Nato su PC come uno dei titoli di punta della piattaforma SteamVR e quindi sfruttato a dovere per il lancio di HTC Vive, Job Simulator si è fatto trovare pronto e in pole position durante l'arrivo sul mercato di PlayStation VR, il visore di Sony per l'acclamata PlayStation 4. Anche se tra i due caschetti c'è una differenza abissale in termini qualitativi e di precisione della rilevazione del giocatore bisogna subito sottolineare che il gioco, esattamente come era avvenuto con la periferica di Valve, è il prodotto che maggiormente sfrutta il movimento del giocatore e dei suoi arti anche su PlayStation 4.
Con tutto quello che ne consegue in termini di spazio necessario a godere pienamente dell'esperienza e di fastidio arrecato nel caso in cui non ci si riesca a sistemare come richiesto. Sia chiaro che nel momento in cui tutto fila liscio, le soddisfazioni sono molteplici e il divertimento si percepisce immediatamente, soprattutto nel momento in cui si decide di far giocare qualcuno che non ha mai provato la realtà virtuale e che in Job Simulator può subito comprendere cosa fare e quali azioni svolgere. Il gioco tenta infatti di ricreare una serie di attività di routine all'interno di quattro scenari ben distinti. Abbiamo il meccanico, lo chef, il cassiere e l'impiegato. Ognuna di queste ambientazioni offre sedici compiti (tredici soltanto per il meccanico) di impegno crescente e ben spiegati da un robot che funge anche da elemento narrativo. A livello di storia infatti, il gioco tenta di ricreare un futuro distopico in cui l'umanità è praticamente estinta e tutto quello che rimane sono degli schermi a tubo catodico fluttuanti dotati di intelligenza e un minimo di senso dell'umorismo. Noi siamo proprio uno di questi robot in visita a un museo dedicato ai lavori svolti dagli umani e per questo motivo potremo rivivere queste "magnifiche" esperienza di vita quotidiana. Ogni scenario, una volta completato, può anche essere affrontato in modalità libera svolgendo compiti senza soluzione di continuità ma è scontato che dopo un'ora e mezza circa, avremo visto tutto quello che il prodotto è in grado di offrirci e sarà difficile che rimanga la voglia di infilarsi nuovamente il visore per fare l'ennesimo frullato o cambiare i pistoni di un'utilitaria.
Job Simulator sfrutta a dovere PlayStation VR e Move ma dovremo avere molto spazio per giocarlo
Trofei PlayStation 4
Job Simulator contiene 12 trofei. Escluso l'immancabile platino, ne troviamo undici tutti d'oro. Cinque sono relativi al completamento del gioco e dei vari scenari, mentre altri cinque sono legati ad azioni specifiche che possono essere compiute all'interno degli ambienti. Ce n'è infine un ultimo, facilissimo da raccogliere, che chiede semplicemente di leggere i crediti dall'inizio alla fine.
Come si gioca?
Job Simulator richiede la configurazione completa del visore di Sony per essere giocato. Quindi oltre a PlayStation VR e alla PlayStation Camera, obbliga il giocatore ad avere due Move. Non c'è modo di farlo funzionare con uno o più DualShock. Durante la fase di configurazione del gioco si capisce immediatamente che è necessario avere uno spazio completamente libero a 360° intorno al giocatore. Deve essere possibile estendere al massimo i propri arti e inoltre il titolo va affrontato in piedi visto che bisognerà muoversi anche di qualche passo lateralmente e frontalmente per raggiungere tutti gli utensili e i pulsanti con cui si può interagire. A questo punto si entra in partita, si sceglie uno dei quattro scenari e si iniziano a svolgere azioni elementari di vita comune con il nostro operatore robot che ci assisterà nel corso dei compiti come se si trattasse di un unico lungo tutorial. Job Simulator è, per tutti questi motivi, un titolo veramente semplice da giocare: non offre alcun tasso di sfida visto che non sarà possibile sbagliare o perdere, non si muore né c'è un punteggio, semplicemente la missione non procede fino a quando si è svolto correttamente il task che ci è stato assegnato. Tutti gli elementi con cui è possibile interagire possono essere distrutti o lanciati al di fuori del banco di lavoro ma riappariranno prontamente al nostro fianco per essere utilizzati quindi non c'è neanche alcuna possibilità di rimanere bloccati. Ad esclusione di alcune istruzioni poco chiare che ci hanno costretti in una manciata di occasioni a tentare il tutto con tutto per completare la missione.
