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Pro Evolution Soccer 2012, recensione

È tempo di valutare anche il calcio firmato Konami. Scoprite insieme a noi i suoi lati positivi e quelli negativi

RECENSIONE di La Redazione   —   29/09/2011
Pro Evolution Soccer 2012 (PES 2012)
Pro Evolution Soccer 2012 (PES 2012)
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Versioni testate: PC e PlayStation 3

Curioso il destino che quest'anno ha colpito Pro Evolution Soccer 2012. La data d'uscita in gran parte dei paesi europei è stata anticipata al 29 settembre con un colpo di coda e di concerto, sempre curiosamente, Konami ha deciso di "bloccare" le recensioni da parte delle riviste specializzate italiane fino a questa data sull'altare di chissà quale mossa commerciale. Il risultato sul nostro sito è stato quello di tante lamentele sul fatto che la simulazione calcistica dello sviluppatore giapponese non abbia ancora avuto una recensione, ma come avete avuto modo di capire leggendo queste poche righe, non è dipeso da noi. Poco importa comunque! Siamo qui per raccontarvi la versione 2012 di una serie che ha avuto grosse difficoltà con l'attuale generazione di console, ma che finalmente si è rimessa in carreggiata nelle ultimissime edizioni.

Pro Evolution Soccer 2012, recensione

PES 2012 vede le novità maggiori soprattutto in ambito gameplay, e conferma una chiara direzione presa da Konami: offrire una prospettiva differente sui giochi di calcio, più immediata e divertente, con diversi automatismi innestati in altri aspetti che invece si dirigono verso il realismo, come la fisica della palla e la rappresentazione della partita in quanto tale. Scelta particolare, visto che fino a qualche anno fa Winning Eleven e PES erano considerati il paradigma delle simulazioni calcistiche, ma anche saggia, perché imitare una produzione che allo stato attuale si trova su altissimi livelli non porta quasi mai a risultati soddisfacenti.

Ritorni e partenze

In PES 2012 abbiamo un gradito ritorno, l'allenamento con le sfide dedicate ai vari fondamentali, ad esempio quelle legate alle punizioni e ai dribbling con tre diversi livelli di difficoltà e altrettanti trofei per ognuno. Questa modalità ci ha fatto ritornare alla mente i tempi d'oro della serie e rappresenta sicuramente un buon metodo per familiarizzare con gli aspetti fondamentali del gameplay. Il menu che attende il giocatore è sostanzialmente invariato rispetto alla scorsa edizione, con la possibilità di creare il proprio avatar virtuale in tutte le sue fattezze e con tanto di foto e sfondo personalizzato. Un menu successivo permette di tenere traccia di tutte le numerose statistiche legate ai propri risultati ed ovviamente partecipare alla modalità Diventa un Mito, che fa il paio con la Master League nella sezione Football Life (ci rifiutiamo di chiamarla nel nome scelto per la traduzione italiana, Mondo Calciatore).

Pro Evolution Soccer 2012, recensione

Quest'anno Konami ha cercato di lavorare in chiave immedesimazione dando spazio ad alcune sequenze di intermezzo dove a seconda dei casi il proprio vice allenatore, presidente o procuratore parlano con voi, danno consigli e così via. Non mancano le presentazioni dei nuovi acquisti allo scopo di rendere l'esperienza più coesa, il problema è che però tutte queste sequenze diventano ripetitive molto velocemente e tendono a rallentare il flusso di gioco, senza contare che non brillano in quanto a realizzazione. Per quanto riguarda il resto abbiamo diverse piccole modifiche soprattutto nella gestione del calciomercato e nella progressione del proprio giocatore, ma la sensazione purtroppo è quella che la Master League e Miti abbiano bisogno di profondi cambiamenti per essere appetibili e magari di maggiore "verosimiglianza" con il calcio reale: partire sempre con giocatori inventati o semisconosciuti, gestire il calciomercato e i contratti in maniera così lontana dalla realtà fa cadere di molto l'appetibilità di quelle che una volta erano colonne portanti della serie Pro Evolution Soccer. Anche la modalità che permette di gestire il club come presidente (si compra nel menu extra con i crediti di gioco) segue questa filosofia abbozzata e poco sviluppata. Per fortuna ci sono Champions League, Copa Libertadores ed Europa League, un bel punto di forza della produzione Konami e come sempre dotate di musiche, loghi e licenze delle squadre che ne prendono parte. La Champions è l'apice di godimento per tutti gli appassionati di calcio, e prenderne parte con la propria squadra del cuore è sempre piacevole, così come giocare con i talenti sudamericani nella Copa Libertadores.

