Uscito su praticamente tutte le piattaforme casalinghe della precedente e dell'attuale generazione, Brothers: a Tale of Two Sons approda ora anche sui dispositivi mobile Apple: e se da un lato il gameplay prevalentemente contemplativo del titolo Starbreeze sulla carta ben si adatta alle caratteristiche di smartphone e tablet, dall'altro un sistema di controllo che è sempre stato basato sull'utilizzo di due stick analogici e tasti fisici potrebbe risultare uno scoglio difficile da superare per questa conversione. Andiamo dunque a scoprire come si è comportato il prodotto 505 Games nella gestione di questi due importanti fattori.
Brothers: a Tale of Two Sons emoziona anche su mobile, pur con qualche limitazione tecnica in più
In viaggio per papà
Brothers: a Tale of Two Sons narra la storia di due fratelli rimasti orfani della madre per un tragico incidente in mare, che si ritrovano costretti a partire per un pericoloso viaggio alla ricerca dell'Acqua della Vita, unico rimedio capace di salvare la vita al padre malato.
Un'ambientazione di matrice fantasy si sposa alla perfezione con un tenore di fondo tendenzialmente oscuro e malinconico, un connubio che viene riprodotto visivamente con grande efficacia da una realizzazione grafica che poco o nulla ha da invidiare alle versioni per console casalinghe. Inquadrato da una visuale a tre quarti, il gioco mette in mostra scenari ben costruiti, ricchi di dettagli e soprattutto contraddistinti da una gradevolissima palette cromatica dalle tinte autunnali che rispecchia perfettamente lo spirito della narrazione. L'atmosfera viene ulteriormente arricchita da un comparto sonoro che svolge il proprio compito in maniera semplicemente impeccabile, con musiche evocative che punteggiano efficacemente i momenti più intensi ed effetti molto curati, tra i quali spiccano le voci dei personaggi che riescono a far intendere i propri sentimenti pur esprimendosi in una lingua inventata e incomprensibile. Non è un caso che Brothers: a Tale of Two Sons metta sul piatto un'offerta tanto ricca dal punto di vista della presentazione, che di fatto rappresenta la vera punta di diamante del titolo: l'avventura si può completare tranquillamente tra le due e le tre ore, durante le quali il giocatore viene ammaliato più da quello che sente e vede rispetto a quello che effettivamente compie in termini di azione ludica.
Lavoro di coppia
Oltre a tutto quanto elencato finora, la versione mobile di Brothers: a Tale of Two Sons porta in dote anche un peculiare sistema di controllo che prevede il comando simultaneo di entrambi i fratelli su schermo, ognuno gestito da uno stick analogico. Rispetto alle incarnazioni per console, dove si poteva fare affidamento anche su un paio di tasti per eseguire le varie azioni, qui tutto è stato ridotto alla pressione dell'apposita levetta virtuale, con alcune evidenti conseguenze in termini di puro comfort: i movimenti dei due protagonisti non sempre risultano precisi, e qualche problema in più insorge quando si è costretti a mantenere la pressione sullo stick e spostarsi allo stesso tempo, ad esempio per spingere un oggetto.
Non si tratta di nulla di insormontabile e basta un minimo di pratica per adattarsi alla situazione, anche perché come per le precedenti versioni Brothers: a Tale of Two Sons presenta un livello di difficoltà tutt'altro che elevato (per usare un eufemismo) e sono rarissime le occasioni nelle quali bisogna dare sfoggio di un minimo di destrezza o abilità per superare gli ostacoli che i due fratelli si trovano ad affrontare. L'unica potenziale componente di sfida sarebbe rappresentata dall'applicazione delle differenti abilità dei protagonisti, con il più adulto che tendenzialmente riesce a farsi carico delle azioni maggiormente impegnative dal punto di vista fisico mentre il più piccolo si dimostra capace di sgattaiolare negli spazi stretti e sfruttare la sua superiore agilità: tuttavia, la versione mobile toglie all'utente anche questa minima necessità di ragionamento, dato che gli elementi coi quali è possibile interagire vengono evidenziati con un alone di un colore che indica chiaramente quale dei due fratelli è chiamato a effettuare il compito. Una soluzione che rende Brothers: a Tale of Two Sons un'esperienza ancora più lineare e guidata di quanto già non fosse, rendendola poco adatta a chi fosse alla ricerca di adrenalina a tutti i costi. Per tutti quelli che vogliono immergersi in una bella storia, invece, il titolo Starbreeze conferma tutte le sue eccellenti qualità anche in quest'ultima incarnazione.
Conclusioni
Se siete tra quelli che non hanno avuto ancora occasione di giocare a Brothers: a Tale of Two Sons, questa versione iOS potrebbe rappresentare una buona scusa per rimediare con pochi euro a tale mancanza e godersi le indubbie virtù della storia e dello scenario imbastiti da Starbreeze. Non si tratta tuttavia della migliore incarnazione del gioco in assoluto: un sistema di controllo limitato e vagamente impreciso e un livello di difficoltà ulteriormente appiattito rendono Brothers: a Tale of Two Sons un'esperienza molto più bella da vedere che da giocare in senso stretto.
PRO
- Grafica brillante e dettagliata
- Sonoro di altissimo livello
- Storia e atmosfera eccezionali
CONTRO
- Sistema di controllo non ideale
- Livello di sfida praticamente a zero
- Non dura più di tre ore