Due ragazzi taiwanesi, Kay e Wei, si trovano intrappolati nella loro scuola superiore durante quello che sembrava un normale giorno di lezione. Il ponte che collega l'istituto alla città è crollato a causa della piena del fiume.
Piove a dirotto e fa freddo. I due sono completamente soli. Siamo nel 1960 e la Repubblica di Cina, da non confondersi con la Repubblica Popolare Cinese, è sotto a un regime autoritario che, paventando l'avvento del comunismo, ha istituito la legge marziale, con cui mira a reprimere ogni forma di dissenso. Nel paese vige la censura di libri contrari al regime, o più semplicemente di tutti quelli che possano contribuire a creare forme di pensiero alternative, mentre gli avversari politici vengono brutalmente imprigionati ed eliminati. Kay e Wei non sanno cosa fare, a parte aspettare che cessi la pioggia. Rintanati in una classe, Wei decide di andare a cercare cibo e coperte per la notte, e di passare nell'ufficio del direttore per telefonare ai soccorsi. I due si dividono e a quel punto scoppia l'inferno. Kay si trova da sola e in un luogo diverso da quello dove ricordava di essere. L'atmosfera è cambiata, ci sono candele ovunque e davanti ai suoi occhi si palesano scene inquietanti. Cos'è successo? Dov'è finito Wei? Perché l'intero inferno sembra essersi riversato nella scuola? Da qui in poi la storia di Detention si trasforma in una favola horror, dove realtà storica, leggende popolari e incubi s'intrecciano e niente è ciò che sembra.
Detention è un gioco horror sorprendente e uno dei primi capolavori del 2017
Inconscio
Un luogo comune vuole che sia ciò da cui non ci si aspetta nulla a sorprendere di più. Detention è uno dei tanti titoli pubblicati in sordina su Steam, che ha rischiato di passare inosservato. Fortunatamente non è andata così e l'opera degli sconosciuti Red Candle è riuscita a salire alla ribalta, spinta soprattutto dal passaparola. A descrivere Detention come un'avventura punta e clicca horror in 2D si rischia di sminuirlo. Non che non lo sia, ma dopo averlo finito è difficile pensarlo come a un Monkey Island, mentre viene alla mente a più riprese la parola Silent, seguita da quella Hill.
Certo, i puzzle ci sono, il puntatore anche, ma è il gameplay nel suo complesso a suggerirci che ci troviamo di fronte a qualcos'altro. Detention vuole raccontare la sua storia a tutti i costi. Più si va avanti nell'avventura e più si capisce che quella è la sua urgenza. I puzzle non stanno lì per bloccare il giocatore, ma per accompagnarlo nella scoperta dell'immane tragedia celata dagli eventi che accadono sullo schermo. Alcuni sembrano addirittura assurdi, se non li si legge nella loro funzione prettamente narrativa. Solo allora si arriva a comprendere perché una pistola sia descritta come una lista o perché una radio possa dare accesso a dei ricordi lontani nel tempo, ma collegati nella mente della protagonista. L'intera esperienza è costruita come se fosse un lungo incubo, in cui i pezzi della vita di Kay vengono associati secondo le modalità tipiche del sogno. Presto si capisce che le presenze sovrannaturali che hanno occupato la scuola non sono il vero orrore da affrontare, ma che c'è una verità più orribile e profonda che stiamo cercando di riportare a galla. Verità interiore, ma anche storica, che quando infine emerge, con tutta la disperazione che si porta dietro, non può lasciare indifferenti. Quello che inizialmente poteva sembrare un semplice horror adolescenziale a tema scolastico diventa improvvisamente altro, spiazzando e coinvolgendo il giocatore in una trama inaspettata, in cui il sovrannaturale si trasfigura nell'umano.
