Ovviamente stiamo scherzando. D'altra parte parliamo dei Rabbids, probabilmente le creature più demenziali mai partorite da mente umana, e come si potrebbe affrontare seriamente un discorso sulle dipendenze partendo da questi stupidissimi conigli alieni? Conigli alieni che hanno ormai dichiaratamente surclassato il povero Rayman, assurgendo al ruolo di assoluto protagonista che prima spettava all'uomo privo di articolazioni, evidentemente troppo serio e intelligente per far breccia nel cuore dei videogiocatori...
Il Coniglio sulla Luna
La premessa di Rabbids Go Home è, se possibile, la più assurda di tutti i giochi prodotti finora dedicati ai coniglietti alieni: bloccati ormai permanentemente sulla Terra che avevano tentato di invadere anni fa, i Rabbids non trovano niente di meglio da fare che provare sollazzo dalle scariche elettriche provocate dai lampioni delle strade. Completamente rin... rimbambiti dalla cosa, da qui l'accenno alle dipendenze di sopra, una bella notte di luna piena si convincono che il nostro satellite altro non sia che un lampione gigante, in grado di regalare scariche enormi a tutti loro contemporaneamente, e si mettono in testa di raggiungerlo.
Interviene così il Rabbid ingegnere, un cervello ancora più elevato dei colleghi, che giustamente propone di costruire una torre di spazzatura alta abbastanza per raggiungere la Luna. Cosa c'entrino a questo punto i WC, traguardo finale di ogni livello, francamente non riusciamo ancora a spiegarcelo, ma tant'è... Fatto sta che in ogni livello di cui è composto il gioco il vostro compito è, nei panni di un Rabbid che si trova in un carrello da miniera su un palazzo in costruzione, raccogliere più spazzatura possibile e portarla alla tazza alla fine del percorso. Tutto vero, non stiamo inventando cose a caso. Ecco, forse il problema della tossicodipendenza è dei designer Ubisoft più che dei poveri coniglietti...
Prendere il toro per il pennino.
Se però vi aspettate come in passato la solita collezione di minigiochi, sbagliate: Rabbids Go Home è un puzzle game in piena regola, intervallato qua e là da qualche spezzone di minigioco, che riprende elementi da grandi classici del passato quali Lemmings e The Incredible Machine: in pratica, ma la cosa è molto più facile da giocare che da spiegare, il Rabbid sul carrello in ogni livello deve raccogliere più pezzi di spazzatura possibile e giungere al WC finale, solo che il percorso non è completo e completarlo sta a voi, disponendo nell'area di gioco gli oggetti che avete a disposizione.
I primi livelli sono piuttosto basici: vi accorgete subito che un paio di travi disposte opportunamente permettono al carrello di non cadere nel vuoto e di arrivare sani e salvi alla tazza. Ben presto però le cose iniziano a farsi intriganti, con l'ovvia maggiore astrusità di ogni livello rispetto al precedente, e con la meno ovvia introduzione, a ogni nuova serie di livelli, di un determinato oggetto dalle proprietà particolari, non sempre intuibili al primo impatto ma chiaramente spiegate da vari demo. Un guantone a molla, per esempio, ha l'effetto di spingere il Rabbid in una determinata direzione, un'elica di ventilatore creerà una corrente d'aria da posizionare nel modo giusto, un paio di cesoie taglieranno, se toccate dai Rabbid o da qualche altro oggetto, una corda che magari sorreggeva una palla da bowling che cadendo azionerà qualche altro marchingegno, e un toro (proprio così, un toro!) scalcerà all'indietro qualsiasi cosa capiti nel suo raggio d'azione... Un toro, esatto. Che c'è di strano? La cosa bella è che si va avanti così per ben centoventi livelli solo di Story Mode in single player, con situazioni sempre più complicate e assurde, oggetti ogni volta più demenziali e criptici, in una vera e propria sfida alla razionalità del giocatore, che si troverà a dover combattere sia con la soluzione vera e propria del livello, sia con le assurdità al limite della psichedelia che aumentano di stage in stage.
Follia coNNettiva.
Se centoventi livelli caratterizzati da un lato da situazioni puramente assurde e dall'altro dalla necessità di pensare tanto e bene (ma non in fretta, lo story mode ringraziando il cielo non pone limiti di tempo) vi sembrano tanti, è perché non avete ancora fatto i conti con due altre caratteristiche di Rabbids Go Home. La prima è la presenza di quattro Sfide, da sbloccare giocando, che seguono gli stessi meccanismi di base del gioco principale ma con nuove regole, tra cui per l'appunto il conteggio del tempo, ognuna caratterizzata da venti livelli, per un totale che assomma quindi a duecento livelli che il gioco, dall'inizio, vi mette a disposizione.
La seconda, ancora più totale, è la presenza dell'editor di livelli, che è poi possibile scambiare in giro per il mondo grazie alla Wi-Fi Connection per una longevità che teoricamente, a questo punto, tende all'infinito. Di fronte a tanto ben di Dio l'aspetto tecnico passa non in secondo ma anche in terzo piano: ci troviamo davanti un 2D, con qualche raro elemento tridimensionale, molto curato ma sempre funzionale al gioco che deve offrire chiarezza e ampiezza di visione, e a musichette sceme e trascurabili. Eccellenti come al solito invece, sempre per chi ama la demenzialità più totale, stile e caratterizzazione dei Rabbids, che riescono, ad ogni nuovo filmatino FMV, ad ogni nuovo frame d'animazione, ad ogni nuova campionatura sonora, a risultare sempre e comunque totalmente cretini, stupidi e dementi. In definitiva, degli idoli assoluti. Da segnalare infine, come ciliegina sulla torta, la simpatica possibilità per i possessori di DSi di personalizzare i Rabbids tramite le immagini prese con la fotocamera.
Conclusioni
Completamente a ruota libera, questo è Rabbids Go Home dal punto di vista di fantasia e demenza, che sappiamo essere due delle caratteristiche più ricercate dagli appassionati dei coniglietti alieni di Ubisoft. Ma anche dal punto di vista più importante, quello del gameplay, questo gioco non scherza affatto, e anzi si rivela un vero must per tutti gli appassionati di puzzle game, che troveranno una sfida divertente e difficile nonché praticamente infinita grazie all'editor e alla possibilità di scaricare i livelli prodotti dai colleghi videogiocatori di tutto il mondo!
PRO
- Demenzialità a livelli assoluti
- Sfida intrigante e crescente al punto giusto
- Editor e scambio online di livelli
CONTRO
- Sconsigliato ai non appassionati