Pro Evolution Soccer 2012, recensione

Dopo tre anni l'entusiasmo non può essere però ai massimi livelli, sarebbe stato carino trasportare queste modalità online, e fare veri e propri tornei dove per alzare la coppa bisogna battere altri avversari umani. L'online è demandato invece alle classiche partite classificate, alla Master League, che in questo caso diviene più interessante, alla comunità, sostanzialmente invariata ma con qualche opzione in più e ad alcuni tornei creati ad hoc da Konami, con la caratteristica carina di poter rivedere i momenti salienti dell'ultima finale. Per adesso la scelta è piuttosto magra e in generale il sistema di classiche online rimane poco "eccitante". È naturale che se guardando la concorrenza troviamo un sistema che spinge molto a giocare in multigiocatore, non si può invece essere soddisfatti dal sistema molto più semplice e meno strutturato di PES 2012. Per quanto riguarda il lag non abbiamo riscontrato particolari problemi, considerando che il titolo non è ancora a pieno regime di utenti connessi, mentre segnaliamo la beta di Mypes, servizio social integrato tra le altre cose con Facebook che permette di condividere assieme ai propri amici i progressi nel gioco e disponibile con una patch proprio a partire dal day one.

Trofei PlayStation 3

PES 2012 mette a disposizione 37 trofei, dei quali 4 oro e 13 argento. Quelli più "facili" si ottengono vincendo la prima partita offline e online, la Champions League, la Copa Libertadores e così via. Quelli più complessi facendo carriera nella Master League, Miti e Presidente del Club, con tutta una serie di trofei da raggiungere legati alla vittoria nelle coppe e al perfezionamento del proprio giocatore personalizzato. Per ottenere il tanto agognato platino bisogna quindi investire una quantità notevole di ore in tutte le modalità di gioco.

L'extra non manca mai

Non manca la sezione contenuti extra, dove è possibile innanzitutto scaricare le rose aggiornate e accedere a una sorta di negozio interno mediante il quale si possono acquistare acconciature, palloni anche di forma irregolare, scarpini, giocatori e squadre classiche fino ad arrivare a musiche retro e livree particolari per gli stadi mediante l'utilizzo di GP che si accumulano vincendo partite e altro. Anche quest'anno infatti torna l'editor, che in PES 2012 è estremamente completo, a partire dalla creazione di giocatori ex novo o la personalizzazione di quelli già esistenti senza restrizioni, passando per il nome dei campionati e il loro logo. In quest'ultimo caso è possibile costruirlo da zero con un'apposita interfaccia oppure scattare una foto con la telecamera o ancora importare delle immagini da disco. L'editor degli stadi è ugualmente completo: è possibile crearne uno ex novo ma di forma fissa; la cosa interessante è la scelta del tipo di tribuna tra quelle a disposizione, la livrea di tetto, soffitto e recinzioni, il colore dei sedili, le panchine, il tipo di illuminazione e lo sfondo. Tutte le livree sono personalizzabili con immagini importate dal disco fisso mentre come detto ce ne sono anche di buffe e retro come quelle di Gradius e Castlevania, che si acquistano nel menu degli extra. Immaginate una partita con i vostri giocatori dotati di zucca in testa in uno stadio dai colori sgargianti e con lo sfondo di una navicella spaziale. Prima di scendere in campo per il gameplay, ci avviciniamo segnalando purtroppo ancora una volta il poco sforzo profuso da Konami per quanto riguarda le licenze di squadre e di riflesso dei calciatori. Vedere nel 2011 il campionato inglese decimato dalla mancanza di squadre con nomi e divise ufficiali oppure quello tedesco assente e solo con le squadre di Champions è francamente inaccettabile. Un altro problema annoso è la mancanza degli ultimi trasferimenti di calciomercato, che verranno aggiunti solo con una patch post uscita.

Pro Evolution Soccer 2012, recensione

La Copa Libertadores aggiunge invece una bella finestra sulle squadre del campionato sudamericano ed è rivolta agli intenditori e osservatori in erba. Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, Konami come sempre è riuscita a fare un ottimo lavoro nella realizzazione di maglie e volti dei giocatori, che sono impressionanti per somiglianza con quelli più famosi e buoni anche per quanto riguarda gli altri; rispetto alla concorrenza c'è più uniformità in tal senso, sintomo che l'editor di PES 2012 è piuttosto avanzato. La presentazione della partita è sempre un punto di forza della serie, vuoi per la licenza Champions con i loghi e il resto, vuoi per il taglio di regia e i replay. Da un punto di vista puramente tecnico ci sono invece alti e bassi: gli stadi sono per la maggior parte solo nella media e l'effetto blur che caratterizza i replay è un po' fastidioso, sintomo che anche quest'anno è presente per mascherare alcune imperfezioni del frame rate. Chiudiamo l'analisi tecnica con l'ottima telecronaca che caratterizza il titolo, sia dal punto di vista espressivo che tecnico. Quest'anno Pardo è affiancato da Luca Marchegiani e il risultato è piuttosto buono: c'è tanta varietà nelle frasi dei due telecronisti, quando ad esempio si battono due calci d'angolo consecutivi, se ci sono respinte in area, falli di diverso genere in mezzo al campo oppure incontri particolari come il clasico tra Barcellona e Real Madrid. La transizione tra una frase e l'altra è spesso perfetta e quindi abbiamo un ulteriore tassello in chiave immedesimazione.