Rimozione
Certo, ci sono dei fantasmi, tratti dal folklore taiwnese, che vano evitati, ma non aspettatevi di trovare in Detention dei banali salti sulla sedia sparsi qua e là per garantire l'urlo libero su YouTube. L'atmosfera che permea l'intero gioco è più inquietante che spaventosa e la tensione che si respira esplode in rari momenti di orrore, che sono costruiti con grande intelligenza, senza mai lasciarsi andare a soluzioni facili. Facciamo un esempio: uno dei fantasmi va superato camminando e trattenendo il fiato. Kay può smettere di respirare solo per pochi istanti, quindi bisogna scegliere il momento adatto in cui farla iniziare, ma solo dopo essersi avvicinati abbastanza alla creatura così da poterla sorpassare nel tempo a disposizione.
Nessuna sorpresa improvvisa, quindi, ma solo una tensione fortissima, che si attenua quando ci si è messi in salvo. Un secondo tipo di fantasma è stato utilizzato in modo differente, ma altrettanto intelligente. Un documento posto all'inizio del capitolo in cui compare ce ne suggerisce la presenza e ci spiega come evitarlo. Le sue apparizioni sono però rare, così da non far abituare il giocatore, che vive ogni incontro come un evento. In questo modo anche la semplice esplorazione diventa più tesa, perché si sta sempre sul chi vive fino alla fine del capitolo. A margine di tutto avrete compreso che Detention non è quella che definiremmo una produzione ricca, ma Red Candle ha saputo sfruttare alla perfezione i mezzi a sua disposizione, senza mai strafare. La stessa intelligenza utilizzata per realizzare i fantasmi la si riscontra anche in tutti gli altri aspetti del gioco, a partire dalla grafica, apparentemente semplice, povera in certi dettagli, ma eccellente nello stile e nella sua capacità di accompagnare visivamente il racconto, come nella colonna sonora, fatta di brani dolenti e mai invadenti, da musiche che richiamano al regime e da suoni inquietanti che aiutano a descrivere meglio gli ambienti. La verità è che Detention non avrebbe potuto esistere che con questa impostazione, l'unica a poter rendere il tema di fondo del gioco, che è la messa in scena del senso di colpa nel grande teatro dell'inconscio. Non c'è redenzione nel rifiuto della realtà, ossia nella rimozione di ciò che è stato e che si è fatto, come ci fanno capire chiaramente i due finali, uno positivo e uno negativo, entrambi da vedere perché raccontano le due facce dell'intera vicenda, senza essere mai consolanti. C'è da chiedere altro?
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows 7/8/10
- Processore Intel(R) Core(TM)2 Duo 2.4, AMD Athlon(TM) X2 2.8 Ghz
- 4 GB di RAM
- Scheda video Geforce 9600 GS, Radeon HD4000
- 3 GB di spazio su Hard Disk
- DirectX 9.0c
Requisiti consigliati
- Processore Intel(R) Core(TM)2 Quad 2.7 Ghz, AMD Phenom(TM)II X4 3 Ghz
- 8 GB di RAM
- Scheda video GeForce GTX 260, Radeon HD 5770
Conclusioni
Ci sarebbe molto altro da dire su Detention, che può annoverare tra le sue molte qualità la capacità di sollevare temi importanti e adulti, nonostante la cornice horror, ma per farlo dovremmo esplicitare maggiormente i dettagli della trama, dando grosse anticipazioni. Meglio evitare, in questa circostanza. L'importante è che capiate come quella di Detention sia una delle più belle storie narrate dai videogiochi negli ultimi anni, non solo tra gli indipendenti. In effetti fatichiamo a trovare un qualsiasi tripla A che possa competere dal punto di vista narrativo con il minuto capolavoro di Red Candle. Qualcuno potrebbe lamentarsi per la durata, non certo stellare (circa quattro ore), ma sinceramente fatichiamo a immaginare un modo con cui gli sviluppatori avrebbero potuto allungarlo senza fargli perdere compattezza e senza evitare l'effetto brodo annacquato.
PRO
- Splendida storia che intreccia sogno e realtà storica
- Stile impeccabile
- Solleva molti temi interessanti
CONTRO
- Qualcuno potrebbe ritenerlo troppo corto (anche se va detto che costa poco)