più interessanti, in cui dovremo affrontare i boss giganteschi, non sono molte, e il riciclo di ambientazioni, nemici e pattern d'attacco non aiuta. La campagna, inoltre, obbliga quasi sempre a controllare un determinato personaggio per completare le varie missioni, e a seconda di come si sviluppa la trama potremmo ritrovarci a utilizzarne alcuni di livello molto più basso rispetto ai nemici. In quel caso bisogna essere veramente bravissimi, o ricorrere a del sano "grinding": ecco che, per fortuna, subentrano le tantissime missioni secondarie che Tamsoft ci ha amorevolmente confezionato.

Un pacchetto bello sodo

Il menù principale di Senran Kagura 2: Deep Crimson ha due forme, e cioè una normalissima lista sul touch screen o la base segreta delle nostre shinobi sullo schermo superiore. Nel secondo caso, è possibile controllare un'eroina e interagire con le altre, magari chiacchierare un po' per scoprire qualcosa di più su di loro, o accedere al camerino fisicamente, invece che premendo semplicemente un tasto.

Saranno shinobi
Saranno shinobi

In questo senso, Senran Kagura 2 non si fa mancare niente rispetto al prequel, sbloccando a ogni missione una tonnellata di costumi e accessori con cui personalizzare le ragazze, dalle tradizionali orecchie da gatto a mille tipi di occhiali, passando per costumi da bagno, uniformi scolastiche, completini da conigliette, parrucche di ogni genere e via dicendo. Il giocatore può persino agghindare la sua eroina preferita, cambiarle posa ed espressione, quindi esaminarla attentamente grazie alla realtà aumentata e scattare una bella foto ricordo. In questo modo, il content per i più birichini è servito, e nulla toglie al resto dei contenuti. Oltre alle missioni della campagna, infatti, è possibile selezionare le Special Mission e lo Yoma's Nest. Le prime sono delle missioni che impongono delle regole particolari, dato che in alcune, per esempio, bisogna colpire i nemici solo a mezz'aria o con gli attacchi speciali, e in altre si deve deviare ogni attacco a distanza o rompere ogni cassa nell'arena di turno. Una volta completate, le Special Mission ricompensano il giocatore con le Shinobi Stone: ogni protagonista può equipaggiarne fino a tre contemporaneamente, approfittando di vari bonus all'attacco, alla difesa, ai colpi speciali e via dicendo. Lo Yoma's Nest, invece, è una specie di "survival mode" in cui è possibile progredire in una catena di missioni piramidale finché non si viene sconfitti. Ovviamente le missioni diventano sempre più difficili man mano che ci si sposta verso la base, ma ricompensano anche con decine di costumi e armi che alterano soltanto esteticamente l'aspetto delle shinobi, ma che comunque spingono i "completisti" a giocare e rigiocare ogni stage, anche perché ognuna di esse garantisce i punti esperienza necessari ad aumentare di livello e, di conseguenza, a sbloccare nuove combo, un maggior numero di attacchi speciali e altri bonus. L'ideale, insomma, è alternare le missioni della campagna a quelle opzionali: la varietà purtroppo è quella che è, come in effetti succede spesso nei picchiaduro a scorrimento, ma gli stimoli non mancano e praticamente ogni missione può anche essere affrontata in cooperativa con un altro giocatore, via Internet o in locale, dato che c'è una grossa novità...

L'effetto 3D

Nel prequel, Tamsoft aveva appositamente disattivato l'effetto 3D durante alcune missioni o cinematiche per evitare che incidesse negativamente su un frame rate già instabile. In Deep Crimson, invece, l'effetto stereoscopico si può attivare in qualsiasi momento perché il frame rate è quasi sempre granitico. In più, il 3D è stato implementato benissimo: dona profondità all'azione e mette in risalto le parti più... interessanti delle nostre eroine.

Una dimensione eccitante

In realtà, le novità rispetto al precedente Senran Kagura: Burst sono soprattutto due. La prima riguarda il level design, che abbandona lo scorrimento orizzontale per abbracciare la magia della profondità: questo significa che, se prima si poteva attaccare solo verso destra o verso sinistra, ora si può colpire in ogni direzione, anche diagonalmente, e molti stage non sono più semplici arene, ma possono o devono essere esplorati. La nuova soluzione di Tamsoft rende gli scontri sicuramente più spettacolari, dando loro ampio respiro, ma porta con sé qualche problemino frustrante.

