Avete presente quei giochi che alcuni chiamano "puzzle" altri "domino" ed altri ancora semplicemente il "gioco con le caselline"? Quello dove abbiamo davanti un numero variabile di tesserine scorrevoli, alto/basso destra/sinistra, dove ne manca una e dobbiamo ricomporre immagini o sequenze numeriche? Quello presente nella quasi totalità di platform, e non, di qualche annetto fa? No? Allora su Marte non è ancora arrivato il contagio...
Non vi fidate...
Rooms: The Main Building non è niente altro che la trasposizione videoludica del sopradescritto puzzle. Per fortuna però gli Handmade Game hanno pensato di non limitarsi a mettere il tutto su uno schermo; la formula originale è stata, infatti, arricchita da tanti elementi altrimenti impossibili da inserire. Da noi, su DS, è addirittura distribuito da Nintendo stessa e si propone come un esponente della Touch Generation che potrebbe piacere anche agli adulti data la sua natura più riflessiva.
I nomi di Hudson e Nintendo dovrebbero far presagire quindi un prodotto d'alto livello qualitativo, ed in parte questo Rooms: The Main Building lo è pure, pur con tutti i limiti che vedremo. Innanzi tutto a legare i puzzle c'è una blanda e superficiale storiella che ci vede interpretare un tal "Mister X", rigorosamente in impermeabile nero, imprigionato in un mondo formato da stanze. Per scappare da questa prigione si devono recuperare dei pezzi di puzzle che, inseriti correttamente in un libro, aprono la via d'uscita. Questi pezzi sono però nascosti in vari posti e per capirne l'allocazione e riuscire a prenderli si devono usare degli oggetti che sono elargiti risolvendo, ovviamente, quanti più quadri possibili. Questi quadri sono contenuti in ville diverse, ogni pezzo di puzzle trovato viene sbloccata una villa. I veri protagonisti sono ovviamente i giochi formati dalle tesserine e qui è d'obbligo approfondire. Innanzi tutto c'è un personaggio da governare e da portare da un punto di partenza ad una casellina d'uscita con una porta; il percorso da affrontare si deve letteralmente costruire spostando le varie tessere. Quello che rende intrigante la formula è il fatto che ogni stanza è configurata in maniera diversa e può contenere svariati elementi che influenzano il percorso. Dalle semplici pareti chiuse si passa a quelle che si possono far esplodere, agli armadi che invertono le stanze tra loro, ai telefoni che teletrasportano, alle fermate della metro che spostano in caselle allineate, agli idranti che spostano l'acqua. Poi, ancora, scale per salire a stanze superiori, cellulari che permettono di teletraspostarsi anche in assenza di telefoni a filo, specchi che consentono di ruotare la casella e poco altro. La combinazione di tutti questi elementi ha consentito di realizzare delle ottime soluzioni e dei puzzle intriganti e non troppo noiosi. Ogni tessera compone comunque un disegno ed ha il suo posto corretto. Mettendo tutto nel giusto ordine si ottiene un oro nella valutazione complessiva, altrimenti i canonici argento e bronzo. Sono inoltre presenti delle piccole, e piacevoli, sezioni in cui usare gli oggetti ritrovati con modalità analoghe a quelle delle avventure grafiche.
... di Mister Books!
Una volta portata a termine la storia, il gioco si può riaffrontare con due modalità diverse. Nella prima c'è un limite temporale, nella seconda un numero massimo di spostamenti effettuabili.
Consentono entrambe di rendere il gioco più difficile ed intrigante, ma queste caratteristiche sarebbero risultate più piacevoli se abbinate a specifici livelli diluiti lungo la storia invece che obbligate in quadri già visti. Descritta la struttura non rimane che vedere se funziona tutto correttamente; Rooms The Main Building si rivela un titolo piacevole, ben congegnato e con dei puzzle mai troppo difficili ma comunque impegnativi. Rimane, però troppo vincolato alla sua stessa natura. La struttura portante risulta il limite maggiore che non permette di passare da un gioco discreto ad un gioco ottimo. Per spiegarsi meglio: le possibilità offerte sarebbero enormemente maggiori se slegate dalle tesserine e la sensazione è quella di affrontare un'avventura compressa e limitata piuttosto che un puzzle arricchito. Inoltre avendo possibilità di movimento ben definite, e quindi combinazioni a numero chiuso, prima o poi alla soluzione ci si arriva anche a tentativi svilendo un po' la cura, elevata, posta nella realizzazione degli enigmi. Queste critiche però sono valide solo nel caso di lunghe sessioni di gioco, in cui si sente anche un po' di ripetitività, e decadono parzialmente se il titolo, come dovrebbe, viene affrontato come piccola distrazione di qualche minuto. Dal lato tecnico si segnala come il particolare stile realistico e particolareggiato si sposa male con la bassa risoluzione del DS. Se da un punto di vista degli elementi attivi e funzionali non ci sono problemi, qualche dubbio rimane sugli sfondi e i quadri da completare dove, troppe volte, si capisce relativamente poco. Anche alcune animazioni, prima tra tutte la metro, risultano troppo lente e lunghe per i ripetuti e veloci tentativi richiesti. Per chiudere, il lato musicale, con effetti ben congegnati e le poche musiche che alla lunga sono troppo ripetitive e decisamente poco piacevoli, meglio tener basso il volume e ascoltare altro.
Conclusioni
Rooms The Main Building si rivela un titolo relativamente piacevole e mediamente divertente che però rimane troppo costretto nei suoi limiti. Resta quindi adatto per delle sessioni di gioco brevi ma appaganti, facendo attenzione a non eccedere. Non è troppo lungo e le due modalità aggiuntive non spingono come dovrebbero a rigiocarlo; risulta comunque originale e abbastanza ben realizzato e per questo merita almeno un'occhiata o, come già segnalato, tanti piccoli assaggi per scappare dai soliti giochi e risolvere qualche piacevole puzzle.
PRO
- Originale e curato
- Enigmi ben calibrati
- Discretamente rigiocabile
CONTRO
- Struttura troppo rigida
- Traduzione imprecisa
- Non adatto a lunghe sessioni