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Battaglia tra i cieli

Legendo ripropone in forma scaricabile ed episodica un simulatore/sparatutto aereo uscito 3 anni fa su PC. Tra luci e ombre, ecco Pearl Harbor Trilogy: 1941 - Red Sun Rising

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   28/07/2010
Pearl Harbor Trilogy - 1941: Red Sun Rising
Pearl Harbor Trilogy - 1941: Red Sun Rising
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Il Gioco è disponibile per il download sul servizio WiiWare

Non sono molti i simulatori di volo presenti su Wii e ancora meno quelli che si sono affacciati sul suo servizio di digital delivery WiiWare. Già partendo da questa premessa, Pearl Harbor Trilogy: 1941 - Red Sun Rising ha un punto a suo favore, proponendo di colmare uno spazio lasciato praticamente vuoto, se si considera anche la particolare accezione ibrida di sparatutto/simulatore che caratterizza la struttura di questo prodotto Legendo. Poi diciamocelo, il fascino degli assi della Seconda Guerra Mondiale è una sorta di evergreen in ambito videoludico, pertanto è con una certa curiosità che ci si avvicina la prima volta al gioco, uscito recentemente su WiiWare e dal costo peraltro contenuto, pari a 700 Nintendo points.

Battaglia tra i cieli

Mettiamoci anche la fiacchezza del primo periodo estivo, quasi sempre (come in questo caso) alquanto parco di uscite interessanti e la strada pare bella pavimentata per l'arrivo di questo leggero e ben confezionato sparatutto aereo, che promette di fiondarci nel bel mezzo dell'azione di guerra tra americani e giapponesi in quello che Vonnegut amava definire "il secondo infruttuoso tentativo di suicidio collettivo della civiltà", ma che trasposto in videogioco fa sempre, per gli strani meccanismi della psiche umana, la sua bella figura. Bisogna peraltro notare come, nonostante la tematica trattata fosse tranquillamente passibile di interpretazioni retoriche e finanche nazionalistiche dal lato americano, la storia sia trattata con un certo distacco filologico, con la possibilità di affrontare gli eventi sia dal punto di vista degli USA che da quello del Giappone, condividendo i medesimi scenari ma perpetrando obiettivi diversi. Insomma, a fronte di tutte queste ottime premesse come mai il gioco non convince appieno? Il problema risiede proprio nel cuore dell'azione di gioco, laddove l'ottima confezione non basta a portare a termine la missione nel migliore dei modi.

Cieli incandescenti

Mancava poco per raggiungere un risultato molto superiore, bisogna dirlo. Sempre tenendo presente che si parla di un gioco WiiWare da 700 Wii Points, di primo acchito l'impatto è veramente notevole. Pearl Harbor Trilogy: 1941 - Red Sun Rising deriva da un frazionamento in tre episodi di un gioco uscito tre anni fa su PC e l'adattamento (in virtù anche di una certa obsolescenza del comparto grafico, a questo punto) è alquanto soddisfacente, sia in termini di grafica che per quanto riguarda l'adeguamento dei controlli all'interfaccia di Wii. Proprio quest'ultimo elemento è uno dei più convincenti all'interno del quadro, con la possibilità di utilizzare tre diverse configurazioni: solo Telecomando, Classic Controller o Telecomando con Nunchuck. La soluzione più convincente è indubbiamente la prima, con il Wiimote tenuto in orizzontale l'aereo risponde in maniera veloce e fluida ai comandi impartiti inclinandolo secondo i due assi principali e utilizzando i tasti per le armi primarie (mitragliatrice) e secondarie (missili, bombe e quant'altro) o per modificare la velocità del motore e l'inquadratura. E' davvero un piacere muovere l'aereo con leggeri movimenti del Telecomando in questa configurazione, sebbene la limitatezza delle possibilità di movimento si faccia alquanto sentire, impedendo (in parte in maniera anche logica, considerando le caratteristiche dei mezzi d'epoca) manovre ardite. Il punto debole, per quanto riguarda il gameplay, è il level design alquanto monotono e il bilanciamento quasi nullo del livello di difficoltà. Di fatto, nonostante la quantità di obiettivi da portare a termine, ci troviamo quasi sempre a ingaggiare furiosi dogfight cercando di toglierci i nemici dalla coda, mentre veniamo impietosamente crivellati di colpi provenienti da diverse direzioni. Sulle prime può non sembrare una cosa negativa, ma la continua necessità di girare in tondo per scrollarsi gli avversari dalle spalle alla disperata ricerca dell'allineamento tra mirino e aereo nemico diventa alla lunga frustrante e ben poco divertente. Le missioni sarebbero anche tante e la possibilità di affrontare il gioco sia dalla parte degli americani che da quella dei giapponesi ne aumenta sensibilmente la longevità, nonostante questo sia solo il primo capitolo della trilogia, ma questo appiattimento di tutta la struttura di gioco sulla disperata necessità di fuggire dal nemico in coda, ancorché realistica, mina sensibilmente il divertimento di cui un level design più curato e maggiormente bilanciato avrebbe goduto.

