Nonostante fosse accompagnato da un'altisonante firma come quella del grande Benoit Sokal, storico autore dei due meravigliosi Syberia, The Last King of Africa è approdato su iPhone assieme a un alone di scetticismo e diffidenza da parte degli appassionati di avventure grafiche. Il primo tentativo di comprimere l'ottimo Paradise su piattaforme portatili non venne accolto col massimo entusiasmo: la versione riadattata su Nintendo DS aveva infatti perso per strada l'appeal dell'originale, con enigmi incoerenti e un deludente utilizzo del touch screen. Il fatto che i ragazzi di Bulkypix si fossero basati proprio su quel porting per realizzare la versione iPhone e iPod Touch aveva così sfiduciato stampa e giocatori già dal primo istante.
Cambia la piattaforma, ma la storia resta la stessa: l'aereo sul quale sta viaggiando Ann Smith, la giovane protagonista dell'avventura, precipita nel paese africano della Maurania, causando alla ragazza una forte emicrania e, prevedibilmente, una tragica amnesia. Il giocatore, partendo dalla cittadina di Madargan e senza conoscere il motivo per cui Ann si stava recando in quel pericoloso posto, deve quindi esplorare ogni angolo del paese e interagire con gli abitanti delle diverse città, nel tentativo di tornare a casa sana e salva.
Questa Maurania la ricordavo diversa
The Last King of Africa si apre con un ottimo filmato in computer grafica, per di più valorizzato da un doppiaggio italiano sopra le righe; doppiaggio che, purtroppo, è limitato a questi rari intermezzi filmati, mancando totalmente durante le tradizionali sessioni di gameplay. Sulla scia della versione per Nintendo DS, questo nuovo porting abbandona i momenti di gioco in 3D dell'originale Paradise, grazie ai quali era possibile spostarsi più o meno liberamente nei vari scenari: al loro posto sono ora presenti fondali statici su cui è possibile interagire tramite particolari icone. Le illustrazioni dei personaggi sono ben realizzate, ma troppo statiche e incapaci di dare espressività ai dialoghi che, se si considera nuovamente la mancanza di doppiaggio, risultano ancor più piatti e monotoni. Un'altra doccia fredda arriva con i primi enigmi proposti dal gioco: la maggior parte dei rompicapi offerti al giocatore sono assolutamente decontestualizzati e incoerenti con la scena; dover superare una guardia diventa un pretesto per una sfida a un gioco da tavolo, un minigame in cui muovere dei mattoncini serve inspiegabilmente ad aprire un baule, mentre il giocatore è costretto a fare un'assurda caccia al tesoro per accendere uno scaldabagno.
Ma si potrebbe anche soprassedere, se non fosse che molti di questi enigmi non sono stati minimamente adattati nel passaggio da Nintendo DS ad iPhone. Per esempio, un enigma che chiede di scassinare una porta con un grimaldello risulta quasi ingiocabile con le dita della mano, mentre sarebbe sicuramente adatto alla precisione di uno stilo. A completare il tutto, come se il gioco non avesse già abbastanza problemi, ci pensa un pessimo metodo di distribuzione: The Last King of Africa è infatti stato diviso in un numero non specificato di piccoli episodi, e il capitolo attualmente disponibile su App Store permette di affrontare solo la primissima parte dell'avventura; un paio d'ore scarse sono sufficienti a portare a termine questo primo episodio ma non a coinvolgere emotivamente il giocatore, che resterà spaesato da una trama presentata male e interrotta brutalmente. Nella speranza di invitare a rigiocare la stessa avventura, gli sviluppatori hanno ben pensato di inserire una serie di obiettivi sbloccabili, che tuttavia si ottengono dalla semplice raccolta di cristalli nascosti nelle varie schermate. Il gioco è fin troppo lineare, e anche volendo non sarà possibile esplorare nuovamente le vecchie stanze in cerca dei cristalli mancanti.
La versione testata è la 1.1
Prezzo: 2,39€
Link App Store
Conclusioni
Vuoi per la trama dilatata o l'assenza di grossi colpi di scena nelle prime ore, The Last King of Africa non si dimostra assolutamente adatto ad essere diviso e fruito in piccoli episodi. Un'avventura estremamente lineare e oltremodo breve, che sfigura clamorosamente se paragonata ad altri recenti giochi apparsi su App Store; in primis, Monkey Island 2: Special Edition ed Hector: Badge of Carnage. La mancanza di idee e di voglia di innovare finisce per riflettersi anche nella lista degli obiettivi, sbloccabili semplicemente proseguendo nell'avventura e raccogliendo sassolini luminosi sparsi in questa o quella schermata. Lo splendore delle atmosfere di Paradise ne ha tristemente risentito, mentre gli enigmi non hanno più alcun fascino, e la trama, dopo essere stata infranta in piccoli episodi, è ormai incapace di catturare l'attenzione del giocatore. La speranza, ormai più simile a un'utopia, è che gli sviluppatori riescano ad aggiustare il tiro prima dell'uscita dei prossimi episodi, nei quali la trama di The Last King of Africa dovrebbe finalmente entrare nel vivo.
PRO
- Splendide illustrazioni
- Ottimi filmati in computer grafica
CONTRO
- Primo episodio davvero troppo breve
- Enigmi inadatti e incoerenti
- Eccessivamente lineare