Non sempre viene infatti indicata su schermo l'operazione da svolgere (per fortuna) e inoltre il gioco è interamente in lingua inglese con i robot che spesso parlano sotto forma di metafora. In termini di gameplay concreto e attività da svolgere potete aspettarvi esattamente quello che potete immaginarvi. Nello scenario della cucina dovremo vedercela con l'uso di grill, pentole, condimenti e pulizia di piatti; nei panni del cassiere dovremo fornire ai visitatori cibo, giornali e suppellettili vari; come meccanico dovremo vedercela con filtri dell'aria, carburante e cambio delle gomme; mentre come impiegato dovremo svolgere una serie di compiti davvero basilari come farci un caffè, fare delle fotocopie o interagire con un computer dotato di tastiera con due soli tasti e mouse. Come abbiamo già detto, la forza di Job Simulator è tutta nella sua capacità di rendere credibili e naturali nello spazio virtuale tutta una serie di movenze che ricordano alla perfezione quelle effettuabili nella vita reale. E questo, di fatto, rende il titolo immediato e perfettamente giocabile anche a chi con i videogiochi ha sempre avuto poco da spartire. Chiudiamo questa recensione con alcune note tecniche. Il gioco ha una grafica molto fumettosa e colorata ma decisamente scarna. Pur mantenendo una sua coerenza stilistica ben precisa e in linea con l'aspetto narrativo, è scontato che ci troviamo di fronte a un titolo che non fa dell'aspetto tecnologico un suo punto di forza. Gli oggetti, i robot, gli scenari e gli elementi con cui è possibile interagire sono tutti rappresentati con un basso numero di poligoni e con un design decisamente basilare e molto geometrico. Inoltre non è possibile concretamente spostarsi negli ambienti ricreati al di fuori dei pochi passi necessari a raggiungere leve o suppellettili più esterni al nostro banco di lavoro. Ovviamente il risvolto della medaglia è dato da una fluidità perfetta che riduce a zero qualsiasi fenomeno di nausea e motion sickness anche dopo lunghe sessioni di gioco complice la perfetta pulizia dello scenario. A voler cercare il pelo nell'uovo, abbiamo notato un effetto del LoD, il level of detail, molto accentuato che fa sì che gran parte delle scritte sugli oggetti perdano di nitidezza non appena ci si allontana da loro di pochi centimetri. Ricordiamo nuovamente che Job Simulator è interamente in lingua inglese, testi compresi, mentre l'aspetto audio è veramente ridotto all'osso con alcune tracce musicali che possono essere ascoltate agendo sulle radio e i lettori di CD disseminati negli ambienti di gioco.
Conclusioni
Job Simulator è un gioco per PlayStation VR semplice e basilare che riesce a intrattenere per la sua intera durata senza avere mai particolari guizzi di divertimento ma allo stesso tempo senza mai risultare noioso. È veramente facile da giocare e, nonostante richieda entrambi i Move e molto spazio per essere utilizzato al meglio, può essere tranquillamente utilizzato da chiunque, persino chi non ha dimestichezza con i videogiochi. In un paio di ore al massimo avrete visto tutto quello che può offrire ma se non altro assolve alla perfezione il suo scopo ultimo: mostrare la versatilità di uno spazio virtuale.
PRO
- Davvero immediato e semplice nell'uso
- C'è una buona varietà nelle azioni che possono essere svolte
- Alcuni compiti sono davvero molto divertenti...
CONTRO
- ...altri però sono noiosi e talvolta poco chiari
- Dovrete avere molto spazio per utilizzarlo al meglio