Calcio d'inizio

Eccoci giunti alla prova pad alla mano! Già lo scorso anno Konami aveva cominciato quell'opera di eliminazione dei binari che fa tanto vintage e in PES 2012 abbiamo l'introduzione e il perfezionamento di alcuni meccanismi che rendono il gameplay ancora più raffinato. I passaggi manuali prevedono quest'anno cinque diverse regolazioni che permettono di gestire molto bene i cambi di gioco e i passaggi veloci nello stretto; novità assoluta è rappresentata dai controlli manuali sui propri compagni di squadra, sia in fase di gioco attivo che passivo. Nel primo caso infatti è possibile utilizzare l'analogico destro per selezionare e poi muovere un compagno nelle vicinanze mentre si controlla il proprio con quello sinistro.

Pro Evolution Soccer 2012, recensione

Durante i calci di punizione o i falli laterali si può direttamente decidere verso quale calciatore passare la palla, scorrendo rapidamente sempre tramite l'analogico. Queste due implementazioni permettono un nuovo livello di controllo sull'aspetto tattico della partita e sulla tipologia di azioni che è possibile imbastire. E' invero un po' macchinoso all'inizio perché bisogna coordinare entrambe le azioni con gli analogici, ma dopo un po' di pratica siamo riusciti a liberare i nostri compagni in una maniera impossibile da ottenere da parte dell'intelligenza artificiale. Sia ben chiaro però che lo sviluppatore giapponese, come già detto nell'introduzione, ha intrapreso una strada che prevede di esaltare il lato spettacolare del calcio, sacrificando talvolta il realismo e la completa libertà del giocatore. Ci riferiamo all'impossibilità di marcare il difensore più vicino al portiere che deve battere la rimessa dal fondo piuttosto che alle animazioni automatiche e contestuali al tipo di giocatore e alla posizione rispetto alla palla. Oppure ancora alle acrobazie fuori area come semirovesciate da parte di giocatori solamente normali o chiare correzioni di traiettoria per venire incontro alla visuale o ad alcuni rimpalli.

Sono scelte che tendono a creare una spaccatura tra chi apprezza o meno questo gameplay comunque "pilotato" in certi aspetti. Ad ogni modo il fatto che quest'anno i giocatori siano molto più reattivi contribuisce ad aumentare il divertimento ed a regalare buone sensazioni pad alla mano, per un feeling che era un po' andato perso negli ultimi anni. Questo "dualismo" si nota anche nei contrasti fisici: da un lato i giocatori sono infatti un po' troppo leggerini e innaturali nei cambi di direzione, dall'altro i contatti sono più credibili: se ad esempio si interviene con irruenza premendo il tasto X per i tackle e in corsa, il risultato unico sarà quello di abbattere letteralmente l'avversario provocando un fischio da parte dell'arbitro, che tra le altre cose in PES 2012 ha subito miglioramenti visibili.

Pro Evolution Soccer 2012, recensione

Dulcis in fundo l'intelligenza artificiale dei propri compagni di squadra rappresenta forse la caratteristica positiva più visibile nell'edizione di quest'anno ed un bel passo avanti per la serie. La maniera con la quale reagiscono gli altri calciatori ai propri movimenti è davvero credibile, lo si nota quando in posizione avanzata attaccano gli spazi in maniera convinta e suggeriscono il passaggio filtrante (che riesce meglio o meno a seconda della bravura del calciatore controllato), quando coprono gli spazi o raddoppiano in difesa, quando in generale presidiano il campo in una maniera che sembra più "viva" rispetto al passato. A fronte di tante migliorie ci sono però un paio di deficienze piuttosto forti, che minano il giudizio complessivo. L'automatismo di cui sopra interviene in maniera un po' troppo marcata in occasione dei cross, dove il computer dosa sempre la potenza e c'è molto meno spazio di manovra; il comportamento dei portieri ha inoltre grossi problemi in quanto non di rado gli estremi difensori coprono male la posizione o respingono tiri anche facili da parare, lasciando il fianco magari a ribattute in rete. Per completezza d'informazione segnaliamo che Konami è a conoscenza del problema e sta lavorando per produrre in tempi brevi una patch testa a risolverlo. Fatto sta che, purtroppo, il gioco arriva nei negozi con questo "bug", a cui va aggiunta la mancanza delle rose aggiornate; vanno benissimo concorrenza e ragioni di marketing, ma non c'è nulla di male nel far uscire un titolo qualche settimana dopo ma completo in tutte le sue parti.