Un fumettone

L'aspetto estetico di Pearl Harbor Trilogy: 1941 - Red Sun Rising è pienamente soddisfacente. Sia per quanto riguarda la grafica in-game che tutti gli elementi di contorno, il gioco si dimostra un prodotto ottimamente confezionato e caratterizzato da una direzione artistica non banale e decisamente ben impostata. Questo appare chiaro fin dalle prime schermate d'introduzione, che illustrano la storia (non troppo profonda, ma in linea con il genere) attraverso una sorta di fumetto in stile anni '50 dallo stile calzante. Nel vivo del gioco, la rappresentazione della battaglia con inquadratura da dietro l'aereo è in linea con il canone ormai ben codificato del genere, ma se si pensa che ci troviamo di fronte ad un titolo budget per digital delivery è impressionante la qualità della grafica, che si pone alla pari che altre produzioni similari vendute a prezzo pieno, o quasi. Non ci sono a dire il vero particolari elementi negativi da segnalare per quanto riguarda il comparto estetico, che se da una parte non brilla particolarmente per originalità, nella componente tridimensionale propria del "giocato", dall'altra compensa questa scarsa identità con una rappresentazione fumettosa e particolare di tutti gli elementi extra-ludici di contorno.

Battaglia tra i cieli

L'accompagnamento audio si limita ad effetti e musiche piuttosto nella norma, con degli pseudo-campionamenti per le trasmissioni radio che risultano un po' fastidiosi, ma creano un tutt'uno coerente con la rappresentazione delle battaglie da Seconda Guerra Mondiale. Legendo ha inserito inoltre delle modalità aggiuntive di gioco, oltre alla Campagna principale selezionabile dalla parte degli americani o dei giapponesi: per variare l'azione di gioco troviamo anche il "Dogfight", nel quale ci troviamo essenzialmente ad abbattere il maggior numero di aerei nemici in un dato intervallo di tempo, e un sorta di modalità "survival" nella quale dobbiamo invece cercare di rimanere in volo per quanto più tempo possibile, ma si tratta di due varianti che aggiungono veramente poco alla struttura base del gioco, considerando la presenza quasi ossessiva del dogfight anche durante le missioni della campagna. Si fa sentire, peraltro, la mancanza totale di un qualsiasi riferimento al multiplayer, che avrebbe sicuramente aggiunto una variante di gioco più sostanziosa.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (4)
8.2
Il tuo voto

Agli amanti del genere sparatutto/simulazione di volo Pearl Harbor Trilogy: 1941 - Red Sun Rising può essere probabilmente consigliato senza riserve, in virtù della mancanza di alternative recenti su Wii e del suo prezzo effettivamente invitante, ma tutti gli altri si scontreranno quasi subito con i suoi limiti evidenti in termini di gameplay. Si tratta comunque di un gioco di buon livello, caratterizzato da un'estetica notevole, specialmente se paragonata alle altre produzioni WiiWare e da una longevità sostanziosa. I problemi legati al bilanciamento della difficoltà e alla piattezza del level design sorgono ben presto, però, e chi non sia animato da un'incrollabile volontà di portare a termine la guerra nel Pacifico potrebbe abbandonarlo, frustrato, nel giro di poche ore di gioco.

PRO

  • Ottimi controlli con il Telecomando
  • Grafica di alto profilo
  • Prezzo invitante

CONTRO

  • Picchi di difficoltà frustrante
  • Level design appiattito dal dogfight
  • Poche alternative di gioco