Saranno shinobi
Saranno shinobi

Il sistema di aggancio dei nemici resta ancora molto approssimativo, e la spettacolarità delle animazioni legate alle combo e agli attacchi speciali ignora bellamente le collisioni con i bersagli: ci sono tecniche speciali che feriscono i nemici coi primissimi colpi e poi proseguono la loro corsa, lasciandoseli alle spalle e facendoci sprecare risorse preziose mentre attacchiamo il vuoto. Non è una falla gigantesca, in fondo, ma alla lunga diventa frustrante poiché ci rende pericolosamente vulnerabili durante le missioni più complicate e trasforma il gameplay in un forsennato button mashing. L'altra novità è invece il "tag team", che ci permette di affrontare le missioni controllando due personaggi: in realtà, ne controlliamo direttamente soltanto uno, ordinando all'altro di colpire il nostro stesso bersaglio tenendo premuto il tasto A, ma basta premere lo stesso tasto per cambiare eroina al volo e inanellare combo decisamente spettacolari che includono anche delle tecniche speciali combinate estremamente distruttive, vere e proprie smart-bomb precedute da una breve sequenza non interattiva. In questo senso, Tamsoft è riuscita a integrare le "cutscene" nei combattimenti in modo molto più fluido, accorciandole in modo che non si perda il ritmo ogni volta che si eseguono. Abbandonato il macchinoso sistema dello Yin e dello Yang, i combattimenti di Deep Crimson poggiano semplicemente su due tipi di risorse: un indicatore che si riempie a ogni combo - e più efficace e lunga è, meglio è - e i rotoli di pergamena che si accumulano ogni volta che si riempie il suddetto indicatore. Le ragazze cominciano la missione in borghese, e non è possibile impiegare le loro tecniche speciali finché non ci si trasforma in shinobi, indossando il costume col tasto L: questa tecnica consuma un rotolo di pergamena e ricarica interamente l'energia vitale, perciò bisogna decidere se usarla all'inizio della missione, avvantaggiandosi subito delle tecniche speciali e dei potenziamenti, o aspettare un momento di crisi. Una volta trasformate in shinobi, le nostre eroine possono avvalersi di tre tecniche speciali che consumano varie pergamene - e che denudano le loro avversarie, per buona misura... - e della modalità Frantic, che consuma temporaneamente l'energia vitale ma permette di utilizzare all'infinito i suddetti attacchi speciali. Senran Kagura 2, insomma, si rivela un picchiaduro discretamente profondo proprio come il predecessore, ma purtroppo il sistema di controllo meriterebbe ancora qualche aggiustatina: oltre al problema delle collisioni già citato, lo scatto associato al tasto R è pressoché inutile per lo stesso motivo, e invece di proiettarci verso i nemici, specie quelli a mezz'aria, tende a spararci verso il punto in cui si trovavano qualche momento prima, facendo andare a vuoto le combo. Non è nulla che un po' di pratica non possa risolvere, intendiamoci, ma resta fastidioso comunque.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (15)
8.7
Il tuo voto

Senran Kagura 2: Deep Crimson è un degno sequel che risolve i problemi dell'originale... ma purtroppo ne presenta qualcun altro. Per fortuna non sono criticità gravissime, e Tamsoft ha anche migliorato il comparto tecnico, a cominciare dal frame rate e dall'effetto tridimensionale, per offrire un'esperienza comunque migliore a tutto tondo. Pur essendo abbastanza ripetitivo, il nuovo Senran Kagura è un acquisto imprescindibile per i fan della serie e, dosando la sua vena erotica per essere più esilarante che volgare, siamo sicuri che lo apprezzeranno anche gli amanti dei picchiaduro e degli action game in cerca di un titolo longevo e divertente.

PRO

  • Risolti i problemi tecnici del prequel, ottimo il frame rate
  • Tante missioni e tantissimi extra da sbloccare
  • Sistema di combattimento migliorato e ampliato

CONTRO

  • Le collisioni lasciano parecchio a desiderare
  • La piega erotica potrebbe infastidire alcuni giocatori
  • È molto ripetitivo