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Serpenti mutati geneticamente

Un po' Snake e un po' Tron, il nuovo gioco di Andrew Smith e Nicoll Hunt rinnova una formula di gameplay a dir poco obsoleta, arricchendola con grafica al neon e musiche chiptune

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   29/06/2011
Hard Lines
Hard Lines
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Prima ancora degli smartphone, degli App Store, degli Angry Birds e dei giocatori che si guardano nel portafogli prima di comprare un gioco a 79 centesimi, la nascita del mobile gaming viene associata unanimamente alla fortunata intuizione di un produttore finlandese, che al tramontare degli anni 90 prese un vecchio arcade e lo infilò in tutti i suoi cellulari di ultima generazione.

Serpenti mutati geneticamente

Fu in quel momento che Snake passò dall'essere un gioco di nicchia a un vero cult per la crescente massa di utenti in possesso di un telefono cellulare, stuzzicando in Nokia la convinzione che i giochi avrebbero avuto un ruolo importante nella scena mobile. Inutile ricalcare il fallimento di N-Gage e il successo di Apple. Tutti sappiamo com'è andata a finire. Resta però il fatto che da allora le cose sono parecchio cambiate: nonostante le innumerevoli iterazioni Snake non ha mai visto un degno successore dopo Snake 2, e da che era l'avanguardia della gaming experience sui telefoni cellulari si è ridotto oggi a semplice esercizio di programmazione per qualche piccolo sviluppatore in erba. Anche Snake HD di Mark Overmars, l'autore di Game Maker, si è rivelato un titolo assai banale, ma a portare un po' di novità in un gameplay vecchio come il cucco ci ha pensato Spilt Milk Studios, con il suo Hard Lines.

Chi ce l'ha più lungo?

Ad onor del vero, Hard Lines non è del tutto originale, ma si va a collocare tra quei tanti titoli che uniscono idee diverse per dar vita a qualcosa di relativamente nuovo. La prima delle due fonti di ispirazione, quella su cui si poggia l'intera meccanica di gioco, è il già citato Snake: all'interno di alcune arene rettangolari, il giocatore guida un serpentello in grado di curvare nelle quattro direzioni, allo scopo di mangiare le 'uova' che appaiono in sequenza sullo schermo, allungandosi man mano e spostandosi in modo da non mordere la sua stessa coda. Il tutto è proposto con una grafica ai neon che rappresentano il serpente come un fascio di luce e le uova come dei piccoli oggetti luminosi. Fin qui nulla di particolarmente nuovo o interessante, ma è difficile trattenere un sorriso di sfida non appena si vedono comparire i primi serpenti rivali. Oltre al già citato Snake, l'altra fonte di ispirazione di questo piccolo arcade per iPhone e iPod Touch sembra essere chiaramente l'originale gioco di Tron, e nello specifico le battaglie tra Lightcycle. Lo scopo non è, o almeno non è soltanto, quello di battere gli avversari sul tempo, ma farlo allo scopo di ingrandire la propria coda e utilizzarla come ostacolo per gli altri. Si vengono a creare così continui inseguimenti e dinamiche imprevedibili: aumentare le proprie dimensioni è necessario per accrescere il punteggio e non restare sopraffatti dagli altri serpenti, ma allo stesso tempo diventa sempre più difficile non rappresentare una minaccia per sé stessi, e il giocatore deve costantemente capire cos'è più prioritario. Eliminare gli avversari vicini o raggiungere le uova dall'altro lato dello schermo? Peccato soltanto per un'intelligenza artificiale non sempre sveglia e che spesso porta gli avversari a comportarsi in maniera assurda, magari evitando delle uova vicinissime o finendo da soli in trappola.

Serpenti mutati geneticamente

Tanto inaspettata quanto vincente è la scelta di condire l'esperienza con una leggera componente umoristica: spesso i vari serpenti si concederanno qualche battuta o simpatica esclamazione ricca di sarcasmo, nel tentativo magari di farvi sentire in colpa per averli appena circondati e condotti in un vicolo cieco. Numerose sono le modalità di gioco, ognuna delle quali presenta sfumature più o meno evidenti all'idea di base: in Time Attack , ad esempio, il nostro serpente ha pochi secondi di vita, e l'unico modo per sopravvivere è mangiare rapidamente altre uova, dovendo però gareggiare con nemici spesso più lunghi e rompiscatole; oppure, in Pinata, le uova si nascondono all'interno di ciascun serpente, ed è così necessario inseguirlo ed eliminarlo per poterle mangiare. Non manca una classica opzione in solitaria, per chi vuole soltanto sfidare sé stesso come ai vecchi tempi, ma è bene precisare che, sotto sotto, quest'ampia selezione di modalità maschera una fittizia varietà nel gameplay: la meccanica è sempre identica e lo scopo resta sempre quello di guadagnare il maggior numero di punti, mentre nessuna delle opzioni presenti è in grado di portare una vera ventata d'aria fresca nel gioco. Data una così ampia attenzione rivolta alla competizione con l'intelligenza artificiale, ci piacerebbe nei prossimi mesi vedere una modalità multigiocatore tra più amici. Dite che avverrà? "Stiamo fortemente considerando l'idea di inserire presto un'opzione multiplayer", ci ha chiaramente rivelato Andrew Smith, quindi non ci resta che attendere impazienti.

La versione testata è la 1.1.0
Prezzo: 1,59€
Link App Store

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (5)
3.6
Il tuo voto

Quant'è facile sottovalutare Hard Lines? Quello che può sembrare solo uno psichedelico clone di Snake è invece un piccolo mix di idee in grado di rendere fresca e divertente una meccanica tanto vecchia. Andrew Smith e Nicoll Hunt non vogliono commuovere i nostalgici, ma piuttosto li prendono e li buttano in una scatola piena di serpenti, gongolando e facendo scommesse mentre intanto si scannano l'uno con l'altro, in un continuo inseguirsi e ingannarsi. Questo è Hard Lines: un gioco di sopravvivenza che non ha fine, e che attende l'irrimediabile morte del giocatore incantandolo con colori ai neon e fantastiche musiche chiptune.

PRO

  • Riuscito mix tra Snake e Tron
  • Graficamente e acusticamente molto gradevole
  • Tante modalità diverse...

CONTRO

  • ...ma alla fin fine poca vera varietà
  • Nessuna modalità multigiocatore
  • IA non sempre all'altezza