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Il ritorno dei picchiaduro a scorrimento?

Sviluppato in esclusiva per Wii, Spyborgs riporta alla mente alcuni classici Capcom degli anni '90.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   06/10/2009
Spyborgs
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Sapete cos'è la "sensazione di impatto" nei picchiaduro? Si tratta di un mix fra codice, grafica e sonoro che restituisce al giocatore appunto la sensazione di colpire davvero qualcuno, mentre il suo alter ego sullo schermo distribuisce sganassoni a destra e a manca. Il personaggio tira un pugno, il pugno va a segno, si verifica una sorta di "rallentamento" mentre le due figure rimangono in bilico, quindi parte un effetto sonoro equalizzato in modo tale da saltare all'orecchio.

Il ritorno dei picchiaduro a scorrimento?

Il vecchio Final Fight in sala giochi era un esempio straordinario in tal senso, che ti faceva letteralmente godere nel menare quelle mazzate virtuali, infliggendo raffiche velocissime di colpi agli avversari più grossi e cattivi. Si giocava non tanto per vedere se poi alla fine l'enorme Haggar avrebbe riabbracciato sua figlia, quanto per la catarsi che derivava da tali sensazioni. Vent'anni dopo, Spyborgs propone meccaniche molto simili sulla console da cui meno te lo aspetteresti: la sensazione di impatto non è quella dei tempi d'oro, decisamente, ma i lampanti richiami a Captain Commando (un altro famoso picchiaduro a scorrimento targato Capcom), il piglio tutt'altro che "casual" e il tipo di struttura fanno pensare a un'operazione "revival" interessante tanto per i nostalgici quanto per i videogiocatori dell'ultima ora.

Viulenza!

Inframezzata da sequenze animate il cui stile ricorda molto alcuni cartoni animati made in USA, la fase "picchiaduro" è chiaramente centrale in Spyborgs, che non si perde in chiacchiere o enigmi bensì ci chiede unicamente di menar le mani per tutto il tempo e senza sosta. Sono cinque i livelli di difficoltà fra cui scegliere, e c'è da dire che già quello intermedio in alcune fasi crea grandi difficoltà e ci costringe a ricominciare gli stage più e più volte, finché non veniamo a capo delle situazioni maggiormente problematiche. Possiamo scegliere il nostro personaggio fra i tre disponibili: Stinger, un cyborg nel cui braccio destro si cela un cannone a energia, equilibrato ed efficace anche dalla distanza; Bouncer, un robot dall'indole infantile capace di infliggere colpi devastanti; Clandestino, una ninja agile e veloce ma un po' troppo "soffice" nelle manovre offensive. Ci sono cinque grandi aree da ripulire, ognuna divisa in un numero variabile di stage, e lungo la strada si trovano moltissimi oggetti da distruggere per ottenere cristalli di energia: a seconda del colore, possono riempire la nostra barra dell'energia (blu) o quella della mossa speciale

Il ritorno dei picchiaduro a scorrimento?

(arancione), aumentare il numero di crediti da spendere per i potenziamenti (rosso) o renderci momentaneamente invincibili (verde). Molto spesso troveremo anche delle casse invisibili, che vanno svelate indicandole sullo schermo con il puntatore a infrarossi del Wii-mote e premendo A, quindi agitando il controller in verticale. Lo stesso espediente viene utilizzato non solo per far comparire dei dispositivi utili per proseguire negli stage, ma anche per attivare pericolosi oggetti esplosivi, rendere visibili determinati nemici nascosti, distruggere torrette d'assalto, ecc. Oltre alla modalità di gioco principale, Spyborgs ci dà la possibilità di accedere a un'arena per affrontare cinquanta ondate di nemici sempre più pericolosi, in una sorta di "survival" davvero difficile da portare a termine. Si può inoltre rigiocare gli stage già completati. Una volta terminato il gioco, inoltre, possiamo ricominciarlo daccapo, magari a un livello di difficoltà maggiore, conservando i potenziamenti già acquisiti. Il livello di difficoltà più alto va sbloccato, e probabilmente il suo completamento fa partire sequenze animate inedite per la reale conclusione della storia. Infine, gli sviluppatori si sono divertiti a inserire numerosi "achievement" in stile Xbox 360 e PS3, ottenibili completando determinati obiettivi.

È lui o non è lui?

Seppure Spyborgs ufficialmente non abbia nulla a che fare con Captain Commando, le somiglianze fra i personaggi principali dei due picchiaduro a scorrimento sono numerose: entrambi biondi con i capelli a spazzola, gli occhiali scuri e un braccio bionico. Volendo, anche Bouncer ricorda un personaggio di Captain Commando, ovvero Baby Commando, un bizzarro bebè che guida un potente robot-wrestler. Vista la presenza di Capcom in qualità di produttore del gioco, viene da chiedersi come mai non abbiano pensato a realizzare appunto un remake ufficiale di quel classico degli anni '90...