La versione PC

A differenza dei suoi primi anni di vita, la versione PC di Pro Evolution Soccer è ormai da diverso tempo diventata una fedele trasposizione delle versioni console, non più superiori quindi rispetto alla loro controparte per computer. Non fa eccezione ovviamente PES 2012, per il quale Konami ha svolto un buon lavoro di ottimizzazione per questa piattaforma senza però prodigarsi in particolari sforzi aggiuntivi rispetto alle precedenti edizioni, visto che la possibilità di scelta per il dettaglio grafico è sempre relegata alla sola risoluzione (fino a 1920x1080) più tre macro-opzioni: basso, medio e alto. I requisiti di sistema raccomandati del resto parlano chiaro: l'hardware richiesto è sicuramente alla portata anche delle configurazioni casalinghe non proprio recentissime, che dunque per la stragrande maggioranza non avranno problemi a far girare al massimo del dettaglio e della fluidità questo gioco. Rispetto alla versioni console, quella PC appare più stabile in termini di framerate, rimanendo pressoché ancorata ai suoi 60 FPS salvo rare eccezioni in cui comunque la perdita di frame può essere contata sulle dita di una mano. Potenzialità goduta anche dai replay, sia manuali che automatici, ancora più apprezzabili nella loro fluidità. Per quanto riguarda i controlli, anche se non siamo di fronte alla quantità di tasti richiesta dalla difesa tattica di FIFA 12, la tastiera si conferma il modo peggiore per giocare a PES 2012È quindi fortemente consigliato l'uso di un joypad classico a otto tasti, all'occorrenza completamente rimappabili dal tool di configurazione appositamente realizzato per la versione PC. Tramite tale utility è inoltre possibile scegliere il tipo di audio (stereo o surround) e impostare la porta di connessione per il gioco online.

di Rosario Salatiello

Conclusioni

Multiplayer.it
8.8
Lettori (190)
7.3
Il tuo voto

PES 2012 riesce nell'intento di migliorare il suo gameplay rispetto alla passata stagione. Da questo punto di vista Konami è stata brava a realizzare un titolo divertente che offre una prospettiva più arcade delle simulazioni calcistiche e al contempo con diverse concessioni al realismo e ad una fisica della palla molto convincente. Peccato per alcune scelte eccessive in termini di automatismi e per l'intelligenza artificiale dei portieri, che speriamo venga corretta il prima possibile. Per quanto riguarda le modalità la Champions League e la Copa Libertadores mantengono sempre un certo fascino e sono un punto di forza e di distinzione della serie; tutto il resto però, con in primis Master League e Miti, appare un po' stanco e stantio, senza contare che la struttura online non va oltre il minimo sindacale necessario per far venire la voglia di usarla. Un buon titolo quindi, che fa del divertimento il suo fiore all'occhiello e che giocoforza creerà una spaccatura tra quelli che lo apprezzeranno e quelli che rivolgeranno le proprie attenzioni altrove.

PRO

  • Gameplay rifinito e divertente
  • L'intelligenza artificiale dei propri compagni raggiunge nuovi standard
  • Buona presentazione della partita e ottima telecronaca

CONTRO

  • La realizzazione e il comportamento dei portieri sono da rivedere pesantemente
  • Il solito annoso problema delle licenze
  • Le varie modalità di gioco cominciano un po' a stufare

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel i7 920 2,66GHz
  • RAM: 6 GB
  • GPU: GeForce GTX 470
  • Sistema operativo: Windows 7 64-bit

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Pentium IV 2.4 GHz o equivalente
  • Memoria: 1 GB di RAM
  • Scheda video: con 128 MB di RAM, supporto ai Pixel Shader 3.0 e compatibile DirectX 9.0c (almeno NVIDIA GeForce 6600 o AMD Radeon X1300)
  • Sistema operativo: Windows XP SP3, Windows Vista SP2, Windows 7
  • Hard Disk: 8 GB di spazio libero

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core 2 Duo 2.0 GHz o equivalente
  • Memoria: 2 GB di RAM
  • Scheda video: con 512 MB di RAM, supporto ai Pixel Shader 3.0 e compatibile DirectX 9.0c (NVIDIA GeForce 7900 o AMD Radeon HD2400 o superiore)
  • Sistema operativo: Windows XP SP3, Windows Vista SP2, Windows 7
  • Hard Disk: 8 GB di spazio libero