Ti rimangono tre secondi di vita

Il sistema di controllo vede il connubio Wii-mote / Nunchuck utilizzato nel modo più classico. Dunque con lo stick analogico muoviamo il personaggio, con A possiamo saltare, con Z attiviamo la parata oppure inneschiamo la mossa speciale quando possibile, con B portiamo l'attacco principale e con C quello secondario: i due pulsanti vanno combinati per ottenere combo spettacolari quanto efficaci. Al termine di ogni stage ci viene riconosciuto un totale di crediti che possiamo utilizzare per acquistare potenziamenti che aumentano l'energia vitale, la quantità di danno che possiamo infliggere, l'efficacia della mossa speciale e il numero di combo eseguibili. Alla fine dei conti non sono tantissime le manovre che Stinger, Bouncer e Clandestino possono eseguire, dunque si finisce per ripetere sempre le stesse sequenze alternandole all'importante parata per non perdere energia preziosa. La cosa probabilmente più grave è l'assoluta mancanza delle prese, che nei picchiaduro a scorrimento hanno sempre fatto la differenza, nonché di qualsiasi veicolo

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o dispositivo utilizzabile lungo il tragitto: non ci sono robot né veicoli che possiamo controllare. Di contro, bisogna ammettere che è stato fatto un ottimo lavoro per quanto concerne il numero e le tipologie di avversari con cui avremo a che fare: seppure spesso si tratta di semplici "alternative", ogni nemico ha un preciso modus operandi e dei punti deboli che vanno sfruttati per poter sopravvivere alle situazioni più complicate, quando l'inferiorità numerica si fa sentire più del dovuto e non ci viene dato il tempo neppure di respirare. La nostra squadra è formata da due dei tre personaggi disponibili, e chiaramente è presente una modalità multiplayer per poter giocare in coppia con un amico: basta accendere il secondo Wii-mote. Peccato non si possa giocare in tre contemporaneamente, e peccato anche che non sia stata presa in considerazione la possibilità di inserire il multiplayer online in modo da dare la possibilità a tutti di giocare in team. La cosa interessante, ad ogni modo, è che nel gioco in singolo il secondo personaggio è controllato dalla IA, ma è possibile cambiare dall'uno all'altro in qualsiasi momento tramite la pressione del tasto "+": una funzione utile soprattutto quando vogliamo usare nel migliore dei modi le super mosse.

L'estetica del mazzuolamento

La realizzazione tecnica del gioco non è particolarmente sofisticata né mostra chissà quale stile, ma ben si presta allo svolgimento dell'azione. I personaggi sono piuttosto stereotipati e anonimi, ma dal punto di vista dei nemici si

Il ritorno dei picchiaduro a scorrimento?

nota un certo impegno per cercare la varietà e l'inusuale. I "goblin" magari non sono bellissimi da vedere, ma tutti gli avversari che affronteremo sono dotati di "strati" che cadono via quando li colpiamo, cercando di rendere al meglio l'idea del danno subito. La "sensazione di impatto" di cui si parlava in apertura non è evidentissima e talvolta si "scivola" un po', ma alla fine dei conti si gioca bene e non capita praticamente mai di colpire il bersaglio sbagliato (se non quando si fa fuoco con il cannone di Stinger, ma vabbè). Dispiace solo che la generale fluidità della grafica sfoci in vistosi rallentamenti quando la situazione si fa troppo affollata. Per quanto riguarda le location, diciamo pure che i cliché legati ai picchiaduro a scorrimento sono stati rispettati tutti: abbiamo le fabbriche, il treno in corsa, l'immancabile ascensore che a ogni fermata si riempie di nemici, gli spaccati urbani e quant'altro. I personaggi parlano in Inglese (sottotitolato in Italiano) e il livello di recitazione è discreto, ma senza dubbio è stato fatto di meglio per quanto riguarda effetti e musiche, entrambi ottimi e coinvolgenti.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (7)
8.5
Il tuo voto

Spyborgs è un gioco senza dubbio "hardcore", e pubblicarlo in esclusiva per Wii probabilmente non premierà la pur coraggiosa scelta di Capcom. Si tratta a tutti gli effetti di un picchiaduro a scorrimento vecchio stile, con qualcosa in meno rispetto ai vari Final Fight e Captain Commando (in pratica non ci sono armi da raccogliere, né prese, né robot da controllare...) ma con la medesima attenzione verso elementi quali la progressione, la varietà degli avversari, la diversificazione delle location e l'immancabile scontro con enormi boss. Tecnicamente è stato fatto un buon lavoro, il multiplayer per due persone funziona molto bene e chiaramente dispiace che non si possa giocare in tre oppure online. La presenza di diversi extra mantiene alta l'attenzione anche una volta conclusa l'avventura, cosa non da poco per questo genere di prodotti. Un titolo da provare, soprattutto per i nostalgici.

PRO

  • Un picchiaduro a scorrimento vecchio stile
  • Buona varietà di nemici e location
  • Molto divertente, specie in due

CONTRO

  • Davvero impegnativo, talvolta frustrante
  • Intrinsecamente ripetitivo
  • Peccato non si possa giocare in tre oppure online